Successo a Borgagne del Borgoinfesta

La Notte delle 100 Chitarre e Migranti 2.0 chiudono la 13esima edizione nella frazione salentina.


Ha dato ancora una volta voce alla terra, raccontandone e gridandone in alcuni casi, i dolori, le afflizioni, le problematiche, ma dando anche uno sguardo positivo al futuro volto ad un cambiamento possibile che passa attraverso la sostenibilità ambientale, un approccio colturale e culturale differente, l’integrazione di tutti nella comunità, il confronto aperto, pulito, senza filtri: il bilancio della 13esima edizione di Borgoinfesta, concluso ieri sera, è quello di una sfida vinta, quella della rINvoluzione, che l’APS Ngracalati ha voluto lanciare ripensando il futuro a partire dalle radici.

Tre giorni ricchi di iniziative, più di 40, dal 2 al 4 giugno, culminate ieri sera, per il gran finale, nell’atteso ritorno della Notte delle 100 Chitarre che, dirette da Luca Morino, hanno invaso di musica le strade del paese fino ad arrivare in Piazza Sant’Antonio, al centro dell’aia, dove hanno dato vita ad un momento musicale che ha coinvolto la comunità, compresi i migranti ospiti di Borgagne, con una canzone dedicata, appunto, alle Voci di Terra. A seguire, il palco posto sul Sagrato della Chiesa Madre ha ospitato Migranti 2.0, il progetto orchestrato dal Maestro Luigi Morleo e donato a Bif direttamente dal Festival dei Popoli di Bari che riunisce gruppi di persone provenienti da Paesi diversi per condividere ciascuno la musica della propria cultura con gli altri componenti delle altre culture: senegalesi, congolesi, peruviane, brasiliane, filippine e così via. Dall’unione di queste voci e musiche, nasce unagrande opportunità di integrazione e condivisione per tutti. Sul finale, la voce di Enza Pagliara, straordinaria interprete della musica popolare salentina, ha riempito la gremita piazza Sant’Antonio che ha liberato nel cielo notturno tante lanterne per uno spettacolo emozionante e indimenticabile.

I tre giorni di Borgoinfesta sono stati irrorati da musica, ma non solo: importante, come sempre, è l’impronta della solidarietà che quest’anno è stata ancor più sentita dalla comunità grazie alla presenza di Monsignor Martin Adjou, ideatore dell’orfanotrofio Centro accoglienza orfani Santa Maria di Ouenou al quale è stato dedicato quest’anno il progetto “Mani aperte verso l’Africa” che, a cura di grandi e piccini di Borgagne con la collaborazione del Gruppo Missionario di Merano, ha raccolto fondi per la realizzazione di un grande pollaio all’interno dell’orto di Ouenou per il sostentamento alimentare ed economico dei suoi abitanti. E ancora arte e cultura al centro di Borgoinfesta, che si conferma crocevia di una pluralità di espressioni artistico-letterarie, con Borgo Narrante a cura di Wilma Vedruccio, Grida di Terra a cura di Franco Ungaro con ospiti diversi ogni sera, il racconto dei Nuovi Mondi di Tarshito con “Atlante speciale Borgagne”, opera pittorica e performativa con Tiziana Portoghese, Francesco Palazzo e la voce narrante di Tarshito, e poi la sezione artistica con le performance e le installazioni di Franco Chiarello, Valentina De Florio e Irene Parisi; la mostra di Vito Russo all’interno della Chiesa; i pannelli modulari di Luigi Zocchi; l’opera scultorea di Salvatore Rizzello; l’interpretazione di Gianni Chiriatti e la mostra fotografica di Emilio Nicolì.

Grande spazio, poi, è stato dato ad un educational tour che ha coinvolto dieci giornalisti provenienti da ogni parte d’Italia, “Salento Carpe Diem Bif Tour 2017”, finanziato dalla Regione Puglia all’interno del bando ospitalità per giornalisti e opinion leader nato con lo scopo di promuovere il territorio anche nella cosiddetta bassa stagione e il festival in particolare, cofinanziato dal Comune di Melendugno. Il gruppo di giornalisti, tra cui video maker, blogger, direttori di Testate e addetti stampa, è stato ospite del borgo ed è andato ogni giorno alla scoperta del patrimonio storico-culturale, paesaggistico ed enogastronomico, dalla visita agli scavi di Roca ad un’escursione in barca sotto costa alla scoperta delle marine di Melendugno, dal workshop “Mani in pasta”, mini corso per imparare a fare la pasta fresca fatta in casa, alla gita a cavallo tra macchia mediterranea e mare, i dieci giornalisti hanno avuto modo di apprezzare la vera essenza del Salento e della sua ospitalità.

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