L’artista napoletana, colpisce per la sua poliedricità e ricerca di vari stilemi e percorsi creativi.
Docente e artista, si diploma in arte della ceramica e dopo due lauree presso l’Accademia di Belle Arti, sezione decorazione e sezione scultura nel 2014 diventa insegnante, appunto, di ceramica. Nel breve giro di pochi anni, la vediamo partecipare con successo di pubblico e critica a varie prestigiose collettive in Campania e nel vicino Molise, spaziando dalla pittura alla ceramica. Attualmente la possiamo visionare alla rassegna “InnovArt”, che si svolge presso la galleria Spazio Martucci 56 di Napoli, dall’11 marzo al 3 aprile 2017. In questi giorni ho potuto apprezzare le sue opere e le ho fatto qualche domanda.
Viviana, lei ha affrontato sia la pittura che la ceramica, ci può spiegare come è nata la sua passione dell’arte e quali differenze ha trovato tra le due visioni artistiche.
La passione per l’arte è nata sin da piccola,con la voglia di sperimentare e l’esigenza di esprimere il mio punto di vista della vita. E’ un processo per sentirsi vivi. È una cura un esperienza positiva di ricerca, di incontro nell’immersione di se stessi, diventando partecipe del destino, della ricerca, della sofferenza e dei successi, in altre parole con l’arte esprimo la vita. Sia nella ceramica che nella pittura tendo a realizzare opere con grande spessore tenendo presente molto l’uso della materia, la differenza sta nelle fasi di lavorazioni di materiali diversi.
La sua carriera è stata influenzata da altri artisti o movimenti artistici?
Si principalmente da Andy Warhol, ha sostenuto e sperimentato tante forme d’arte un grande rivoluzionario.
Lei che è anche insegnante d’arte, cosa può consigliare ai giovani che vogliono avvicinarsi alla scultura?
Di sperimentare e amare l’arte, di esprimere sé stessi.
Ha qualche progetto per il futuro?
Tanti, molti bisogna sempre avere progetti nella vita. Le rivelazioni le lascio nelle mie opere.