Pizza: ieri, oggi e domani

A Molfetta una serata di gusto all’ insegna della pizza.


Non poteva esserci modo migliore per onorare la regina della tavola italiana, la pizza, in un giorno speciale che circondarsi di amici e produttori, giornalisti e titolari delle aziende con cui collabora giornalmente.

Giuseppe Petruzzella, titolare della rinomata e inserita nelle più prestigiose guide enogastronomiche pizzeria Il Vecchio Gazebo ha voluto festeggiare la giornata mondiale della pizza. Il fuoco legato a Sant’ Antonio e al forno della pizzeria hanno questo elemento in comune.

Questo il motivo per cui, nel 1984, un gruppo di pizzaioli napoletani, scelse il 17 gennaio per istituire la Giornata Mondiale della Pizza col fine di promuovere la pizza come simbolo della cultura e della cucina italiana in tutto il mondo.

La serata di gusto è stata denominata “Pizza: ieri, oggi e domani” perché anche se la pizza si è evoluta, sono cambiati impasti ed abbinamenti, sono rimasti immutati la passione che ci vuole per fare una buona pizza, la manualità, la scelta e selezione delle materie prime, ieri come oggi.

Le pizze indiscutibilmente non sono tutte uguali. Come riconoscere una buona pizza: attenzione al taglio, alle ‘bolle’ e ai dettagli Queste particolarità si possono trovare tutte a Il Vecchio Gazebo, grazie alla bravura e alla preparazione dei maestri pizzaioli dello staff. Ecco perché è detto il cibo del buonumore. Indiscusso simbolo del Made in Italy, la pizza è tra le ricette più conosciute e amate al mondo, tanto da avere una festa internazionale dedicata: il World Pizza Day, il 17 gennaio.

Questa data è stata scelta in onore di Sant’Antonio Abate, patrono dei pizzaioli, a partire da quando, nel 2017, l’Arte tradizionale del pizzaiolo napoletano è stata riconosciuta dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità. Un successo inarrestabile, prova ne è il buono stato di salute del comparto che registra un fatturato di oltre 15 miliardi l’anno, secondo un’analisi Coldiretti.

Ecco alcuni dati.

Con un’occupazione nel settore stimata in 100.000 addetti a tempo pieno e altrettanti 100.000 nel weekend. E non è da meno la produzione: solo in Italia, sottolinea la confederazione, si sfornano 2,7 miliardi di pizze all’anno, utilizzando 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro.

La Pizza Margherita – secondo analisi dell’organizzazione agricola – resta la più consumata, mentre, a livello planetario, gli americani sono i maggiori consumatori con 13 chili a testa. In Europa gli italiani sono in testa con 7,8 chili all’anno, seguono spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica.

Torniamo alla serata che è stata l’occasione per rivedere gli amici presentati da Carlo Sacco, mentre vicino al forno i maestri pizzaioli iniziavano a impastare ed infornare le pizze. In sala intanto si iniziava a mescere il vino, tutto perfettamente coordinato mentre venivano illustrati tutti gli ingredienti di questa serata all’ insegna del gusto.

Giuseppe Petruzzella ha quindi proposto un menù che vedeva abbinate  le pizze a vino ed olio secondo le diverse caratteristiche i tipologie.

Queste le pizze servite e la loro composizione:

Regina
Salsa di pomodoro, pomodorino fresco, fiordilatte, origano e basilico

Cetara
Salsa di pomodoro, pomodoro al forno, olive celline, cipolla rossa e filetti di acciughe di Cetara

Van gogh
Impasto multicereali
Crema di cime di rapa, fiordilatte, stracciatella, crudo di gamberi marinato al bergamotto e scorzetta di limone

Pizza dessert
Pizza tegamino multicereali, confettura di pomodoro san marzano, crema chantilly all olio extravergine d oliva e polvere di cicoriella puntarella di Molfetta.
In abbinamento
4 vini dalla Cantina Terre Carsiche di Castellana Grotte

Verdeca

Cava Bianca

Gioia Rosa

Fanova, primitivo di Gioia del Colle premiato con i tre bicchieri gambero rosso 2024

Era presente il titolare della cantina  Nicola Insalata, così come i titolari dei frantoi, dei consorzi, del GAL e del mondo dell’ associazionismo afferente al mondo food

Una buona pizza non può prescindere da oli di qualità quindi sono stati abbinati gli Olii di:

Favolosa di amore coltivato

Ogliarola di Ciccolella

Cima di bitonto di amore coltivato

Coratina di Ciccolella. Ogni pizza è stata servita abbinata ad un oli diverso secondo le sue caratteristiche e quelle dell’ olio per creare un perfetto connubio di sapori.

Giuseppe Petruzzella e il suo staff hanno curato ogni minimo dettaglio, coccolato i loro ospiti, messo in luce chi collabora ogni giorno per garantire una pizza  di estrema qualità che si è evoluta nel tempo, come con versione dessert, ma che è rimasta identica nella bontà e nel regalare il buonumore a chi la mangia. Un caloroso applauso ha decretato la perfetta riuscita della serata.

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