Il Festival visto da Danilo Masotti. Quarta e ultima serata

Si concludono i nostri approfondimenti su questa 72^ edizione del Festival di Sanremo. Un sincero grazie allo scrittore Danilo Masotti che con sottile e geniale ironia ci ha raccontato un festival del tutto unico.


Ciao, è il vostro Drusillo Masotti che vi parla dal suo divano in attesa della serata più bella del Festival, la serata della cover anni 60-70-80-90, quindi Novecento puro, mica anni Zero. Insomma, serata nostalgica. Vai col televoto.

YOU MAKE ME FEEL LIKE A NATURAL WOMAN (Aretha Franklin)

Noemi si siede al piano con un vestitino che se lo indossi una sera del 19 luglio potresti avere freddo, ma lei non ha freddo e canta. Voce meravigliosa, pezzo straordinario. Non mi è piaciuta, ma soprattutto: è il festival della canzone italiana, perché canti in inglese?

NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ (Fabrizio De Andrè)

Interessante abbinata quella tra Zerocalcare in canotta e l’unico emiliano che ha sempre avuto un sogno: essere uno studente fuorisede. Ovviamente sto parlando di Vinicio Capossela che stasera questo sogno lo realizza e suona una cover del maestro De Andrè, intanto su un sito di crowdfunding viene organizzata una colletta per comprare dei vestiti decenti da regalare a Giovanni e Vinicio. Tutto molto bello, ma non mi son piaciuti.

Arriva Maria Chiara Giannetta, un’attrice italiana di Foggia che dovrebbe essere simpatica.

MY WAY (Frank Sinatra)

Bella voce profonda Yuman, pianista superlativa Rita Marcotulli, ma bastano cinque secondi di esibizione per dire “Che due maroni!”. Mai piaciuta My Way, neanche la versione di Sid Vicious, figuriamoci questa cover. Ai matrimoni ho visto di meglio, sarà contento Frank Sinatra.

Vado a vuotare il rusco: la carta.

LIVE ANDE LET DIE (Paul McCartney)

Grandissimo ritorno di Peppe Vessicchio, stavolta sul palco insieme alle Vibrazioni e Sofie and the Giant (però c’è solo Sofie che the Giants dentro al teatro non ci stavano e poi non avevano neanche il Green Pass). Torna la filuzzi di quelli della mia età, il rock. Ed è un trionfo. Per ora la miglior cover in lingua inglese.

Arriva Maria Chiara Giannetta, un’attrice italiana di Foggia che dovrebbe essere simpatica e saluta la sua famiglia in dialetto foggiano. Hashtag #scagliuzz.

A MUSO DURO (Pierangelo Bertoli)

Combo interessante, un giovanissimo (Sangiovanni) e sua nonna (Fiorella Mannoia), una canzone con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. Una canzone immensa di un grandissimo umarell. Prima cover italiana ben riuscita. Bravi.

BABY ONE MORE TIME (Britney Spears)

C’era bisogno di una cover di Britney Spears al festival della canzone italiana? Certo, ci pensano Emma vestita da M (che non vuol dire Marrone) e Francesca Michielin vestita da F (che non significa Fedez). Partono dei flauti (non le merendine), le due zie bravissime, bellissime, meravigliosissime si mettono a cantare dando il loro meglio. Alla fine dicono la parola bitcccch. Insomma, una trashata pazzesca in lingua inglese.

Vado a vuotare il rusco: la plastica.

AUTOCOVER

Dalle scale scendono due ragazzi di una volta: Gianni Morandi e Jovanotti. Sono vestiti da camerieri. Sono dei grandi, lo capisco da subito perché si cimentano in due #autocover, cioè cover di loro stessi. Per me hanno già vinto, quindi vai di OCCHI DI RAGAZZA, UN MONDO D’AMORE, SONO UN RAGAZZO FORTUNATO, IO PENSO POSITIVO. Inutile dirlo: trionfo totale. Vincono loro.

WHAT A FELLING (Irene Cara)

Elisa vestita di bianco, con lei Elena D’Amario che è una ballerina. Sembra un’esibizione di Amici, però a Sanremo. Bravissime. Non c’è niente da dire.

SEI BELLISSIMA (Loredana Bertè) Rullo di tamburi, Achille Lauro vestito di bianco e Loredana Bertè vestita di nero con la minigonna. Stasera niente torso nudo per lui, ha pure le scarpe (rarissimo) e canta questa hit mezza sussurrata, lei la interpreta come va interpretata (per forza, è la sua canzone) e vai di urli. Rigorosa la standing ovation, poi Achille Lauro ha dato un biglietto da leggere a Amadeus, Amadeus l’ha letto e io non ho capito un cazzz.

Arriva Maria Chiara Giannetta, un’attrice italiana di Foggia che dovrebbe essere simpatica e fa una scenetta con un attore abbastanza bravo. Il siparietto è così “testi di canzoni famose messi insieme, uno dietro l’altro che compongono un testo di senso compiuto e relativa scenetta”. Il pubblico applaude, parte la pubblicità e vado a vuotare il rusco: l’indifferenziato (sì, con la #cartasmeraldo).

YOUR SONG (Elton John)

Discesa trionfale di Matteo Romano e Malika Ayane, sembrano madre e figlio che vanno al ricevimento dei professori. Bella esecuzione, unico neo: è una canzone in lingua inglese. Uffa.

LA MIA STORIA TRA LE DITA

Irama e Gianluca Grignani si cimentano in una cover di Gianluca Grignani che è lì, quindi è una cover facile per Gianluca Grignani che arriva vestito da clown, anzi no, è vestito come Zucchero, leggermente brillo. Su twitter leggo “Grignani è il generico di Johnny Depp” @PakoCarlucci. No comment.

NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE (Caterina Caselli)

Ditonellapiaga e Rettore eseguono questa hit senza ospiti e allo Dito la interpreta con la voce di Giusy Ferreri e io ho visto la differenza fra lei e lei. Esibizione da karaoke o da Tale Quale Show dove la Rettore interpreta sé stessa. Deplorevole.

CANZONE (Don Backy e Detto Mariano, nella versione di Milva)

Interessante duetto di Iva Zanicchi con un video di Milva, ma in versione filuzzi (il rock). Per fortuna è durata poco.

MEDLEY

Ana Mena e Rocco Hunt si lanciano in un medley di canzoni come IL MONDO di Jimmy Fontana e FIGLI DELLE STELLE in versione villaggio turistico, segue SE MI LASCI NON VALE e il pubblico di Sanremo cosa fa? Balla, mentre in tutto il resto d’Italia non si può. E io li ringrazio per avermi fatto ricordare quegli anni orribili, sempre attuali. Anzi, ci sono ancora.

BE MY BABY (The Ronettes)

La Rappresentante di Lista con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra vanno di cover troppo “de curtura” per questo luogo che ben rappresenta la nostra nazione. Perle ai porci. In inglese. Pearls to pigs.

ANNA VERRÀ (Pino Daniele)

Un po’ di Napoli con Massimo Ranieri che invita Nek che da Sassuolo arriva a Sanremo per cantare una hit di Pino nella versione “Perdere l’amore”. E non funziona. Però sono bravi.

Momento super ospite: Jovanotti. Insieme a Amadeus ricorda i fasti del 1987. Sono le undici e mezzo. Costretto dall’amico, Amadeus viene fatto sedere a un banco a disegnare, pare che durante la pandemia abbia riscoperto la pittura. Jovanotti invece ha riscoperto la poesia e recita “Bello Mondo”, una poesia patatinissima di Mariangela Gualtieri che potrebbe piacere anche ai poco ricchi e infine canta CHE SARÀ. Amadeus fa vedere il suo disegno da bimbo e al grido di “Normalità Bella” vengono mostrate immagini del JOVA BEACH PARTY.

Solito collegamento dalla nave di crociera con Fabio Rovazzi e Orietta Berti vestita non so da cosa e annuncio dell’arrivo dei Pinguini Tattici Nucleari con la loro RINGO STARR.

IO VORREI… NON VORREI… MA SE VUOI (Lucio Battisti)

Michele Bravi (cit. Alessandro Manzoni) interpreta Battisti, da solo. Bravo. Bello il look da Nightmare before Christmas che fa l’occhiolino a Loki, un po’ peggio l’interpretazione che lascia il tempo che trova. Nel senso che l’ha interpretata male.

IL CIELO IN UNA STANZA (Gino Paoli)

Mahmood con la giarrettiera e Blanco con la vestaglia si lanciano in questa impresa, mi sembrano un organo che vibra. Due angioletti, da mettere sul comodino vicino al caricabatterie dello smartphone. Sarebbe bello spegnere la luce e andare a letto, ma non è possibile.

MEDLEY DI VASCO ROSSI

Rkomy omaggia Vasco e fa della filuzzi (il rock) con i Calibro 35. Torso nudo anche per lui, che è più infisicato di Achille Lauro e soprattutto inizia con FEGATO SPAPPOLATO versione torso nudo. Segue DEVIAZIONI in versione torso nudo e anche COSA SUCCEDE IN CITTÀ in versione torso nudo. Amadeus ne approfitta per sfidarlo a una gara di flessioni, poi lancia la pubblicità. Chissà se Vasco Rossi li ha visti.

Arriva Maria Chiara Giannetta, un’attrice italiana di Foggia che dovrebbe essere simpatica alle prese con la seconda stagione di Blanca, una detective cieca e racconta di quell’esperienza portando sul palco il gruppo di non vedenti che l’hanno aiutata a interpretare al meglio quel personaggio. Momento molto bello. Brava. E voi che leggete le stupidaggini che scrivo, pensate a quanto siete fortunati a vedere (anche) Sanremo.

CAMBIARE (Alex Baroni)

Aka7even e Arisa ci offrono questa performance vestiti anche loro di bianco, che forse non lo sapete, ma oggi è la giornata mondiale dei gelatai. A parte questo, Arisa canta benissimo e il ragazzino non è da meno. Promossi.

MI SONO INNAMORATO DI TE (Luigi Tenco)

Ventata di allegria con Highsnob e Hu e Mr Rain che è una specie di Jim Carrey ossigenato. Passi la tristezza, che ha il suo perché, ma qui è proprio un’interpretazione mesta e basta. Non serve la rappata di Mr Rain a tirare su quello che ormai è in fondo al pozzo. Amadeus gli ha dato i fiori e ha detto “Canzone impressionante”

Arriva Lino Guanciale che canta A HARD’S DAY NIGHT dei Beatles, fa vedere la foto di suo figlio e annuncia l’arrivo della serie tv NOI che è la cover della serie THIS IS US e annuncia l’arrivo Dargen D’Amico.

LA BAMBOLA (Patty Pravo)

Esibizione solista totalmente reinterpretata in puro stile Dargen D’Amico con del rap e degli arrangiamenti che riescono nell’intento di rovinarla. Era facile e ce l’ha fatta.

IO VIVRÒ SENZA TE (Lucio Battisti)

Giusy Ferreri arriva con Andy dei Bluvertigo che è un po’ come dire quello dei Negramaro o la batterista dei RAF Punk. Perché? In ogni modo Andy è vestito di bianco, ha il sassofono e Giusy canta, ma si vede benissimo che ha sonno. Assolo di sax, così. Le cover di Battisti andrebbero vietate.

Arriva Maria Chiara Giannetta, un’attrice italiana di Foggia che dovrebbe essere simpatica che racconta di sua nonna che guardava Sanremo. Storia incredibile.

UOMINI SOLI (Pooh)

Fabrizio Moro, coerentemente, coi capelli neri, coerentemente si presenta solo, coerentemente e canta uomini soli, anche se sarebbe stato meglio cantare uomo solo. Regge bene la prova “Dio delle cittàààààààààà” e anche “Vediamo se si puòòòòòòòòòò”. Cover deboleeeeee, più che altro non convinceeeeeee. Capita anche ai più coerenti.

A FAR L’AMORE COMINCIA TU

Tocca a Tananai con la maglia degli Iron Maiden omaggiare Raffa e lo fa insieme a Rose Chemical che è un uomo e il pubblico di Sanremo balla. La cosa bella di Tananai è che quando canta gli viene da ridere, Rose Chemical invece è serissimo, soprattutto quando canta “Scoppia scoppia scopami il cuor”. Tananai non sa cantare nemmeno questa canzone (che è anche facile da cantare) e questo me lo fa apprezzare. Top. La rivelazione del festival.

Fine. Per cinque minuti il teatro Ariston si trasforma in una discoteca e tutti ballano THIS IS THE RHYTM OF THE NIGHT. Il messaggio è chiaro: la gente vuol tornare a ballare.

PODIO DELLE COVER

Gianni Morandi e Lorenzo Jovanotti vincono col progetto AUTOCOVER e vengono premiati da Giovanni Toti.
Secondo posto Mahmood e Blanco, terza Elisa e Elena D’Amario.

NUOVA CLASSIFICA FINALE

Mahmood & Blanco – BRIVIDI
Gianni Morandi – APRI TUTTE LE PORTE
Elisa – O FORSE SEI TU Irama – OVUNQUE SARAI Sangiovanni – FARFALLE
Emma – OGNI VOLTA È COSÌ
La Rappresentante di Lista – CIAO CIAO
Massimo Ranieri – LETTERA AL DI LÀ DEL MARE
Fabrizio Moro – SEI TU
Michele Bravi – INVERNO DEI FIORI
Achille Lauro feat. Harlem Gospel Choir – DOMENICA
Matteo Romano – VIRALE
Dargen D’Amico – DOVE SI BALLA
Aka 7even – PERFETTA COSÌ
Noemi – TI AMO NON LO SO DIRE
Le Vibrazioni – TANTISSIMO
Ditonellapiaga e Rettore – CHIMICA
Iva Zanicchi – VOGLIO AMARTI
Giovanni Truppi – TUO PADRE, MIA MADRE,LUCIA
Rkomi – INSUPERABILE
Le Vibrazioni – TANTISSIMO
Yuman – ORA E QUI
Highsnob e Hu – ABBI CURA DI TE
Giusy Ferreri – MIELE
Ana Mena – DUECENTOMILA ORE
Tananai – SESSO OCCASIONALE

Buonanotte, ci si vede il prossimo anno, forse. E grazie a tutti.

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