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Bologna 6, Modena 2, Reggio Emilia 2, Parma 2, Piacenza 2, Forlì 2, Ravenna 1, Rimini 1: queste le persone che resteranno senza lavoro entro il 2015 in Emilia Romagna. Stessa cosa per 239 persone in tutta Italia.


Il responsabile di questo scempio? Una multinazionale. Quella che già nel 2013, alla guida di un danese, aveva dichiarato 854 esuberi. Aveva millantato pirotecnici piani di rilancio di respiro triennale, quindi con risultati entro il 2015. I fatti? I grandi strateghi di questa multinazionale sono arrivati a inizio 2015 con perdite astronomiche. Come una novella Penelope, queste menti sopraffine hanno deciso di intraprendere una strada salvo poi fare dietro front e ripercorrere lo stesso viottolo esattamente al contrario. Certo, si può sbagliare e anzi, il tornare sui propri passi sarebbe sintomo di intelligenza.

Peccato che questo cambio di strategia non sia dovuto a una loro presa di coscienza, ma all’arrivo di un nuovo amministratore delegato. Tra l’altro il ricambio degli amministratori delegati in questa multinazionale sembra uno sport molto in auge. Eh sì, questo rampante dirigente transalpino ha però portato una ventata d’aria fresca, un nuovo metodo di gestione. Ha preso in mano la situazione con polso e con un’immagine di “forneriana” memoria ha decretato che, seppur a malincuore, l’unica soluzione per rilanciare l’azienda è licenziare il personale!!!

Ma se ancora non è terminata la procedura precedente? Ora io mi chiedo, se le soluzioni sono così semplici, c’è bisogno di pagare fior di centinaia di migliaia di Euro l’anno a questi “mercenari” dell’imprenditoria? La strategia dei licenziamenti, in questo secondo evento, è stata però studiata meglio: l’esperienza insegna. In questo caso hanno preso la mira, la vittima è talvolta individuabile, ma soprattutto è stato indicato chi non sarà toccato. Nel giugno 2013, non essendoci nomi o figure, al primo sciopero l’adesione fu di oltre il 90% in tutta Italia, motivo per cui meglio creare una spaccatura, perché si sa, lo spirito umano è debole, e la vile logica del mors tua vita mea ha spesso la meglio.

Altro punto cruciale della strategia è tenere basso il numero dei licenziamenti per filiale. Questo terrà lontano l’attenzione dei Media per evitare che danneggino l’immagine di un’azienda che deve essere infiocchettata per la vendita a dei facoltosi americani. Per evitare comunque rischiose incursioni, l’azienda si è preoccupata di emanare un regolamento interno con cui vieta ai dipendenti di parlare con i Media in caso di scioperi. Oh, ma non ho ancora detto il nome di questa coraggiosa multinazionale: TNT Global Express, un’azienda con un grande passato e un futuro incerto. Dipenderà da chi la guiderà: Uomini oppure beceri opportunisti?

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