L’opacità dello Stato Italiano in una storia lunga 20 anni.
Nell’autoritaria cornice del Teatro Duse va in scena lo spettacolo “E’ Stato la Mafia”, in cui Marco Travaglio racconta la cosiddetta ‘trattativa Stato-mafia’, il negoziato che apparati dello Stato Italiano cercarono e trovarono con la mafia siciliana, per fermare la stagione stragista inaugurata dall’allora capo dei capi Salvatore Riina – inferocito dai risultati del Maxiprocesso, vero capolavoro di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino – con l’omicidio di Salvo Lima.
L’attrice Valentina Lodovini – che dopo oltre due anni ha preso il posto di Isabella Ferrari – dà voce a quattro autorevoli simboli del nostro Paese: Giorgio Gaber, Pier Paolo Pasolini, Sandro Pertini, Piero Calamandrei. Testi sulla buona politica, sulla rettezza morale e il decoro delle istituzioni, sul comportamento che ogni personalità pubblica dovrebbe tenere per onorare il proprio Paese. Parole, purtroppo, tragicamente attuali.
E, dopo ogni discorso, si narra una fase della trattativa, una storia lunga vent’anni svoltasi a cavallo della I e della II Repubblica: come a voler paragonare l’Italia migliore con quella pessima, la limpidezza degli uomini che illuminarono e servirono lo Stato con l’opacità morale di coloro che dello Stato si servirono, umiliandone la Costituzione. Uno spettacolo brillante, preciso, a tratti divertente, che ha il merito di far luce sull’ennesima pagina buia del Bel Paese.