Il presente di Annalisa

“E poi siamo finiti nel vortice” è l’album che completa il quadro già tratteggiato dai fortunati singoli che l’hanno preceduto, all’insegna di un elettropop nostrano, dolceamaro e vagamente nostalgico. L’album verrà presentato nell’evento speciale del 4 novembre al Forum di Assago (Milano).


L’Italia è un paese che, oltre ad avere paura del futuro, non si trova tanto a proprio agio nemmeno nel presente. Lo si capisce dalla musica che viene più gradita e ascoltata.

Se la fascia giovanile predilige rap e trap, oltre a un pop che racconta soprattutto gli stati di disagio giovanile molto più che della ribellione, appena si alza l’età vince a mani bassa la nostalgia, persino nella musica inedita prodotta in Italia, una nostalgia solitamente vaga, che va a pescare atmosfere che possono comprendere tutti i decenni dai ’60 fino ai ’90, in una indefinita epoca che spesso nemmeno abbiamo vissuto.

Non a caso l’enorme successo di trasmissioni come “Arena Suzuki” di Amadeus o l’arrivo in TV di trasmissioni come “Boomerissima” di Alessia Marcuzzi ci indicano quando il rifugiarsi nel passato sia il miglior modo per trovare sollievo nel presente.

Annalisa è tra gli artisti che incarnano in qualche modo, nelle canzoni nuove, quel sapore nostalgico adolescenziale di amori finiti male, sofferenze che però sono raccontate in modo cosi leggero da sembrare quelle caramelle o dolcetti morbidi che si trovano sulle bancarelle di certe feste, piccole delizie senza le quali si sopravvive ma quando le si incrocia non si può fare a meno di comprare.

Dopo la fortunata trilogia formata da “Bellissima”, “Mon Amour” e “Ragazza sola”, Annalisa completa il racconto con l’album “E poi siamo finiti nel vortice”, dove le altre nove tracce non promettono ciò che non possono mantenere, rimanendo in un perimetro ben riconoscibile e sfruttando una formula che funziona, ottenuta anche grazie all’aiuto, in fase di scrittura, di Davide Simonetta, Alessandro Raina e Paolo Antonacci.

La musica è spesso debitrice dell’elettropop in salsa italica, tra Donatella Rettore, Raffaella Carrà, la Nada di “Amore disperato”, con la voce cristallina di una Annalisa a suo agio.

Così, mentre “Euforia” sembra di averla un po’ già sentita, “Rosso Corallo” prova a buttarla sul racconto passionale, “La crisi a Saint Tropez” nonostante la musica allegra è quasi introspettiva. cosi come “Stelle” e la conclusiva “Indaco Violento”, una specie di riassunto concettuale dell’intero progetto.

I testi sono diretti, finalizzati al togliere e semplificare, con massicce dosi di autoironia e bizzarria in forma pop, per aggredire il mondo di TikTok, dei reel e dei social ormai frequentati da adulti over 30.

La formula è vincente, non sappiamo quanto reggerà, per ora accontentiamoci della freschezza e immediatezza di una Annalisa che, come ci fa capire in “Ragazza sola”, ha acquisito consapevolezza, la qualità più importante per affrontare il presente, e immaginare un futuro un po’ meno nero di come lo si vede spesso oggi.

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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