Una nuova luce per il Ponte di Rialto
In occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia, il ponte più famoso del mondo è stato restituito alla città dopo un restauro conservativo.
Lo sviluppo sociale e la salvaguardia del patrimonio artistico italiano sono da sempre una delle priorità chiave per il Gruppo OTB e per il suo fondatore Renzo Rosso che, tramite OTB Foundation, si pone l’obiettivo di valorizzazione l’eredità culturale del nostro Paese e di sostenere i più fragili con progetti orientati al sociale.
Per questo, OTB – gruppo di moda internazionale a cui fanno capo i marchi Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Jil Sander, Amiri e le aziende Staff International e Brave Kid – ha voluto oggi celebrare assieme al Comune di Venezia la fine del restauro del Ponte di Rialto, un progetto iniziato nel 2012 e curato da maestranze e restauratori di prim’ordine con l’uso di tecnologie e soluzioni all’avanguardia.
Assieme a Renzo Rosso, hanno partecipato alla cerimonia condotta dalla madrina Cristiana Capotondi, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia.
Nel 2012 il Gruppo OTB si era aggiudicato il bando di gara del Comune di Venezia per finanziare il primo restauro nella storia del Ponte del Rialto, il più antico della città e tra i più famosi del mondo, contribuendo così alla tutela dell’immenso patrimonio artistico e culturale lagunare.
Il sostegno finanziario accordato da OTB a Venezia ha visto un investimento pari a 5 milioni e 5 euro – 5 come il numero fortunato dell’imprenditore Renzo Rosso. La preservazione dell’immenso patrimonio culturale è infatti un tema particolarmente sentito a Venezia, così come in altre città italiane. Il patrimonio artistico e i tesori culturali nazionali sono infatti gioielli preziosi che richiedono manutenzione e restauri conservativi che oggi più che mai possono essere realizzati solo grazie a una concreta sinergia tra pubblico e privato, in un connubio dove le aziende devono e possono fare sempre di più.
A partire dal 2014 OTB con il Comune di Venezia ha curato la progettazione, la direzione dei lavori, il coordinamento della sicurezza, nonché della realizzazione dei restauri del Ponte di Rialto che sono stati affidati a primarie aziende del settore. Il Gruppo OTB ha seguito direttamente la gestione dei lavori affiancando gli esperti del Comune di Venezia e le maestranze per ottenere il massimo risultato. Grazie all’eccellente collaborazione tra pubblico e privato, le opere sono terminate con sei mesi di anticipo rispetto alle previsioni permettendo, grazie all’attenta gestione del budget, di estendere l’intervento anche al ripristino conservativo della pavimentazione dei sottoportici di Rialto.
Le operazioni di restauro hanno visto il coinvolgimento di più di 130 persone tra restauratori, operai e tecnici che, in circa 80.000 ore di lavoro e grazie all’installazione di ben 5.500 mq di ponteggi, hanno riportato al loro antico splendore una superficie totale di 5mila metri quadri, compresi bassorilievi, targhe e mascheroni che decorano il celebre Ponte. Un’impresa che ha visto l’impiego di diverse tecniche e processi, tra i quali la pulitura laser e a vapore, la stuccatura con malte a base di calce appositamente formulate, la realizzazione di un sottofondo della pavimentazione in calce e cocciopesto, l’impermeabilizzazione con guaine elastiche, e i consolidamenti strutturali con fibre di carbonio e acciaio duplex.
Oggi, sulle note dell’Inno d’Italia e di Nessun Dorma eseguite dal Maestro Andrea Bocelli, il Gruppo OTB ha voluto condividere insieme al Comune di Venezia l’evento con tutta la cittadinanza, e con il mondo intero. Un momento emozionante con il quale il Ponte è stato simbolicamente restituito alla città e ai suoi visitatori da tutto il mondo, come gesto di speranza e ripartenza.
“Il Ponte di Rialto è tornato all’antico splendore permettendo a Venezia, ai suoi cittadini e a tutti i suoi ospiti di tornare a godere della bellezza di un simbolo della Città nel mondo intero. Oggi quindi siamo qui per omaggiare una storia di impegno, maestria, affidabilità, solerzia e grande competenza di chi ha eseguito il restauro, ma anche il grande esempio di un’azienda che, in un’ottica di sussidiarietà tra pubblico e privato, ha voluto finanziare i lavori facendo un importante regalo a tutta la Città. Gli aiuti di cui la città ha bisogno sono questi: aziende private e imprenditori, che faticano costantemente per restare competitivi e che si impegnano in un rapporto di leale collaborazione con le istituzioni. È un esempio concreto di amore nei confronti di Venezia, città che quest’anno celebra i 1600 anni dalla sua Fondazione e che sta dimostrando con tutte le sue forze di voler rinascere. A nome mio e di tutta la Città arrivi il più sincero grazie a Renzo Rosso e a tutti coloro che hanno contribuito a raggiungere questo risultato, ai tanti dipendenti del suo Gruppo, ma anche alle maestranze, agli artigiani, alla Sovrintendenza, agli uffici comunali coinvolti. Venezia è orgogliosa di voi, del vostro impegno, della vostra passione e della bravura di chi ha dedicato il proprio tempo, impegno e fatica per riconsegnare al mondo intero lo splendore di uno dei ponti più iconici. Questa è la strada giusta per aiutare Venezia“, ha dichiarato Luigi Brugnaro, Sindaco della Città di Venezia.
“Il Ponte di Rialto è un patrimonio che appartiene ai veneziani da secoli e che rappresenta il meglio del nostro Paese nel mondo. Con questo intervento abbiamo voluto condividere con la città – e non solo – una parte del successo che OTB ha raggiunto in questi anni, anche per senso di appartenenza a un territorio che continua a dare molto alle nostre aziende. Tramite OTB Foundation abbiamo creduto fin da subito in questo progetto, con la speranza che la rinascita di questo monumento potesse coincidere con la ripartenza del nostro Paese, un segnale concreto, per ‘gettare un ponte’ verso un futuro migliore. Oggi più che mai abbiamo bisogno che pubblico e privato uniscano le forze per il bene del nostro Paese e che gli imprenditori prendano coscienza di quanto il loro apporto sia più che mai cruciale per la preservazione del patrimonio culturale e con esso il rilancio del turismo in Italia. Voglio ringraziare il Comune di Venezia per lo straordinario lavoro, tutte le imprese impegnate nel restauro, le Istituzioni e gli ospiti che hanno contribuito a rendere speciale questa giornata, il maestro Andrea Bocelli e la madrina Cristiana Capotondi”, ha dichiarato il Presidente del Gruppo OTB Renzo Rosso.
“Il Ponte di Rialto è uno dei biglietti da visita di Venezia e del Veneto. Un’opera che solo per il suo valore iconografico, prima ancora che storico, artistico e architettonico, è di richiamo per un viaggio e per conoscere questa città unica al mondo e la nostra regione. Oggi, viene restituito ai cittadini e ai milioni di appassionati di Venezia in uno splendore originario, dopo un restauro lungo ed accurato. Un restauro per il quale dobbiamo ringraziare la generosità e la sensibilità di un gruppo della moda internazionale ma ben radicato nella nostra terra. Un gesto che conferma come la bellezza che Venezia e tutto il Veneto offrono al mondo possa essere il catalizzatore di sinergie proficue tra tutti i settori di eccellenza di questa regione”, ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
LE TAPPE DEL RESTAURO
Si tratta del primo restauro mai avvenuto del Ponte di Rialto dalla sua costruzione nel 1591, la valorizzazione dell’identità storica urbana, la delicatezza estrema delle problematiche ambientali e architettoniche, la complessità inusuale delle responsabilità culturali e tecniche da affrontare hanno fatto di questo intervento un unicum nel panorama internazionale. Il cantiere per il restauro conservativo del Ponte di Rialto è stato organizzato in lotti e ha riguardato tutti gli elementi architettonici che compongono il ponte: il restauro della pietra d’Istria, le coperture in piombo dei negozi, la pavimentazione, fortemente compromessa dal massiccio flusso pedonale e l’adeguamento dei sottoservizi.
Nonostante i rilevanti problemi strutturali emersi soprattutto dopo aver rimosso la pavimentazione e aver scoperto la massiccia rete di sottoservizi che passavano al di sotto, l’intervento si è concluso con 6 mesi di anticipo. È stata rilevata una lesione continua con un concreto rischio di ribaltamento della balaustra del ponte verso il canale che ha reso necessaria l’attuazione di misure straordinarie sia di messa in sicurezza temporanea che poi di un sofisticato sistema di tirantatura definitiva a sostegno del carico. Era inoltre compromesso l’originale sistema di smaltimento delle acque piovane all’interno della struttura, che aveva provocato numerose infiltrazioni. Altri problemi di natura strutturale interessavano le balaustre, fratturate in più punti e i negozi sul ponte, che presentavano diffusi scollamenti delle pareti rivolte sui prospetti esterni. Tutti questi problemi, compreso il restauro della pavimentazione sono stati risolti e funzionalmente adeguati alle necessità.
Il cantiere, durato poco più di un anno e mezzo, ha impiegato una media di 25/30 persone al giorno, organizzate in turni diurni e notturni, che sono serviti per il restauro della pavimentazione e del sottarco del ponte, con chiusura per alcune ore notturne del traffico acqueo di parte del Canal Grande, mentre le attività commerciali sono rimaste aperte per tutta la durata dei lavori.
LA STORIA DEL PONTE DI RIALTO
In origine, le due sponde del Canal Grande erano collegate da un ponte di barche detto “Quartarolo” (corrispondente alla moneta per il costo di attraversamento). Nei secoli è stato distrutto, ricostruito e rinforzato in varie forme, sempre in legno, e ha assunto il nome di “Rialto” nel XII secolo dal quartiere di Rivoalto, ovvero “riva alta”. Dopo un nuovo crollo nel 1524 si giunge alla definitiva decisione di ricostruirlo in pietra.
Per il ponte in pietra d’Istria vengono valutati diversi progetti architettonici, tra cui quelli di Palladio, Vignola, Sansovino e Michelangelo, giudicati inadatti dalla commissione dei Provveditori. Il progetto vincente è quello dello scultore e architetto veneziano Antonio Da Ponte in collaborazione con il nipote Antonio Contin. I lavori per la sua realizzazione cominciano nel 1588 e si concludono nel 1591.
Oggi la struttura mantiene la forma originaria: un unico arco di oltre 28 metri di luce tra la Riva del Vin e la Riva del Ferro. L’arco scarica il peso su fondazioni costituite da 12.000 pali di legno d’olmo e tavoloni di larice che, da fine Cinquecento, lo sostengono con le sue 24 botteghe.