Il delicato incarico di perizia, affidato dal Tribunale di Milano alla Baker Tilly Revisa.
E’ uno degli eventi di maggior rilievo nel panorama economico nazionale e internazionale. Decine di migliaia di dipendenti, fatturati stellari e due dei principali players mondiali nel campo dell’edilizia, sono solo alcune delle componenti della fusione inversa che vedrà protagoniste le società Salini Spa di Roma e Impregilo Spa di Milano.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Milano ha dato incarico alla società di revisione contabile Baker Tilly Revisa Spa di seguire la fusione inversa in qualità di esperto. Le motivazioni che hanno fatto cadere la scelta sulla società presieduta da Maurizio Godoli (nella foto), come si può leggere nell’istanza di nomina, sono da attribuire alla capacità di Baker Tilly Revisa di soddisfare i requisiti richiesti, ovvero di essere: “società di revisione contabile, sottoposta alla vigilanza della Consob, di primario standing e di fama internazionale”. La consegna della perizia è prevista entro la data del 15 agosto 2013.
Per farsi un’idea della portata dell’affare, basta dare uno sguardo ai numeri dei due colossi coinvolti: il fatturato 2012 di Impregilo Spa è stato di 2,281 miliardi di euro, quello di Salini Spa, nello stesso anno, è stato di 1,850 miliardi di euro.
Al momento, la quota dell’88,8 per cento della società incorporante, la Impregilo Spa, appartiene al Gruppo Salini, una delle principali realtà nel settore edilizio a livello mondiale, con specializzazione nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse: dighe, centrali idroelettriche, ferrovie, metropolitane, ponti, viadotti, strade, autostrade e aeroporti. La previsione di fatturato 2016 post-fusione è di 7,4 miliardi di euro.