Nuova stagione del Pappagallo
Un ritorno alla vita con atteggiamento positivo e fiducioso, salutato con entusiasmo dalle istituzioni, che credono fortemente anche nella funzione sociale del locale pubblico, luogo di ritrovo e aggregazione. Lo storico Ristorante Al Pappagallo riapre con grandi novità.
La grande cucina del Ristorante Al Pappagallo ha riaperto da qualche giorno le attività. Nuova veste e nuove formule per ripartire più forti di prima. Il cambiamento indispensabile messo in atto, tenendo conto della trasformazione delle abitudini sociali, è stato strutturato su misura in base alle nuove esigenze, con attenzione per l’etica che accompagna da sempre l’attività del ristorante.
“Tutte le attività commerciali, in particolari quelle della ristorazione, stanno affrontando un periodo di lenta ripresa. Ogni trasformazione, come quella proposta dal nostro associato Ristorante Al Pappagallo, va incontro con coraggio e innovazione, alla situazione difficile che stiamo affrontando .Vincente è la proposta formulata che promuove la tradizione culinaria bolognese insieme ai suggestivi spazi storici del ristorante, ora restaurati. Ai titolari Michele e Elisabetta l’apprezzamento della nostra associazione che è felice di poter rappresentare imprese virtuose come questa”. Giancarlo Tonelli, Direttore Generale Confcommercio ASCOM Bologna
I titolari del ristorante, Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti, hanno voluto fortemente un confronto con la stampa e con le istituzioni locali nell’ampio e bellissimo locale per riprendere, finalmente e in sicurezza, il dialogo interrotto durante le settimane di chiusura.
Il forte e radicato desiderio di entrambi è raccontare dal vivo il grande atto di fiducia per portare avanti l’impresa, in questo particolare contesto storico. Un ritorno graduale e sobrio alle buone abitudini, in sicurezza, lavorando sempre nella costante ricerca in cui la qualità diventa la protagonista.
Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti, tenendo conto dei parametri imposti dalla situazione contingente, hanno pensato a nuove formule e proposte per i loro affezionati clienti, per proseguire sempre nella direzione dell’eccellenza, nonostante i cambiamenti dei canoni generali della ristorazione.
È dall’etica, quindi, che si riparte. Ed è proprio l’etica che ha mosso i due titolari a investire in una trasformazione importante, a partire dalla profonda e radicale sanificazione degli ambienti e della cucina, per garantire sia con il servizio in sala, che con il delivery la sicurezza del personale e dei clienti, in ogni momento.
Nonostante il periodo di grande difficoltà e la forzata riduzione dei coperti (e dunque degli incassi) non è stato licenziato nessun collaboratore. Un investimento quasi in controtendenza in un momento storico in cui in molti imprenditori hanno deciso di tirare i remi in barca per mettersi al riparo dai rischi di un mercato incerto. Il settore della ristorazione poi negli ultimi anni era stato alimentato soprattutto dal flusso turistico, che purtroppo ha subìto una lunga battuta di arresto e sicuramente fino al prossimo autunno non ritornerà a presentare numeri interessanti.
L‘atteggiamento è positivo e coraggioso, pur nei tempi burrascosi e incerti. Le restrizioni sono diventate opportunità per ripensamenti e soluzioni innovative, per proseguire l’attività e offrire ai clienti dello storico ristorante un servizio unico e ben organizzato. Nei primi mesi dell’anno sono stati completamente ristrutturati sia i locali del Ristorante che l’antico spazio della Torre degli Alberici. Adesso, il processo di “restituzione” dei gioielli di famiglia alla città è stato completato e si può finalmente ripartire.
Quattro anni fa, Michele ed Elisabetta hanno rilevato i locali e restituito a Bologna la grande cucina della tradizione. Lo scorso anno, per valorizzare il centenario, si sono avvalsi della collaborazione con un grande Chef, Marcello Leoni, per conferire al menù classico un nuovo accento, orientato alla ricerca e alla sperimentazione. Nell’anno del centenario, inoltre, la tenacia e lo sguardo dritto verso l’obiettivo sono stati gratificati con la vincita del prestigioso premio “Tortellino d’Oro 2019.”
Nell’anno 1, con il centenario alle spalle, la proprietà ha proseguito il grande e ambizioso disegno, restituendo alla città anche un’atmosfera più accogliente dei locali, con allestimenti che ben raccontano la storia e la qualità. Andare al Pappagallo sarà un’esperienza ancora più intensa, in un’atmosfera elegante, calda e tecnologicamente performante (con pannelli fonoassorbenti che garantiscono un’ottima acustica soprattutto durante le serate con musica dal vivo).
La porta di ingresso è stata ampliata per lasciare intravedere gli ambienti dall’esterno ed è stata impreziosita da maniglie in ferro battuto. Sulla destra, il banco dei vini comunica dall’ingresso la grande ricchezza della Carta, mentre i toni chiari degli elementi di arredo, realizzati con una ricca boiserie, riportano negli interni il calore e la raffinatezza di cui il Pappagallo si nutre e comunica con l’ospite. Nel perimetro delle sale, sono posizionati pannelli fonoassorbenti per migliorare l’acustica.
La nuova stagione del Pappagallo avrà quindi due anime, oltre alle eleganti sale rinnovate, rivivrà finalmente la “Bottega con Cucina”, nella suggestiva sala della Torre degli Alberici, anch’essa completamente rinnovata, ricollegata al Ristorante, con un restauro conservativo, rispettoso della struttura e della sua anima commerciale.
Michele ed Elisabetta hanno quindi valorizzato un altro gioiello, la piena fruizione della Torre degli Alberici. La bottega più antica della città torna finalmente a essere Bottega e si apre alla Cucina. Antico e moderno convivono in armonia. Nell’ambiente storico verranno proposti menù all’avanguardia, perfetti per avvicinarsi a una clientela più giovane. Sarà la grande sfida del lusso accessibile, con uno scontrino medio-abbordabile che permetterà a tutti di scoprire la qualità della cucina del Pappagallo.
Nel pieno rispetto delle attuali normative, la Torre avrà un servizio più flessibile, orari di apertura allargati per l’asporto delle prelibatezze del Ristorante con la possibilità, su prenotazione, di poter vivere l’esperienza di una degustazione esclusiva in un’atmosfera unica e irripetibile.
Nonostante le profonde trasformazioni strutturali nel corso del primo Millennio, la bottega conserva ancora l’antica serraglia di legno a forma di ribalta. È considerata la più antica bottega di Bologna, ed esiste dal 1273. Nella nuova formula proposta dalla Torre, verranno esaltati l’autenticità e il sapore della forma più antica di ristorazione.
Il Menù della Torre, da consumare nel tavolo riservato o nei tavolini all’aperto, ben distanziati, prevede oltre alla selezione di salumi eccellenti, proposte che variano in base al mercato e alla stagione. Inoltre, il tipico pranzo della domenica in Torre sarà ricreato con una formula più smart, una consumazione veloce di qualità che oggi definiremmo “brunch”, che affonda le sue radici nelle usanze antiche conviviali tipiche delle botteghe con cucina.
Tutte queste iniziative sono state pensate soprattutto con grande senso di responsabilità. In questi anni, il locale ha messo assieme un grande staff, giovane e motivato, che sta partecipando con entusiasmo alla grande avventura. Giovani professionisti che stanno dedicando alla cucina e alla ricerca della qualità la loro vita e le loro competenze. Michele ed Elisabetta hanno deciso di non abbandonare la nave nel mare in tempesta, ma hanno proseguito e lottato, nel pieno rispetto delle normative, per alimentare il progetto, creare bellezza, cultura e soprattutto lavoro.
I lavori di restyling sono stati ideati dai titolari, in linea con la filosofia aziendale, in collaborazione con l’Architetto Giacomo Migliori e con gli arredi dello scenografo Steno Tonelli di Globe Theatre (per sottolineare il profondo trait d’union con il mondo dello spettacolo), tenendo conto della Storia e del prestigio del tempio della buona tavola di Bologna. È stata recuperata e valorizzata la ricca galleria fotografica dei personaggi che, nel corso dei primi cento anni di vita, hanno frequentato il locale, un jet set internazionale del mondo dell’Arte, Musica, Teatro e Cinema. Il Ristorante è stato reso ancora più più accogliente . La porta di ingresso ampliata per lasciare intravedere gli ambienti dall’esterno è impreziosita da maniglie in ferro battuto, sulla destra il banco dei vini comunica fin dall’ingresso la grande ricchezza della Carta come nel locale originario, mentre i toni pacati degli elementi di arredo realizzati con una ricca boiserie riportano negli interni il calore e la raffinatezza di cui il Pappagallo si nutre e comunica con l’ospite. Nel perimetro delle sale sono posizionati pannelli fonoassorbenti per migliorare l’acustica.
La posizione del locale, nel cuore pulsante del centro storico, rende necessario il rispetto del “bello” che si respira intorno, all’ombra delle due torri, in un crocevia di torri gentilizie, palazzi storici guidato dalla fitta rete di portici, in odore di riconoscimento UNESCO. Oltre al Ristorante dunque Michele ed Elisabetta hanno restituito alla Torre la sua più antica destinazione, ed è questa la grande novità di stagione.
Alcune note sulla Torre degli Alberici, a cura di del giornalista e scrittore Giancarlo Roversi:
La Torre degli Alberici è considerata la più antica bottega di Bologna, ed esiste dal 1273.
E’ una delle tante Torri, anticamente attaccate luna all’altra a creare un agglomerato imponente. In questo complesso la Torre degli Alberici e le 3 torri demolite all’inizio del secolo scorso formavano un gruppo turrito unico al mondo. Dante, che studiò a Bologna, le vide sicuramente in tutta la loro possanza.A Bologna studiarono anche Petrarca e Boccaccio. Secondo la tradizione orale Dante frequentava la Famiglia degli Alberici, famosi giuristi e docenti. E’ verosimile dunque pensare che nella grande sala da pranzo (dove oggi si trova il Ristorante)abbia risuonato la sua voce… Di questo si parlerà sicuramente il prossimo anno, in cui saranno celebrati i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri. Non è poi da escludere che Dante abbia pranzato anche al pian terreno della Torre Gentilizia, e forse potrebbe esserci passata la stessa Beatrice, ma non esiste documentazione su questo.
La Torre Degli Alberici è comunque sempre destinata a spazio commerciale. Era una bottega in cui venivano venduti i celebri veli di seta di Bologna, famosi in tutta Europa. Successivamente, probabilmente dal XV secolo, diventò formaggeria e naturalmente il formaggio principe della Bottega era il Parmigiano Reggiano. Ancora oggi nelle giornate più calde è possibile avvertire la fragranza dei formaggi, che per secoli sono stati protagonisti della Bottega.