L’arte della marchigiana Barbara Amali Clots, si nutre di emozionalità e si basa su concetti profondi e affascinanti. Questo si evince sia dai soggetti che nella scelta dei colori e delle sfumature.
Milanese di nascita si è diplomata presso l’Istituto Statale d'Arte "O.Licini", di Ascoli Piceno acquisendo la maturità in Arti Applicate (Grafica Pubblicitaria), e successivamente si è specializzata in scenotecnica di Teatro presso il Teatro dei Filarmonici sempre di Ascoli Piceno con il progetto Isd'A "O.Licini e UE. Nelle scorse ore ho potuto apprezzarne le opere e farle alcune domande.
Amali, come ha scoperto l’amore per l’arte?
Domanda semplice e alquanto complessa...amore e arte...WOOW! Riflettendo sulle origini mi viene in mente il lampadario di madreperla, lo so, può sembrare folle ma rappresenta il primo ricordo che ho dell’arte, Si trovava sopra la mia culla, non so come mai ma ricordo i giochi di luce....sono le prime visioni dentro i riflessi di vita….è così sono presenti da sempre e se me lo chiede non so perché...una questione naturale.
Ciò che affascina del suo percorso creativo sono i messaggi concettuali che trasmette, ce ne può parlare?
Il percorso creativo in me va di pari passo con il percorso del cammino vissuto. Immaginiamo di iniziare un viaggio e portiamo tutto l’occorrente per affrontare ogni evenienza. Con il tempo il bagaglio si alleggerisce fino a quando arriva un giorno in cui non ti preoccupi di avere il ricambio pulito...e ti occupi di non preoccuparti di essere inteso ma di intenderti dentro al viaggio e, quasi sempre, i concetti vengono superati dal quel silente paesaggio nel quale siamo di passaggio....e ti ritrovi a non pensare più alle tue vesti, sei al nudo ed il clima non ti influenza più.
E’ curiosa la scelta del nome Amali Clots.
Credo che sia il frutto dell’unione di entrambe le precedenti domande...è il filo che mantiene uniti e liberi nell’evoluzione del tempo. Amali è l’unione fra il lampadario di madreperla, fra il pomodoro colto nel campo di mio nonno, il mercato nel quale si è reso visibile nel suo sapore ed il fatto che oggi possa assaporarlo in piccole quantità e solo maturo ,non è un caso che sia diventata allergica ad i metalli...sono nata prematura...
Lei si cimenta con varie forme d’arte a quale si sente più legata e quali sono i suoi futuri progetti?
Non mi sento legata in special modo a nessuna singola forma d’arte, tutte riescono a liberare il suono della percezione del visibile e invisibile, come sceglierne una...ne inventerei delle altre...e mi reinventerei costantemente, le vie dell’arte sono come quelle del cielo, infinite come quelle della vita.