Violenza domestica: un talk con Maurizio Gabbana

In occasione della mostra “You make me feel like?!” il fotografo dialogherà con il giornalista e critico di fotografia Roberto Mutti.


La violenza domestica, intesa come il risultato di un rapporto di coppia esasperato e di una società malata di denaro che ha perso il contatto con Dio e non è più in grado di impartire educazione e valori. Questo il tema dell’incontro con Maurizio Gabbana, fotografo e artista eclettico, che mercoledì 18 ottobre dialogherà con il giornalista e critico di fotografia Roberto Mutti e con il pubblico presso la Biblioteca Zara, in viale Zara 100 a Milano.

L’appuntamento si inserisce all’interno della nuova esposizione di Maurizio Gabbana “You make me feel like?!” che, in occasione della XVIII edizione di Milano Photofestival, vede l’esposizione, dal 10 al 28 ottobre presso la Biblioteca Zara, di una serie di fotografie a opera dello stesso Gabbana. Una mostra che racconta in bianco e nero il dolore e le emozioni delle vittime di violenza domestica, attraverso immagini intense, inquietanti e a tratti angoscianti, con il chiaro obiettivo di stimolare nell’osservatore una riflessione e un pensiero critico. Una violenza a volte eclatante, a volte sottile, che si annida fra le mura dei luoghi ritenuti più sicuri, e che può riguardare persone di ogni genere ed età.

Commenta Maurizio Gabbana: “Nella coppia spesso non vi è serenità: al rientro dagli impegni lavorativi dovremmo accoglierci con la consapevolezza che c’è qualcuno che ti attende affettuosamente e che questo amore è esclusivo, per nessun altro. È così necessario il tradimento quando abbiamo la forza del dialogo? Oggi non c’è reciproca ragionevolezza e ci si accusa per delle banalità. Forse il sistema della società mondiale danneggia l’essere umano: obbligati a non accontentarsi, mai, si arriva a essere vittime di dipendenza, alcolismo o droghe anche chiamate “leggere” per allontanare i problemi che restano sempre; e si litiga di fronte ai figli o addirittura, nei casi più estremi, si uccide la persona cui si è promesso amore alla loro presenza”.

Spunti, riflessioni, aneddoti e pensieri, senza la pretesa di restituire una verità, animeranno il dialogo, in una dimensione, quella del confronto, molto cara a Maurizio Gabbana, che si propone di realizzare un’arte non elitaria ma inclusiva, democratica e quanto più possibile fruibile dalla comunità.

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