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Particolare e suggestiva mostra di oggetti etnografici nepalesi di Francois Pannier.


Arte Sciamanica Nepalese a VeneziaL’Istituto Culturale Internazionale (ICI) propone con l’artista Francois Pannier una mostra d’arte etnografica proveniente da una regione affascinante :” L’Himalaya”, dove ancora oggi permangono credenze le quali integrano l’essere umano con la natura, grazie a questo isolamento della comunità dal mondo moderno. Francois Pannier ha potuto studiare sul terreno, il grande patrimonio di queste comunità, attraverso forme, gesti, oggetti rituali, uso di piante medicinali e più di 100 esemplari di pugnali: ”Phurba” più o meno intarsiati in base all’estrazione sociale, abiti che vengono tramandati da decenni con colori particolari, dove si notano rammendi cuciti a mano, sino ai giorni nostri dove sono visibili quelli cuciti a macchina.

Nella mostra sono presenti anche tamburi, figure, imbracature a corazza, filmati rarissimi e fotografie di Renzo Freschi. Un patrimonio unico che grazie a Francois Pannier è visibile in questa splendida mostra, la quale fa capire come potevano concepire questo patrimonio immateriale che integra l’essere umano alla natura attraverso l’Arte Sciamanica Nepalese come potevano concepirlo i Druidi, gli antichi Greci, gli Indiani dell’America Settentrionale.

Francois Pannier spiega che in Nepal praticano lo Sciamanesimo in varie forme, solo due sono state selezionate per questa mostra:

I Tamang, situati a nord di Katmandu ed i Magar, situati più ad ovest della stessa valle; questi due gruppi etnici sono gli unici a praticare i loro riti con determinanti oggetti che hanno un interesse artistico. Lo Sciamano in questi gruppi ricopre un ruolo importante: per i Tamang solitamente è di sesso maschile, mentre per i Magar può essere di entrambi i sessi. Esso agisce come mediatore tra il mondo degli dei o spiriti e quello degli uomini, per risolvere svariati problemi che possono essere di natura sia medica che sociale, di ordine disturbato da spiriti maligni o demoni. Quindi tutto nella regione è oggetto di intervento sciamanico, il quale ripristina l’armonia di tutti gli elementi coinvolti nel conflitto che è chiamato a risolvere. Lo Sciamanesimo è una pratica spirituale basata sulla meditazione. Tra gli uomini e l’aldilà il quale comprende spiriti buoni o cattivi, anime erranti.

Per diventare uno Sciamano vi sono tre possibilità: la trasmissione da padre in figlio, per chiamata ossia concordando, infine in assenza di uno Sciamano la comunità ne sceglie uno. Gli Sciamani Tamang hanno il: ”Phurba”, la quale struttura è composta da tre parti e dall’impugnatura a deldhyangro. La parte superiore è composta solitamente da tre volti di divinità protettrici animistiche, buddiste o induiste. La parte centrale è costituita da “Vajra”, il fulmine diamante del dio Idra, per mezzo di esso lo Sciamano neutralizza lo spirito. La lama è triangolare essa rappresenta la base che esce dalla bocca di un animale; molto spesso si tratta di “Makara” = ofide mitologico di origine indiana. I rituali vengono eseguiti alla fine della stagione delle piogge per purificare l’ambiente e cominciare un nuovo ciclo stagionale proficuo.Arte Sciamanica Nepalese a Venezia

Gli Sciamani Magar hanno una varietà di oggetti rituali, oltre il “Phurba” e il dhyangro con impugnatura; il loro dhyangro è molto semplice ricoperto di pelle solo da un lato, questa semplicità degli oggetti rituali è simile a quelli delle tradizioni Sciamaniche siberiane. Curiosamente su il “Dhyangro” delle donne sciamane vi è spesso disegnato un membro maschile eretto in eiaculazione. Le bacchette possono inoltre avere motivi geometrici molto elaborati, con esse percuotono il tamburo per scacciare gli spiriti negativi.

Fra i molti oggetti presenti nella mostra di Francois Pannier vi è anche una armatura, formata da due cinghie attaccate alla cintura, guarnita sul retro da oggetti che formano uno scudo protettivo contro gli spiriti maligni es: piccole maschere, artigli di aquila, zampe di scimmia, animali essiccati o imbalsamati, questo assicura il buon funzionamento del rituale stesso.

Il Bracciale D’arciere è normalmente usato dallo Sciamano con la linguetta rivolta verso l’esterno per impedire alle forze malefiche di interrompere il rituale per neutralizzarli. La mostra di Francois Pannier presenta creazioni particolarmente curate e dettagliate tra le quali il “DYNAMORPH” di orproject architects, creato appositamente per questa mostra,il quale sviluppa un campo energetico attorno a gli oggetti Sciamanici esposti. La senzazione è quella di essere all’interno di una grotta quasi sull’Himalaya, l’istallazione è composta da tremila segmenti singoli i quali formano un mosaico tra massa e muovimento.

Si ringrazia sino ad ora l’Artista Francois Pannier che per merito delle suoi numerosi studi e ricerche ci ha permesso di poter vedere, cose che oggi per la nostra società sarebbero irreali, ma in luoghi incantati e lontani esistono e ci permettono di arricchire il nostro patrimonio culturale. Ringraziamo inoltre; L’istituto Culturale internazionale (ICI),Olivier Perpoint, Chi Phan della direzione, il fotografo Renzo Freschi, L’Orprojet Architects di Francesco Brenta, Cristoph Klemmt, Rajat Sodhi, nuovamente L’artista Francois Pannier per la gentilezza e la cortesia dimostrata.

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