A Bruges sulle tracce di Van Eyck, Memling e i Primitivi Fiamminghi

In occasione dell’anno di Jan van Eyck nelle Fiandre, la capitale delle Fiandre Occidentali, nel nord-ovest del Belgio, valorizza le proprie collezioni permanenti e i luoghi simbolo del Rinascimento Fiammingo.


Al Groeninge Museum si puntano i riflettori sui capolavori del Maestro con la mostra Van Eyck in Bruges; il Sint-Janshospitaal getta una nuova luce su Hans Memling attraverso gli occhi di artisti contemporanei con Memling Now. Il progetto permanente Sacred Books, con preziosi manoscritti ospitati in due conventi cittadini, è l’occasione per riscoprire l’immenso patrimonio culturale della città e la sua storia.

Jan van Eyck in Bruges
Il 2020 è l’anno dedicato a Van Eyck (1390 ca. – 1494), una fra le figure più importanti dei Primitivi Fiamminghi la cui mostra è ospitata al Museo Groeninge, dal 12 marzo al 12 luglio. La rassegna è incentrata su due importanti capolavori dell’artista fiammingo: la Madonna del Canonico Van Der Paele (1434 – 1436) e il Ritratto di Margaretha Van Eyck (1439), in cui si scorge come la vita e l’operosità del maestro fossero strettamente collegati. Sono opere dipinte dopo il 1430 quando divenne pittore di corte del Duca di Borgogna.

La Madonna del Canonico Van Der Paele di Van Eyck è una fra le più importanti opere sopravvissute ai giorni nostri; il dipinto fu commissionato da Joris Van Der Paele, chierico che ebbe un’importante carriera ecclesiastica nella Curia romana. L’opera è un vero e proprio capolavoro, ambiziosa sia dal punto di vista artistico che rappresentativo e racchiude in sé l’essenza dell’arte di Van Eyck, permettendo al visitatore di scoprire e comprendere sia la tecnica pittorica sia l’interpretazione allegorica.

In mostra è inoltre presente il Ritratto di Margaretha Van Eyck il primo dipinto nella storia dell’arte europea in cui un artista ritrae la propria sposa. Ad oggi non sappiamo per quale luogo sia stata concepita originariamente quest’opera e la mostra si propone di indagare sull’effettiva destinazione che le era stata assegnata. Il percorso nel Museo approfondisce dunque la personale esperienza di uno dei più grandi artisti della storia dell’arte europea attraverso l’analisi dettagliata delle sue due opere più iconiche.

Nel Museo Groeninge è inoltre presente l’ultima importante acquisizione, un dipinto realizzato da un seguace di Van Eyck nel 1450, raffigurante la Vergine Maria con Gesù Bambino in una posa che evoca l’espressività del Maestro fiammingo.
Groeningemuseum – Dijver 12, 8000 Bruges, 12 marzo – 12 luglio 2020 – www.museabrugge.be

Memling Now
La rassegna Memling Now presso il Sint-Janshospitaal, dal 4 aprile al 6 settembre, è incentrata sull’influenza dei dipinti di Hans Memling (1436 ca. – 1494) su cinque artisti contemporanei provenienti da tre continenti differenti: Europa, America e Asia, selezionati da una commissione del Musea Brugge.

Si ammirano quindi i ritratti giovanili di Joseph Kosuth, uno fra i progenitori dell’arte concettuale, alcuni lavori dell’artista afroamericano Kehinde Wiley, autore del ritratto ufficiale di Barack Obama, le opere pittoriche dell’iraniano Aydin Aghdashloo e i lavori creati per l’occasione dall’artista belga David Claerbout e dalla siriana – trasferita a Brooklyn – Diana Al-Hadid. La mostra ruota attorno a un importante tema: l’arte ispira costantemente artisti passati e presenti.

Hans Memling è uno dei più rappresentativi pittori Primitivi Fiamminghi e autore del Trittico del matrimonio mistico di Santa Caterina e del noto Reliquiario di Sant’Orsola ambedue presenti al Museo Memling. Nelle sue opere si rintracciano collegamenti con il lavoro dei predecessori, ma anche dei coetanei quali Van Eyck e Rogier Van Der Weyden. Memling inoltre a sua volta ha ispirato altri maestri come Dürer e Raffaello e partendo proprio da tali connessioni e influenze, Musea Bruges ha invitato i cinque artisti contemporanei a partecipare al progetto che unisce tradizione e contemporaneità.

Sint-Janshospitaal – Mariastraat 38, 8000 Bruges, 4 aprile – 6 settembre 2020 – www.museabrugge.be

Bruges, culla dei Primitivi Fiamminghi
Le due interessanti mostre sono un’occasione per visitare Bruges, una città dal rilevante patrimonio artistico, architettonico e ricca di meraviglie storiche. Indissolubilmente legata a Van Eyck, Bruges nel XV secolo visse un periodo di splendore definito il suo “secolo d’oro”. Era una città cosmopolita – lo testimoniano i nomi delle strade che richiamano le varie nazionalità dell’epoca – e fulcro di numerose attività commerciali, oltre ad essere la capitale finanziaria mondiale e regno delle belle arti. Proprio a Bruges i Primitivi Fiamminghi, Jan Van Eyck e Hans Memling, si stabilirono al seguito della Casata di Borgogna e numerosi dei loro capolavori sono oggi accolti nei principali musei della città. Tracce di quel periodo si possono scoprire anche nel centro cittadino: percorrendo la passeggiata Sulle orme di Jan Van Eyck si possono infatti seguire le tracce dei luoghi frequentati dall’artista ed esplorare i tragitti quotidiani, all’interno del tessuto urbano medievale e del patrimonio storico rimasto pressoché intatto.

Bruges deve il suo splendore, nel corso del Medioevo, ai Duchi di Borgogna, sovrani illuminati che amavano vivere nel fasto e circondarsi di rinomati artisti a corte. Solamente i materiali più pregiati erano in grado di soddisfare la nobile casata, circondarsi di lussuosi oggetti era un modo per ostentare il loro potere. Ancor oggi gli artigiani, riuniti nel progetto Handmade in Brugge, continuano a lavorare materiali preziosi e sostenibili come tessuti, pellame, pizzo, argento e oro.

La casata di Borgogna fu, inoltre, fonte di ispirazione per molte famiglie importanti che portarono a compimento, ristrutturando o costruendo, simbolici edifici, chiese e musei tutt’ora luoghi essenziali e visitabili della città, come ad esempio il Municipio gotico, la sede dell’odierno e recentemente restaurato Museo Gruuthuse e la cappella medievale fatta realizzare da Lodewijk Van Gruuthuse. Una tradizione molto importante a Bruges è quella legata ai manoscritti, incunaboli e libri ancora visibili ai giorni nostri. Tutt’ora infatti sono presenti numerosi famosi scalpellini e calligrafi che mantengono alta la reputazione di Bruges come “Città delle Lettere”.

Sacred Books
Il progetto Sacred Books | Secret Libraries ha aperto le porte del Convento Inglese e di quello Carmelitano, invitando il pubblico a visitare gli edifici e lo stile di vita al loro interno. Il Convento Inglese è noto per la sua chiesa a cupola e per contenere le reliquie di Thomas More, mentre il Convento Carmelitano possiede una splendida biblioteca e un caratteristico refettorio. La visita è incentrata sui temi del silenzio, della spiritualità e dell’autenticità, i libri sono il filo conduttore. Si può così vivere in prima persona il caratteristico intreccio di vita cittadina e vita religiosa e dare un insolito sguardo dietro le porte solitamente chiuse, incontrando anche i monaci e le monache che abitano i conventi.

English Convent, Carmersstraat 85, Bruges; Carmelite Convent, Ezelstraat 28, Bruges www.visitbruges.be. Dal 20 febbraio 2020

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