Gaia, la “Genesi” di un’artista
La fresca vincitrice della 19^ edizione di Amici porta nell’album d’esordio le sue influenze ed origini, tra Italia e Brasile.
Non sono tempi facili per i talent show, lo dicono i numeri. E non stiamo parlando degli ascolti televisivi, che in qualche modo reggono anche se in evidente calo, la crisi riguarda il ruolo che i talent dovrebbero teoricamente avere, cioè quello di essere una vetrina per giovane talenti, uno strumento per lanciare sul mercato chi poi dovrebbe avere i mezzi e la forza per crescere artisticamente da sè.
Alzi la mano chi di voi si ricorda chi ha vinto l’ultima edizione di X Factor, di The Voice of Italy, un discorso a parte merita invece la corazzata Amici di Maria De Filippi, che a livello numerico e di influenza macina ancora consensi, pur in calo e in un contesto globale indubbiamente cambiato.
Chi scrive qui non ama particolarmente i talent ma nemmeno li demonizza, li trova semplicemente uno dei percorsi possibili per la crescita di un artista, accompagnato da una sana gavetta, da tanti live e da esperienze di autoproduzione che ormai oggi sono all’ordine del giorno.
Quest’anno Amici nella sua diciannovesima edizione (condizionata per forza di cose dal coronavirus) ha visto il trionfo di Gaia, 22enne artista che ha in qualche modo ha segnato un cambiamento nella storia del fortunato talent.
Già seconda ad X Factor nel 2016 ma poi sparita nel nulla, Gaia si era avvicinata ad Amici l’anno scorso ma Maria De Filippi non la sentiva ancora pronta.
Poco male perchè quest’anno non solo ci è arrivata e ha vinto, soprattutto perchè sta portando avanti un progetto che va oltre alla gara televisiva, al consenso immediato, ma guarda nel profondo, sia nella sua storia che nelle sue influenze musicali.
Il suo primo album “Genesi” è quanto di più lontano dal plastificato e vacuo prodotto da talent, è anzi un lavoro di respiro internazionale che in sette tracce ben curate abbraccia l’elettropop di stampo anglosassone e il calore del Brasile, terra delle sue origini da parte di madre.
Gaia canta in Italiano, inglese e portoghese, contribuiscono al progetto, tra gli altri, Alex Uhlmann dei Planet Funk, Simon Says, Dimartino, Gerardo Pulli, Antonio Filippelli (già braccio destro di Levante).
Il risultato è complessivamente piacevole, in bilico tra Joan Thiele e le cose più interessanti di Annalisa, quindi trattasi di pop non banale, anche se lontano ancora da essere “memorabile”.
Ma intanto la strada intrapresa sembra quella giusta, sta nascendo non un prodotto di rapido consumo, ma un’artista, e di questi tempi è già tanto, credetemi.
Qui il lyric video di “Chega”:
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,30 – 21,00 su Radio Budrio
Fabio Alberti