Entrare nel mondo creativo dell'artista classe 1954, natio della provincia reggiana, e stimolante ed affascinante.
Poliedrico artista che da ingegnere ed insegnante, negli anni ha esplorato varie dimensioni creative e culturali, di lui ho apprezzato il continuo “mettersi in gioco”, ed ho avuto il piacere e la possibilità d’incontrarlo e fargli qualche domanda:
Giampaolo, hai fatto degli studi scientifici, parlaci un po’ del tuo percorso e quanto i tuoi studi ti hanno influenzato nella ricerca di nuove forme d’arte.
La mia passione per l’arte tout court è iniziata fin da ragazzo. La pittura e la musica hanno fin da allora accompagnato la mia esistenza. Già all’età di tredici anni ho partecipato, assieme al mio fratello gemello Daniele, al VII concorso nazionale di pittura “Appennino Reggiano” vincendo un premio. La mia passione per l’arte è continuata fino agli anni 90’ dipingendo ad olio, per poi passare, fino ad oggi, alla tecnica dell’affresco. Le mie opere di pittura rappresentano una rivisitazione in chiave moderna della tecnica antica dell’affresco, utilizzando come supporto legno compensato od isolante polistirene, dove l’intonaco viene aggrappato ad una retina reggintonaco precedentemente incollata e graffettata. In seguito la passione per le piante, che mi anima, ha fatto nascere il progetto “I colori della biodiversità”. In seguito la mia attenzione si è soffermata sulla fotografia digitale e ho voluto continuare il mio progetto della biodiversità entrando in un mondo fantastico che non si riuscirà mai a finire di esplorarlo “Le ombre colorate”.
Infatti le mie opere fotografiche derivano da uno studio/ricerca e sperimentazione sulla teoria delle ombre colorate, una tecnica fotografica innovativa che unisce quindi arte e scienza, un nuovo linguaggio visivo ed espressivo per mostrare diverse forme di utilizzo della luce. Una fotografia concettuale di scene cromo-luminose ottenute proiettando fasci di luce colorata su una figura e fotografandone, poi, l’ombra colorata ottenuta. Non posso negare che anche i miei studi universitari mi hanno consentito di conoscere meglio i materiali e le loro potenzialità espressive e di utilizzo agevolandomi nel percorso di elaborazione della mia produzione artistica. Ma la passione che mi anima da sempre per la pittura e per tutte le forme di rappresentazione della realtà mi hanno condotto anche a prefissarmi degli obiettivi per così dire “sociali”. Infatti per me l’arte oltre ad essere un valore in sè, può essere il migliore veicolo per far girare messaggi che riguardino la vita ed il pianeta. Pertanto l’unione tra le mie passioni, i miei studi e le mie ricerche nei vari ambiti che ho in precedenza descritto hanno fatto maturare in me un obiettivo: utilizzare questa idea di effettuare scatti di scene di intensa e vibrante cromaticità, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul grave problema attuale che coinvolge tutti noi “La progressiva perdita della biodiversità” – ogni giorno nel mondo si estinguono una cinquantina di specie tra animali e vegetali.
Lo scorso anno hai esposto il tuo progetto artistico “Biomorfismi, ce ne vuoi parlare?
La mia personale “BioMorfismi” è proprio l’espressione del progetto “I colori della biodiversità”. In concomitanza dell’inaugurazione del decennio della Biodiversità (2011-2020), da una ricerca scolastica vertente sul recupero e la valorizzazione delle varietà di frutta antica, mediante lo studio e l’applicazione di diverse tecniche di innesto, ho iniziato a creare opere in affresco e foto digitali relativamente a questo tema. Ho esposto una quarantina di opere fotografiche stampate soprattutto su tela opaca di dimensioni grandi 100x130x3 cm. L’effetto visivo straordinario su tela ci porta a considerare la fotografia come un uso pittorico. La mostra e catalogo sono stati curati dal critico e storico dell’arte dott.ssa Rosanna Mele, che, con grande maestria, professionalità, sensibilità ed armonia è riuscita a sviluppare e valorizzare la mia espressione artistica.
Durante la tua carriera artistica hai avuto o seguito dei modelli?
Direi che ho cercato di percorrere una mia strada senza però dimenticare di tenere sempre presente l’opera e l’insegnamento eterno di tutti i maestri della pittura. In particolare sono sempre stato affascinato dall’arte impressionista dell’ottocento nonché dall’arte e dal messaggio dei grandi protagonisti della pittura italiana del novecento Giorgio Morandi, Burri e Fontana.
Cosa pensi dell’arte e della creatività presente al giorno d’oggi e quali sono i tuoi progetti per il futuro.
Per me l’arte deve essere l’espressione dell’anima di un artista. Purtroppo, oggi, a mio parere, l’arte è diventata per molti solo improvvisazione priva di valore estetico, educativo e sociale. Sicuramente continuerò ad esplorare e sperimentare il mondo delle “Ombre colorate”, in particolare vorrei perfezionarmi sulla mia ultima idea, anzi sull’idea di un’idea, cioè creare opere fotografando scene cromo-luminose su mie opere fotografiche stampate su tela (foto di ombre su ombre). Qui i colori esplodono in straordinari e misteriosi effetti visivi che stupiscono anche me. Una mia aspirazione è quella di poter proporre a scuole e musei un’attività didattica per far partecipare i bambini ad un laboratorio di arte visiva alla scoperta delle OMBRE COLORATE.