Vincere e convincere regalando belle giocate e, soprattutto, punti preziosi per la classifica può anche non bastare a strappare un sorriso pieno in casa Lecce.
Il volto di mister Toma al termine della partita vinta al Via del Mare contro la Feralpisalò, è l'emblema di un momento in cui la squadra giallorossa inizia a prendere coscienza che svolgere il proprio compito può anche non essere sufficiente. Se il Trapani continuerà a vincere, ogni vittoria dei giallorossi avrà sempre un retrogusto amaro. Aumentano i rimpianti, i ricordi che vanno a questa o quella partita in cui i punti persi iniziano ad avere un peso specifico non trascurabile. Con i "se" e con i "ma" non si sono mai vinti i campionati di calcio e mai si vinceranno.
E' il campo a dettare le regole del gioco e il campo ha decretato che il Lecce ha perduto per strada punti in maniera ingenua e talvolta imbarazzante. Il Lecce di Toma ha assunto nelle ultime giornate connotati ben definiti. I giocatori sembrano aver assimilato nel proprio dna la reale dimensione di un campionato di Lega Pro, staccandosi di dosso l'etichetta di squadra sopra la media che può fare e disfare a proprio piacimento. Toma ha dato l'anima operaia al suo Lecce. Il gioco espresso dalla squadra, pur restando fedele in buona parte al credo calcistico del tecnico, di colpo sembra essere più concreto e meno lezioso rispetto a qualche gara addietro. Un bagno d'umiltà che è servito e che è stato necessario nel confrontarsi con i numeri della classifica e di un campionato che offre ben poco di scontato.
I numeri di Toma sono stratosferici: sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta in dieci partite in cui ha tenuto in mano le redini della squadra. Una media di 2,30 punti a partita. Un valore di assoluto rispetto sminuito però da una posizione di classifica penalizzante in virtù di un Trapani che vanta due punti di vantaggio. Come dire, in un contesto diverso, Toma avrebbe grandi meriti che oggi alla luce della situazione di classifica probabilmente sfuggono di vista a qualcuno. Mancano ora solo tre gare al termine di una stagione che ha disegnato in corso d'opera diversi scenari. Il finale è degno del miglior film di Hitchcok, la suspence non manca e nulla c'è di scontato.
Trapani e Lecce hanno in mano i propri destini, chi sbaglia da adesso in poi è fuori dai giochi promozione diretta. La squadra segna regolarmente, 21 i gol realizzati nelle ultime 10 gare, la difesa registra una solidità che potrebbe anche rivelarsi l'arma in più in questo scorcio finale di campionato: appena 5 gol subiti in 10 partite e nessuno addirittura nelle ultime 5 uscite di stagione. Sono numeri e dati statistici che farebbero la gioia di ogni società, a Lecce però, in questo momento, paradossalmente, tutto questo potrebbe non bastare a regalare la promozione diretta in serie B. Mister Toma dovrebbe comunque sorridere, il suo Lecce sta facendo quello che deve fare, cercando di recuperare quello che non certamente il tecnico magliese ha dilapidato.
