Ben Harper sociale e nostalgico

“Bloodline Maintenance” è un album che affronta tema scottanti di attualità, in memoria del suo fedele bassista da poco scomparso e di suo padre che continua ad ispirarlo a vent’anni dalla sua morte.


Arrivare al diciassettesimo album in carriera e avere ancora questa urgenza espressiva e creativa non è da tutti. Ben Harper a trent’anni dal suo debutto con non si rassegna a fare il revival o la compilation di se stesso, nonostante il suo già vasto repertorio.

Anzi, era dai tempi di “Welcome to the cruel world” (1994) che il chitarrista e cantautore californiano non era così sociale e arrabbiato, a questo si aggiunge una forma nostalgica che, nonostante le apparenze, non riguarda propriamente l’inevitabile tempo che passa.

I ricordi protagonisti in “Bloodline maninteinance” riguardano infatti due figure: la prima è quella di Juan Nelson, suo amico e fedele bassista nei suoi Innocent Criminals , morto purtroppo nel 2021, la seconda è l’inevitabile figura paterna che non smette di ispirarlo anche a vent’anni dalla sua scomparsa.

Il concetto del mantenimento della linea di sangue viene a scontrarsi con la società che tenta in ogni modo di modificarci, allontanandoci dalle nostra indole e natura.

L’esperienza dell’ascoltatore è la medesima di chi ha creato l’opera, che si è preoccupato di più per l’impatto emotivo che per la produzione, che appare molto essenziale e scarna, mentre la musica spazia tra soul, gospel e blues.

“More than love”‘ “Honey, honey” e “Where did we go wrong” sono esempi di quanto sia un disco sulla carta molto classico e piuttosto scontato nella forma, eppure l’emozione e l’artigianato che Ben Harper ci mette, suonando tutti gli strumenti, spostano l’attenzione su quello che ci vuole raccontare,  .

La chitarra e la sua voce inconfondibile impreziosiscono l’autobiografica “Problem Child” e la trascinante “Need to know basis” di cui qui potete vedere il video girato a Lucca Summer Festival:

A proposito di temi sociali, “We Need to Talk About It” parla senza mezzi termini della schiavitù nera e di quanto questa cultura indotta da secoli sia in qualche modo collegata alle recenti violenze nei confronti degli afro americani.

Oggi purtroppo si tende non solo a sminuire la gravità di quel che è accaduto in passato, ma anche a negare che abbia un peso sul presente.

“La politica è come la Pietà: all’inizio è un gigantesco blocco di marmo, poi lo scolpisci nella speranza che diventi qualcosa di meraviglioso. Ma un conto è che sia Michelangelo ad avere martello e scalpello, un altro è che siamo tutti noi. A volte la collettività fa cose incredibili, altre volte crea bestie. La cosa più importante immagino sia non smettere mai di lottare e non essere troppo pessimisti. Io mi sveglio ottimista, solo che non sempre vado a letto ottimista” cosi racconta Ben Harper.

Nel frattempo “We need to talk about it”, perchè dobbiamo parlare di diritti umani e convivenza tra essere umani, è necessario farlo.

Qui il Lyric video della canzone:

Informazioni:
www.radiobudrio.it
https://it-it.facebook.com/radiobudrio

MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

Print Friendly, PDF & Email
Sei un imprenditore, un professionista, un’azienda, un privato, etc. alla ricerca di spazi pubblicitari a costi contenuti? Acquista il tuo spazio pubblicitario ad 1€ al giorno. Senza vincoli temporali, il vostro logo ed un link personalizzato, saranno visibili su tutte le nostre pagine e articoli.
Periodico iscritto nel registro della Stampa al Tribunale di La Spezia n. 3 del 07/06/2010. Contenuti soggetti a copyright e riprodotti previa autorizzazione o citando la fonte www.iltitolo.it