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Visita tra musica, aromi, materiali e spiritualtà dell'Oriente.


Festival dell'Oriente a CarraraNel lungo ponte dei Santi a Carrara Fiere è stato allestito il Festival dell'Oriente, un evento realizzato in collaborazione con le Ambasciate e i Consolati di India, Cina, Giappone, Thailandia, Indonesia, Birmania, Corea, Nepal, Tibet, Mongolia. Negli ampi padiglioni sono stati allestiti 4 palchi e nelle decine di aree tematiche dedicate ai nuovi e vecchi paesi sono presenti più di 500 espositori allestiti in forma di bazar che espongono i loro prodotti provenienti dalle tradizioni dei vari paesi orientali.

In effetti entrando l'impressione è stata proprio quella di un mercatone, una grande fiera di paese persa negli spazi del padiglione, ma subito uno spettacolo da uno dei palchi ha aiutato ad entrare nell'atmosfera dell'Oriente. La danza tannura, come primo impatto è notevole. Si tratta di una  danza egiziana che prende il nome dall'indumento indossato dai danzatori, la tannura, ossia una gonna che  era composta da vari  colori e si riferisce ai rituali dei dervisci “volteggianti”, con collegamenti cosmologici.

Il danzatore per ben otto minuti ha girato su se stesso esaltando  la rotazione di gonne sovrapposte con effetti di grande spettacolarità. Magnifiche anche le danze persiane, coreane, indiane. A quei punti girare per i banchi è diventato facente parte dell'esperienza, tessuti colorati e indumenti tipici dei vari luoghi, le pietre e la loro energia sulle persone, le piante e le loro funzioni mediche, ma anche pratiche particolari come quelle fatte per i bonsai.

Ma gli incontri in cui vivere un pezzetto dell'oriente si moltiplicano, dalla cerimonia della vestizione del kimono alla cerimonia del the, dall'Origami all’Ikebana, ma anche la Cerimonia del Mandala e Matrimonio indiano, i contorsionisti Vietnamiti e la Pittura su stoffa e il coinvolgimento degli stessi visitatori a cui era data la possibilità di dipingere con l'aiuto di maestri dell'acquarello. Anche al cibo è dedicato tanto spazio, è stato possibile prendere lezione di sushi, degustare prodotti tipici realizzati dai ristoranti, dal thailandese al cinese, al giapponese. Banchi ricchi di spezie producono aromi distintivi di quelle culture.Festival dell'Oriente a Carrara

Poi tra i vari banchi si alzano spazi chiusi riservati, quasi ad isolarsi dalla confusione che l'abbondante affluenza di pubblico necessariamente crea, un tendone colorato e abilmente ricamato racchiudeva un angolo tutto particolare e più che altri rappresentativo dell'Oriente, la ricostruzione di un tipico ambiente abitativo tibetano in cui assaporare questa cultura a rischio e da difendere con tutto l'impegno possibile, una cultura che è alla radice del mondo.

Molto spazio è dedicato alle cure alternative ed è proprio in questo settore che ci si rende conto della diversità di visione della vita e del mondo che c'è tra  oriente e occidente. Una cultura della salute e del vivere che noi semplifichiamo col biologico o con le pratiche yoga vissute come semplice ginnastica. Il luogo non era appropriato per approfondire, la confusione non aiuta il percorso interno di chi pratica la meditazione e la ricerca del se, ma magari è stata questa una buona occasione, per chi è interessato, per farne una prima esperienza. Interessante la possibilità di incontri interreligiosi.

Festival dell'Oriente a CarraraIl folklore dei vari paesi si interseca con le pratiche più elevate di armonizzazione corpo-mente, con la possibilità di fare pratiche di massaggi, in decine di specializzazioni diverse. L'esperienza con l'Oriente  coinvolge anche l'olfatto immergendoci in profumi di incensi acri e coinvolgenti, anche se improvvisamente interrotti da un lato, per un se pur apprezzabile profumo di tartufo... un banco con i tartufi? I prodotti della Calabria accanto alle pietre ayurvediche e quelli piemontesi vicino alle letture di filosofie orientali? Stranezze di questo festival...

Nel tripudio di tutte queste sensazioni parimenti fisiche e spirituali, il tempo scorre veloce e alle 19, a grande richiesta si sono preparati i danzatori che con grande abilità hanno eseguito la Danza dei leoni sui pali. Si tratta di una tradizione tipica del Capodanno Cinese, una danza che si fonda sui passi base del Kung Fu e che viene realizzata da una coppia di atleti che in sincronia animano il corpo di un leone con una grossa testa, facendone muovere persino le orecchie. I loro passi si muovono su pali tra i quali i più alti raggiungono quasi i due metri. Uno spettacolo suggestivo e caratteristico che ha concluso con grande soddisfazione questo tuffo nell'Oriente, dall'Egitto alla Cina, dalla Thainlndia al Giappone.

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