QN Energia – La transizione possibile (e necessaria): una sfida per il cambiamento

Si è appena concluso, il primo dei tre eventi digitali che coinvolgono realtà economiche, sociali e imprenditoriali e che prevedono la partecipazione di Agnese Pini, direttrice di QN QUOTIDIANO NAZIONALE, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!.


Sandro Neri, responsabile di QN Economia, ha affrontato i temi legati alle azioni concrete da mettere in atto tempestivamente per garantire al pianeta un futuro green, partendo proprio dagli edifici, pubblici e privati, che sono una delle fonti più determinanti del consumo energetico: Claudio Levorato, Presidente Gruppo Rekeep ha illustrato come sia possibile ridurre i consumi degli edifici con interventi mirati e buone pratiche; Marco Mari, Presidente Green Building Council Italia ha spiegato quali azioni mettere in pratica per consentire a tutti di vivere in un ambiente che rispetti le esigenze dell’uomo e dell’ambiente; Franco D’Amore, Vicepresidente vicario di I-Com ha presentato i dati delle ultime ricerche sullo sviluppo delle energie più innovative.Per approfondire i temi trattati nello streaming dell’evento, i lettori delle testate Monrif hanno trovato in edicola, in omaggio con il proprio quotidiano, uno SPECIALE di 16 pagine con interviste, focus e approfondimenti.Agnese Pini ha introdotto l’incontro: “Possiamo, e dobbiamo, fare del nostro meglio per rendere il nostro mondo meno dispendioso dal punto di vista energetico e più attento al clima. – ha dichiarato –  È necessario trovare soluzioni che ci aiutino a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a tutto vantaggio non solo del pianeta, ma anche della nostra salute (meno inquinamento) e della sicurezza delle forniture energetiche, senza contare l’economia e la conseguente creazione di posti di lavoro.

Le sfide di cui andiamo a parlare, infatti, riguardano inevitabilmente la realtà di ciascuno di noi. La sfida del cambiamento energetico è davvero un treno che il nostro Paese non può permettersi di perdere, con tutte le accortezze del caso, e comporterà una serie di  possibili conseguenze rispetto alle scelte che andremo a fare.

Queste conseguenze non saranno a breve e medio termine, perché quando parliamo di energia le scelte che compiamo oggi sono scelte che ci porteremo dietro per i prossimi decenni e che andranno a modificare non soltanto l’assetto industriale del Paese ma la nostra stessa vita.Claudio Levorato, Presidente Gruppo Rekeep, ha evidenziato che “negli ultimi anni, il dibattito sulla transizione energetica in Italia si è concentrato principalmente su fonti rinnovabili, abitudini di consumo e incentivi per il residenziale privato, senza dedicare particolare interesse a consumi ed emissioni del grande patrimonio pubblico italiano, energivoro e fortemente datato.

Eppure, interventi di riqualificazione energetica potrebbero ridurre i consumi di scuole e ospedali anche del 50%. È un tema su cui il nostro Gruppo cerca da anni di portare l’attenzione e che ora anche l’Unione Europa inserisce tra le priorità di intervento. Le imprese private, capaci di mettere a sistema risorse aggiuntive per accelerare gli investimenti, oltre a fornire le competenze progettuali per generare reali efficienze, potrebbero essere un alleato fondamentale della PA in tale direzione”.Marco Mari, Presidente Green Building Council Italia, l’associazione senza scopo di lucro cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile, ha ribadito: “uno dei punti centrali è la gestione degli edifici esistenti. L’80% dei costi e degli impatti della gestione arrivano dagli edifici e solo il 30% dalla realizzazione degli stessi.

In Italia l’aspetto “culturale” degli edifici è un nodo da risolvere: moltissimi edifici non solo sono storici, ma anche tutelati per il loro valore culturale. GBC Italia ha regionalizzato gli strumenti che misurano l’approccio complessivo energetico ambientale sui protocolli energetici ambientali internazionali, e aggiunto questo aspetto al  tema della custodia e della tutela dei valori culturali.

Serve un nuovo approccio alla nostra cultura dell’abitare il pianeta, secondo una visione olistica e volta alla riduzione dell’impatto energetico-ambientale, preservando il patrimonio storico-culturale delle nostre città”.Franco D’Amore, Vicepresidente vicario di I-Com, il think tank nato per promuovere temi e analisi sulla competitività in chiave innovativa all’interno del quadro politico-economico italiano, europeo e internazionale ha concluso: “L’obiettivo della decarbonizzazione ci dice che al 2050 noi dovremo raggiungere un sistema energetico a emissioni zero. Vedendo la distanza che c’è tra l’oggi e questo obiettivo breve, capiamo che c’è bisogno di un cambio anche nel paradigma tecnologico.

Ce lo ricorda l’Agenzia Internazionale dell’Energia: per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione nel 2050 dovremo avvalerci per oltre il 50% di tecnologie che oggi non sono ancora disponibili sul mercato. Il cambio di paradigma riguarda prima di tutto l’abbandono delle fonti tradizionali e fossili, il cui approvvigionamento rappresenta il tema principale della discussione internazionale.

Le rinnovabili non hanno questo problema in quanto ogni territorio ha un mix di fonti (sole, vento, idroelettrico e geotermico) che consentono una certa autonomia. Le tecnologie entrano in campo nell’ottimizzare la trasformazione dell’energia in energia utile. Quello che sta accadendo è il rischio di passare da una dipendenza delle fonti a una dipendenza tecnologica.

Main Partner dell’iniziativa Rekeep.

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