I Depeche Mode oltre l’oscurità

“Memento Mori” è il primo album della band britannica dopo la scomparsa di Andy Fletcher, un disco che evidenzia il lato cupo e soul della band, in attesa del tour mondiale che lì porterà anche in Italia il 12 luglio a Roma, Stadio Olimpico, il 14 a Milano, San Siro e il 16 a Bologna, Stadio Dall’Ara.


Il ritorno già tanto atteso della band di Dave Gahan e Martin Gore ha trovato sul suo percorso un evento doloroso che poteva veramente porre fine a questa bella favola musicale iniziata nel lontano 1980.

Andy Fletcher è stata una figura importante per i Depeche Mode, il loro manager, oltre che tastierista, bassista e portavoce nelle interviste; la sua improvvisa scomparsa ha ovviamente gettato nello sgomento sia i componenti del gruppo che i fan, tutti a chiedersi se avesse senso continuare questa avventura.

“Memento Mori”, già pronto e realizzato prima del tragico evento, contiene incredibilmente tutte le risposte ai dubbi, trovando nella forza della musica una dimensione salvifica, profetica e misteriosamente provvidenziale.

Già il titolo, che significa proprio “ricordati che devi morire”, ci traghetta e introduce a un disco cupo, a tratti sinistro ma inspiegabilmente consolatorio e rassicurante, anche quando sembra che la speranza non sia presente.

Mixato dalla talentuosa Marta Salogni, orgoglio italiano dei tecnici del suono, che firma anche l’ultima traccia del disco “Speak To Me”, (brano per niente banale e immediato), “Memento Mori” non è un disco radiofonico ma è esattamente quello che ti aspetti dai Depeche Mode in età matura, con la produzione di James Ford (già al lavoro con Gorillaz, Arctic Monkeys, Foals) e ben quattro brani scritti in collaborazione con Richard Butler, il leader degli Psychedelic Furs.

“My Cosmos Is Mine” è la cosa più dark che Dave e Martin abbiano mai realizzato negli ultimi vent’anni, brani come “Don’t Say You Love Me”, “Before We Drown” e “Never Let Me Go” si distinguono per l’intensità e il carattere soul, mentre Gahan ha fatto sicuramente tesoro della recente esperienza solista insieme ai Soulsavers diventando sempre più intenso nelle interpretazioni.

Ci sono anche momenti in cui inevitabilmente spuntano gli standard o clichè della band, come in “Caroline’s Monkey” e “People Are Good”, ma dopo “solamente” 43 anni di carriera ci può stare, mentre in “Wagging Tongue” e “Always You” sono la classe, il mestiere a fare la differenza, qualità sempre al servizio di un modo di scrivere che comunque non scende mai troppo di livello qualitativo.

La già nota “Ghosts Again”, nel contesto del disco, assume ancora più significato, connettendo la band con la propria storia che affonda le radici nei primi anni ’80, accompagnata da un video metaforico che, citando Igmar Bergman e “Il settimo sigillo”, ci fa riflettere sul nostro fragile stato di esseri in transito su questa terra.

“Memento Mori” non è un disco di routine ma nemmeno un capolavoro, non avrà singoli spacca classifiche e necessita di essere ascoltato più volte, ma è esattamente l’album che ci aspetta da una band come i Depeche Mode in un momento delicato come questo, sia a livello personale sia per la storia complicata che globalmente stiamo vivendo.
Tutto è al suo posto, nonostante la cupezza è un disco che brilla di luce propria.

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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