Dal 3 al 5 luglio scorso Treviso è stata invasa dalla creatività degli studenti del corso di Laurea Triennale e Magistrale in Design della moda. Un appuntamento annuale che premia l'eccellenza.
Fashion at Iuav è l'appuntamento annuale che sveglia le coscienze creative di Treviso e al contempo il trampolino di successo ed esperienza per gli studenti del Corso di laurea in Design della Moda e Arti Multimediali e del corso di Laurea Magistrale in Design della Moda dello Iuav di Venezia. Per l'edizione del 2013 svoltasi a inizio luglio il direttore del corso di Laurea nonché ideatrice dell'evento, Maria Luisa Frisa ha deciso, insieme ai suoi collaboratori, di dargli maggiore visibilità. Non solo quindi la tanto attesa sfilata degli studenti dell'ultimo laboratorio di progettazione della triennale dal titolo BA_Walk IUAV Graduation Show 2013 e di quelli frequentanti la magistrale che invece hanno proposto le loro creazioni in MA_Cut Iuav Graduation Show 2013.
Quest'anno Fashion at Iuav si è costituita in una tempesta di eventi, iniziative, incontri e mostre tutte finalizzate a (di)mostrare come gli studenti dei corsi di laurea siano dei designer della moda e anche degli operanti nel settore della manifatturiera le cui peculiarità creative si possono declinare a seconda delle esigenze di mercato. Questo perché Design della Moda produce delle eccellenze umane attraverso un programma didattico basato sulla riflessione della produzione. All'aspetto materico in ogni corso si accosta il pensiero, il dibattito, il dialogo tra studenti e professori in modo tale da rendere il prodotto unico.
Questo è il criterio su cui è stato strutturato Fashion at Iuav, riflessione e creazione. L'ideale inizio del percorso è stato rintracciato nella mostra “Close-up, sguardi sull'attività di una scuola di design della moda” a cura di Maria Bonifacic che ha messo in evidenza le creazioni, le riflessioni scritte su carta, gli esperimenti degli studenti, fino a quasi poter assaporare l'atmosfera di cooperazione creativa che pervade le lezioni. Forniti al pubblico gli strumenti per capire come nasce il lavoro didattico, si può passare a qualcosa di effimero. “Fashion ephemera di Antonio Marras, documenti per gli studi di moda” a cura di Mario Lupano è un viaggio di riscoperta di quei materiali meno importanti che costruiscono una mostra sulla moda, come i press release, gli inviti, i lookbook, i cataloghi creati dal designer Marras. Lo scopo è chiaro: ricostruire il mondo, la storia che sottende alle attività della moda.
Dal contesto, quindi, si passa ai materiali, alle creazioni. “Bag Factor” è una mostra a cura di Elsa Danese che propone i risultati del workshop tenuto in collaborazione con Bottega Veneta durante l'anno accademico sul tema della borsa e la sua progettazione con materiali e tecnologia nuove. “Ritorno al futuro+Second Skin” è un'altra esposizione in collaborazione con due importanti realtà manifatturiera come Stonefly e Lotto Sport Italia che ha proposto la fantasia degli studenti nel ripensare al concetto di calzatura anche sportiva nel nome del comfort e del prestigio.
“Refuso tessile, archivio, riciclo e procedure progettuali” a cura di Maria Cristina Cerulli e Martina Bernardi, invece, ha dimostrato come anche i capi fallati o scartati dalla produzione possano rivivere in una nuova veste. La mostra, sapientemente allestita, ha, soprattutto, posto in luce il talento tessile degli studenti che sono riusciti a reinventare un nuovo capo a partire dal momento della fine del suo ciclo di vita, a conferire nuova efficacia a ciò che viene considerato scarto.
Questo è il talento degli studenti che emerge anche nell'esposizione itinerante all'intero del centro storico di Treviso chiamata “Newcomers”, I laureati triennale hanno esposto in negozi e spazi di vendita i loro prodotti di tesi per mostrarli e per verificarne l'esposizione commerciale. Dagli studenti agli esperti. “Flou. Sei fotografi di moda per sei riviste indipendenti” a cura di Saul Marcadent ha mostrato il lavoro di sei fotografi su sei riviste, Drome, Hunter, Kaleridoscope, Nero, Pizza e Studio, capaci di interpretare i gusti del contemporaneo, per spiegare la moda dall'interno e attraverso le sue storie.
Infine le conferenze moderate da Giusi Ferré. “La felicità del made in Italy. Conversazioni sulla moda l'industria, il territorio” è stato un momento di dibattito insieme a Brunello Cucinelli e Stefano Beraldo per comprendere quale legame esiste tra moda, industria e territorio e come si è creata l'eccellenza del Nord Est in ambito manifatturiero.
Tale discussione si è poi riversata sulle due sfilate.
Qui la creatività, il sapere, il bagaglio di esperienza degli studenti ha avuto il suo momento di massima attenzione e ha dimostrato allo stesso tempo come il corso di Laurea Triennale e Magistrale di Design della Moda dello Iuav di Venezia operi esclusivamente per un obiettivo. Mostrare, manifestare, spiegare a chiunque si voglia approcciare la bravura, la dedizione, l'intelligenza dei suoi studenti. Fashion at Iuav, così strutturato, in definitiva, sancisce la validità di tutto il lavoro fatto in aula tra studenti e docenti, ma anche l'efficacia delle esperienze accumulate per consolidare l'eccellenza del metodo di lavoro,di studio e apprendimento di questa università.
Crediti fotografici: Francesco De Luca e Laura Bolzan
