Gianni Schicchi. Opera comica in un atto
L’opera di Puccini prodotta dal Conservatorio Bruno Maderna apre la Stagione musicale del Teatro Bonci.
L’unica opera comica di Giacomo Puccini, che con Tabarro e Suor Angelica compone il celebre Trittico eseguito per la prima volta al Teatro Metropolitan di New York nel 1918, è un atto unico su libretto di Giovacchino Forzano ispirato a un breve episodio del Canto XXX dell’Inferno dantesco.
Il Conservatorio Bruno Maderna di Cesena in collaborazione con il Conservatorio Lèttimi di Rimini allestisce Gianni Schicchi con 15 giovani cantanti di varie nazionalità selezionati nell’ambito delle classi di canto del Laboratorio lirico, al loro debutto teatrale, e gli studenti che compongono l’orchestra (più di 40 elementi) diretti da Paolo Manetti. Cura la regia Stefano Vizioli.
Scene e allestimento sono realizzati dal team creativo Scenicamente di Studenti del biennio specialistico Scuola di Scenografia indirizzo Teatro d’Opera e Spettacolo Musicale dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, guidato da Marcello Morresi (con la docente di costume Vittoria Papaleo): il progetto scenografico è di Margherita Tosato, quello dei costumi di Salvatore Cortese. In scena sabato 7 ottobre, alle ore 20.30, l’opera apre la Stagione musicale del Teatro Bonci di Cesena.
Alle ore 18.00, nel Foyer del Teatro, è prevista la guida all’ascolto a cura del musicologo e critico, voce storica di Rai Radio3, Guido Barbieri, che inaugura il nuovo ciclo di incontri Teatri del suono (il secondo è in programma il 23 novembre alle ore 18.00 con il maestro Carlo Boccadoro e il pianista Antonio Zambrini).
L’ingresso è gratuito.
Dante incontra Gianni Schicchi de’ Cavalcanti nel girone dei falsari, punito come falsatore di persone: il cavaliere infatti si è sostituito al cadavere di Buoso, ricchissimo fiorentino della famiglia Donati, per dettare un nuovo testamento. Il compositore e il librettista Forzano fanno del personaggio il protagonista di un’opera in cui il registro tragico, che caratterizza tutta la produzione pucciniana, è trasfigurato nel grottesco di una vicenda dai risvolti macabri: la famiglia non esita a nascondere il defunto in casa (in scena durante tutta la rappresentazione) per salvare l’eredità.
L’intenzione è di rimediare al lascito di tutti i beni ai frati ma Schicchi, oltre a beffare notaio e dottore fingendosi Buoso, detta un testamento in cui le proprietà più cospicue vanno a lui, nell’incredulità dei parenti che sono costretti a tacere per non svelare la truffa organizzata.
L’ambientazione dell’allestimento è contemporanea: una Firenze del secondo dopoguerra immersa in un clima da commedia all’italiana, per un’opera dall’umorismo molto moderno che è anche una spietata critica al mondo gretto di un’avida middle class che attraversa le epoche.
La regia di Stefano Vizioli immagina e rappresenta il coro dei parenti, punto di forza di una scrittura che ne prevede la presenza scenica fissa, «come una vera idra a sette teste».
Diplomato in pianoforte presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, Stefano Vizioli ha debuttato come regista di teatro d’opera nel 1979 con L’impresario delle Canarie di Domenico Sarro al Festival di Opera Barga e da allora ha messo in scena oltre 50 produzioni nei più prestigiosi teatri internazionali, con direttori d’orchestra come Riccardo Muti, Claudio Abbado, Vladimir Jurovskij, Ottavio Dantone.
Sul versante didattico, collabora con la Indiana University, Cincinnati University, la El Paso Utep University, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università di Pavia, Università di Stavanger, Royal University of Performing Arts di Phnom Penh, Università di Ginevra, Università di Pescara, La Sapienza di Roma, Fondazione Cini di Venezia e l’Università degli Studi di Pisa. Attualmente è docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica presso il Conservatorio “Bruno Maderna” di Cesena.
È accademico della prestigiosa Accademia Filarmonica Romana e dal 2017 al 2020 è stato direttore artistico del Teatro Verdi di Pisa. Ha lavorato con artisti contemporanei quali Ugo Nespolo, Gianni Dessì, Renato Guttuso e Luigi Veronesi.
Diplomato in Composizione, Direzione d’orchestra, Musica corale e Direzione di coro, Paolo Manetti ha diretto compagini di rilievo come l’Orchestra Accademia I Filarmonici, I Virtuosi Italiani, l’Orchestra da camera di Mosca, l’Orchestre des Jeunes de la Mediterranée, l’Orchestra dell’Emilia Romagna “A. Toscanini”. Ha collaborato con solisti come Enrico Dindo, Daniel Chorzempa, Rocco Filippini, Franco Maggio Ormezowski, Ramin Barahmi, Luisa Prandina, Raffaele Trevisani, John Olaf Laneri, Francesco Manara.
È docente del Conservatorio “Bruno Maderna”.
Conservatorio Bruno Maderna
Gianni Schicchi
Opera comica in un atto
musica di Giacomo Puccini
libretto di Giovacchino Forzano
Laboratorio lirico del Conservatorio Bruno Maderna
Paolo Manetti direttore
Stefano Vizioli regista
produzione Conservatorio Bruno Maderna di Cesena
in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e il Conservatorio Lèttimi di Rimini
assistente alla regia Roberta Xella
Orchestra del Conservatorio Bruno Maderna
progetto e allestimento scenico degli allievi del biennio di Scenografia del teatro dell’opera e spettacolo musicale
docenti Marcello Morresi (scenografia), Vittoria Papaleo (costumi)
Informazioni:
Teatro Bonci, Piazza Guidazzi – Cesena
tel. 0547 355959 | info@teatrobonci.it
Ingresso gratuito.