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Il Titolo ha incontrato la titolare della la 'Tenuta La Pergola' e posto alcune domande.


La salute del vino italianoAlessandra Bodda, 50 anni, torinese naturalizzata astigiana, è una fra le pochissime imprenditrici in rosa del settore vitivinicolo italiano. E anche tra le più competenti. Titolare di 'Tenuta La Pergola' (www.tenutalapergola.it) a Cisterna D'Asti, al confine di un territorio che lambisce equamente Monferrato, Langhe e Roero, è considerata anche un punto di riferimento sicuro e di qualità nell'esame degli scenari del bere in Italia. Oggi 'Tenuta La Pergola', fra le poche aziende ultracentenarie rimaste in Italia, è tra le migliori imprese enoiche nazionali, considerata l'ampia presenza nella Gdo dei suoi prodotti, corredata anche da molteplici premi e riconoscimenti di qualità. Motivo per cui, oggi, la ‘Tenuta La Pergola’ gode dell’attenzione costante di importanti testi di riferimento, come le famose ‘Guide’, tra cui quelle di ‘Luca Maroni’, ‘Veronelli’, ‘Vini d’Italia’ e ‘L’Espresso’, tutte redatte da competenti e autorevoli esperti di settore. In Piemonte, invece, i prodotti di Alessandra Bodda hanno trovato spazio all’interno di riviste cult come 'Torino Magazine', tanto per citarne una dal target di lettori medio-alto: che, nell’adiacente agriturismo, immerso in un contesto naturalistico di primo piano, sono continuamente di casa lungo tutto l’arco dell’anno.


Buongiorno, Alessandra. Come vede il mercato italiano dl vino?
In evoluzione. Gli stranieri attualmente sono fondamentale nel traino del settore, apprezzano le nostre bottiglie spendendo di più del nostro popolo. La tecnologia, i social networ e i new media, internet su tutti, hanno dato un'accelerata al settore, favorendo gli scambi commerciali e contribuendo alla creazione si nuove sinergie produttive.


Quali, al momento, i Paesi ove maggiore è la richiesta di vini italiani?
Bene la Svizzera, ma soprattutto Norvegia, Svezia e Danimarca. L'Europa, invece, fa il verso un po' all'Italia. Vanno a rilento entrambe.

In quali regioni nostrane, invece, si è più attenti al vino?

'Tenuta La Pergola' lavora benissimo nel Nord-Ovest: Piemonte, Liguria, Lombardia e Valle D'Aosta. la gente si porta in vacanza il nostro vino, gli facciamo compagnia in tavola 365 giorni all'anno. E questa è una grande soddisfazione.La salute del vino italiano


Vino, burocrazia e crisi.
La burocrazia è esagerata. Le ultime normative comunitarie emanate dalla UE, oltre a pretendere l'attuazione delle stesse in breve tempo, a scadenza immediata, sono intricate, complesse e di difficile attuazione. La crisi si sente, certo che sì. Pensi che ogni tanto qualcuno entra in cantina, chiede il prezzo della bottiglia, per poi ribadire che il vino, al supermercato, cosa un euro. Rispondo dicendo che sempre al supermarket il costo di una bottiglia di 'Coca-Cola' è ben superiore. Le persone faticano a comprendere che il costo della produzione, per noi viticoltori, è elevato, al fine di dare qualità a ogni bottiglia. Oggi è fondamentale sensibilizzare su ciò il consumatore.


Quando è nata 'Tenuta La Pergola'?
La fondazione, per mano di mio nonno Tony, risale al 1903. Siamo un'azienda familiare da sempre. E' grazie a noi che oggi il Cisterna D'Asti, da più di un decennio a questa parte, ha ottenuto la denominazione di 'vino superiore'. E' stata una battaglia di anni e anni, fortunatamente vinta. La ‘Tenuta La Pergola’, a partire dal 2000 a oggi, ha collezionato una ricca e prestigiosa serie di menzioni, premi e riconoscimenti, distinguendosi rispetto al resto dei produttori. Tra questi, vale la pena citare ‘Merum’, ‘Douja d’or’ , ‘Vini in Villa’, ‘Vinitaly’ e molti altri.


Un vino da proporre?
La ‘Tenuta La Pergola’, che ospita al proprio interno una percorso espositivo in cui sono ben descritte e rappresentate le varie fasi di produzione del vino, è una fra le poche realtà italiane di settore attenta al vaglio e allo studio di nuove tipologie di bottiglie di primo piano, con cui ampliare la già ricca gamma della propria offerta. Nasce così, infatti una nuova tipologia, momentaneamente battezzata con il nome provvisione frutto di ‘Bric du Sivu’: letteralmente ‘Collina del Fischio’, da cui si dipanava l’eco di richiamo ai lavoratori intenti nei vigneti. Esso consiste di n’inedita alchimia di tre differenti uvaggi: barbera, croatina, nebbiolo, in percentuali di egual grado pari a poco più del 30% per tipo.


Ci racconti la tipologia delle vostre bottiglie.
Oggi, la produzione della ‘Tenuta La Pergola’ è composto da vitigni prevalentemente autoctoni di barbera, nebbiolo, croatina, dolcetto, freisa, grignolino, bonarda, cabernet, brachetto, arneis, cortese, chardonnay. La centralità della posizione della posizione della ‘Tenuta La Pergola’, a ridosso dei versanti collinari al confine con le terre di Roero e Monferrato ne fa in tutto e per tutto un punto strategico nella produzione vitivinicola piemontese.

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