Verso una cittadinanza scientifica

Torna la Settimana del Pianeta Terra dal 1° all’ 8 ottobre 2023.


Rendere la conoscenza scientifica sempre più democratica e una risorsa per tutti sviluppando una sorta di “cittadinanza scientifica” e valorizzare le risorse naturali a nostra disposizione senza paradossi attraverso tecnici preparati, ricerca e innovazione per mettere in atto soluzioni sostenibili. Questi gli appelli degli ideatori della SETTIMANA DEL PIANETA TERRA, il festival nazionale diffuso diventato il principale appuntamento condiviso di comunicazione pubblica delle Geoscienze.

La manifestazione torna quest’anno per l’XI edizione dal 1° all’8 ottobre con 100 eventi in tutta Italia (e uno in Svizzera) di varia tipologia che mescolano linguaggi e saperi diversi: trekking sotterranei, tour astronomici, escursioni archeologiche, gite lungo i torrenti, visite in oasi naturalistiche, accesso a luoghi normalmente chiusi al pubblico, convegni, attività didattiche.

La varietà e diversa modalità di fruizione degli eventi è un approccio voluto per permettere a una altrettanto ampia varietà di cittadini di avvicinarsi al patrimonio geologico, ambientale e naturalistico del nostro. La volontà è di incentivare un approccio democratico e socialmente responsabile ai temi della ricerca e dell’innovazione e stimolare una partecipazione dal basso, consapevole e coscienziosa, al rispetto e alla tutela dell’ambiente.

Perché “noi cittadini, tutti, abbiamo bisogno di informazione e conoscenza, per poter sviluppare compiutamente i nostri diritti di quella che possiamo definire «cittadinanza scientifica», intesa come condivisione del patrimonio scientifico messo al servizio della comunità.” (Rodolfo Coccioni, paleontologo e co-ideatore della Settimana del Pianeta Terra).

Le Geoscienze hanno a che fare con l’energia, le infrastrutture, l’edilizia, la salvaguardia dei fiumi e delle coste, la protezione dai rischi geologici e idrogeologici accentuati dalla crisi climatica, la sicurezza ambientale, la produzione industriale, le tecnologie, la salute umana. La consapevolezza è dunque fondamentale, non solo per rimediare ai danni già perpetrati all’ambiente, ma anche e soprattutto per agire al meglio in futuro.

Un esempio fortemente attuale è la necessità, a seguito delle crisi attraversate dal 2020, di ridisegnare le catene di approvvigionamento di metalli e minerali. L’Unione Europea ha indicato 34 materie prime critiche che, per affrancarsi dalla dipendenza estera, dovranno essere estratte da siti minerari del vecchio continente.

In Italia ne abbiamo 16, tra cui: cobalto, nichel, rame e argento in Piemonte, litio in Toscana, Lazio e Campania, terre rare in Sardegna. “Sono minerali indispensabili alla decarbonizzazione e alla svolta verde, alla costruzione di pannelli solari, batterie delle auto elettriche, cellulari. Ridurre la dipendenza da pochi fornitori esteri è necessario, ma bisogna evitare altri danni al territorio, mantenendole in esercizio nel rispetto di elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale” (Silvio Seno, geologo e co-ideatore della Settimana del Pianeta Terra).

Molte miniere dismesse, da quelle d’oro della Valle d’Aosta allo zolfo di Sicilia, sono luoghi che ospitano geoeventi della Settimana del Pianeta Terra e rappresentano un valore ambientale e storico-culturale, un elemento di promozione economica e turistica per i piccoli territori.

Dalla prima edizione del 2012 sono oltre 2000 i geoeventi organizzati durante la Settimana del Pianeta Terra e centinaia di migliaia le persone coinvolte, famiglie, studenti, adulti.

La condivisione del sapere deve essere l’obiettivo principale della comunicazione scientifica, poiché una società più informata è una società più coinvolta. È possibile consultare l’elenco completo dei geoeventi della Settimana del Pianeta Terra 2023 al seguente link: https://www.settimanaterra.org/

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