Rai, disastro ascolti annunciato

Le prime settimane in fascia di garanzia non sono state certo le migliori per la Rai che si è trovata a fare in conti con le scelte sbagliate fatte quest’estate.

Per quanto riguarda la prima serata, dal 23 al 29 settembre, solo Imma Tataranni, usato sicuro, risolleva gli animi.  Il suo 27,1% è un toccasana. Anche Tale e quale show si difende abbastanza bene. Il resto è ben sotto le aspettative.

Buon debutto però per Belve con il 10% di share e Chi l’ha visto. Buona la prima anche per In altre parole, la versione La7 de Le parole della settimana. Gramellini ha impacchettato il suo gruppo e ha semplicemente cambiato canale, aggiudicandosi il terzo posto del podio del sabato. Podio sul quale si tiene ben saldo, al primo posto, la prima puntata (andata in onda sabato 23) di Tù sì que vales che gioca proprio un’altra partita in termini di ascolti.

Il Grande Fratello non spicca di certo per numeri alti, anzi. Anche Massimo Ranieri, con la fiction La voce che hai dentro, non sembra aver colpito il pubblico.

I problemi veri sono nel day Time. Ciò che sorprende è il 16% medio di È sempre mezzogiorno, un po’ sottotono e abbastanza distante da Forum. Disastro per La volta buona con il 10,78% di share nella prima parte e il 13% nella seconda. Chi ci guadagna è Milo Infante che arriva al 6,78% con Ore 14 (è di poche ore fa la notizia che lo stesso Infante abbia chiesto la riduzione dell’orario di messa in onda, si dice per problemi di mancanza di personale, ma i mal pensanti ritengono che sia un estremo tentativo per aiutare la Balivo). Bella ‘ma, invece, si assesta al 5,22%.

Il Paradiso delle signore, invece, arriva al 18,26%, bene ma non ancora al suo meglio. Matano, invece, oscilla tra il 17,48% e il 20,78%. Pomeriggio cinque non se la cava male nella parte relativa alla cronaca, con il 17,48%, ma scende al 14,56% nel frammento più leggero.

Poi c’è il capitolo a parte, quello Pino Insegno. Il suo mercante in fiera, in onda nel preserale di Rai due, racimola delle briciole che non arrivano al 2%.

Insomma, fino a qui, verrebbe da dire che…chi è causa del suo mal pianga sè stesso.