Al Pappagallo: il buon gusto è sempre di scena
Dopo 100 anni il celebre ristorante bolognese, famoso in tutto il mondo, continua con rinnovato impegno la sua mission di custode fedele dei valori della nobile tradizione gastronomica petroniana.
Il tempo passa inesorabile, ma il Ristorante ”Al “Pappagallo” non ammaina la sua bandiera di stella di prima grandezza della cucina bolognese. Celebra quest’anno un secolo di vita che ha accompagnato l’evoluzione del bièn vivre di Bologna, presentandosi alla città e ai buongustai di ogni Paese, che ne mantengono ancora vivo il ricordo, in tutto il suo splendore, grazie a un autunno ricco di eventi speciali per festeggiare la sua storia.
La mission dei nuovi proprietari
I nuovi proprietari, Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti (foto a lato), con un passato di imprenditori della moda e delle PR, ma con la passione per la cultura enogastronomica e radici manageriali ben solide, hanno deciso di restituire alla città di Bologna uno dei suoi gioielli più preziosi, il ristorante situato in Piazza della Mercanzia, a due passi dalle Due Torri, all’interno dell’antica casa medievale degli Alberici dominata dalla loro torre gentilizia. A questa famiglia appartennero i celebri giuristi Ugo da Porta Ravegnana che l’imperatore Federico Barbarossa volle presente nel 1158 alla Dieta di Roncaglia assieme agli altri glossatori bolognesi Bulgaro, Martino e Jacopo.
Famoso giurista fu anche il consanguineo Alberico da cui prese poi il nome definitivo la famiglia e la torre dove si apre oggi il Ristorante Al Pappagallo. Michele Pettinicchio ed Elisabetta Valenti hanno rilevato il ristorante nel 2017, uniti da una passione per la cucina che affonda le radici nelle tradizioni di famiglia e dalla profonda conoscenza per le materie prime di qualità, che sanno valorizzare con la cultura dei sapori e con l’imprinting manageriale della loro “prima vita”.
Michele ha ripensato i menù e, da attento sommelier, la carta dei vini affiancato da Filippo Gaddoni, che vanta 25 anni di esperienza come collaboratore anche per il servizio in sala presso il Ristorante San Domenico di Imola. Elisabetta Valenti ricopre il ruolo di Presidente, dedicando la sua attenzione all’aspetto gestionale, conferendo all’avventura imprenditoriale i tratti di un’azienda vera e propria.
Menu emozionali haut de gamme
Il Ristorante è sempre stato il punto di riferimento per il Jet set mondiale, che è passato fra le sue pareti, concedendosi la irrinunciabile tappa nel tempio della cucina bolognese durante i viaggi in Italia.
Grazie alla sua luminosa storia il Ristorante Al Pappagallo è un unicum straordinario, che può vantare una ricchissima platea di stelle del cinema e della musica, dello sport, della vita pubblica di ogni parte del mondo, come testimoniano i ritratti con dedica che sorridono dalle pareti delle eleganti sale di recente rinnovate e raccontano un cammino di storia e prestigio.
Per celebrare degnamente il Centenario del Ristorante “Al Pappagallo” sono previsti menu rievocativi ed emozionali, perfezionati grazie alla consulenza dello chef Marcello Leoni, che proporrà piatti haut de gamme orchestrando le materie prime della memoria in chiave contemporanea senza rinnegare le loro nobili radici. Un tocco di eleganza e ricercatezza creato in armonia con il Patron Michele Pettinicchio e il resident chef Federico Gasbarro.
Grandi vini per brindare al centenario
La carta dei vini del Ristorante è affidata al master sommelier Giacomo Maria Rocco, mentre i cocktail abbinati a piatti speciali, in cui la tradizione è elaborata in chiave contemporanea e scenografica, vengono serviti negli spazi rinnovati della Torre degli Alberici. Famose cantine italiane e internazionali hanno già reso omaggio alla grande cucina del Pappagallo proponendo agli ospiti abbinamenti di etichette eccellenti con i piatti della tradizione.
Dopo le serate dedicate ai grandi vini della Tenuta Palazzona di Maggio, Berlucchi e Cantine della Volta, la stagione autunnale sarà inaugurata da un menu speciale per la cena, che avrà come protagonista lo Champagne A. Bergère. Durante la serata i piatti saranno accompagnati da una selezione di bottiglie della Maison, tra cui spicca la Cuvée 38-40, 100% Chardonnais millesimato 2012. Nel corso della serata il Patron Michele Pettinicchio riceverà da A. Bergère la targa del Club 38-40, che annovera i migliori clienti della Maison.
Le cene a tema: menu con sapori d’antan
Gli eventi conviviali, all’insegna dell’eccellenza e della sapienza gastronomica, si svolgeranno dall’autunno fino alla fine dell’anno, per culminare con uno speciale revival all’inizio del 2020.
Saranno organizzate serate a tema, scandite al ritmo della musica, sottolineando le due caratteristiche per cui Bologna è famosa nel mondo, la musica e la tavola. L’età del jazz, l’età dello swing, l’età del rock, daranno il “LA” a cene speciali in cui i menù e la scelta dei vini abbinati saranno studiati in base allo stile di vita e i gusti dell’epoca.
Il personale di sala indosserà un cappello per ricreare i look d’antan e trasportare il pubblico, attraverso le emozioni del gusto, della musica e del costume, a bordo di una elegante macchina del tempo. I cappelli che vestiranno le serate sono firmati Doria 1905, storica cappelleria Made in Italy, che come il Ristorante porta avanti una tradizione secolare di passione artigianale e altissima qualità che si evolve nel tempo.
Per quanto riguarda i menu si farà tesoro dei consigli dei familiari dei cuochi che hanno legato il loro nome al ristorante, contribuendo al suo successo, in particolare gli eredi dei fondatori fratelli Zurla e degli chef Bruno Tasselli, Ermes Landuzzi e Anna Gennari.
Tra le novità figurano gli speciali “menù da collezione”, curati da Giancarlo Roversi, numerati e firmati, con la riproduzione su ognuno della foto di un grande attore, regista, cantante, musicista del passato, con dedica al ristorante. In occasione di ogni incontro conviviale inoltre il patron e direttore artistico del ristorante, Michele Pettinicchio, proporrà, accanto ad ogni un piatto della tradizione, una rivisitazione in chiave contemporanea nel pieno rispetto della qualità delle materie prime.
Un’ultima emozione: cena medievale in casa Alberici con Dante e Beatrice
Sempre nell’ambito del programma delle celebrazioni, tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020, è prevista una esclusiva cena medievale per brindare al nuovo anno, idealmente ospiti degli Alberici.
Una cena con piatti ispirati alle ricette autentiche trecentesche di un codice manoscritto conservato nelle Biblioteca Universitaria di Bologna. Invitato d’onore Dante Alighieri che, secondo una fonte orale, frequentò la famiglia Alberici durante i suoi ripetuti soggiorni a Bologna, città che amava per la sua cultura di respiro europeo e anche perché patria di Guido Guinizelli, il padre del dolce “stilnovo”.
Non è azzardato pensare che assieme agli Alberici sedesse a tavola nella sala da pranzo al piano terreno della loro casa gentilizia, la stessa oggi occupata dai tavoli del ristorante. Coordinatore della regia dell’evento Giancarlo Roversi, che oltre a tenere una breve introduzione storica sui cibi serviti e sul codice da cui sono tratte, curerà anche la realizzazione dei menu da collezione, numerati e firmati, con le ricette medievali e immagini antiche.
Il punto di ritrovo dei commensali è alla base della vicina torre Garisenda per leggere la lapide che reca i versi coi quali Dante l’ha immortalata in uno dei cantici della Divina Commedia. Una volta rientrati al ristorante gli ospiti attenderanno l’arrivo di Beatrice che siederà a tavola accanto a Dante.
In occasione della conferenza Stampa inoltre Atos Cavazza, Delegato dell’Accademia Italiana della Cucina divisione San Luca, consegnerà a Michele Pettinicchio il premio “Giovanni Nuvoletti 2019”, un riconoscimento riservato “alla persona, ristoratore, organizzazione, estranea all’Accademia, che abbia contribuito in modo significativo alla conoscenza e valorizzazione della buona tavola tradizionale regionale”. Il diploma è una pregevole opera grafica.