Ron va oltre le generazioni

“Sono un figlio” è un album pop cantautorale di qualità, che parla di figure paterne, passaggi di testimone, amore e consapevolezza di sè, per un artista pronto a festeggiare i suoi primi 50 anni di carriera con un tour teatrale.


Ascoltare un disco di Ron è come ritornare in una casa accogliente, curata, che non necessariamente è quella nella quale vivresti ma alla quale riconosci un identità, uno stile, un’eleganza innata e ottenuta col duro lavoro.

“Sono un figlio” rappresenta il ritorno sulle scene di un cantautore che a volte si fa solo interprete, ma che in entrambi i casi esce con un album solo quando ha qualcosa da dire, non a caso sono passati ben nove anni dal precedente “Un abbraccio unico”.

Il pezzo che apre l’album è anche quello che lo intitola, facendoci già capire quanto Ron all’alba dei suoi prossimi 70 anni di vita sia arrivato fino qua grazie alla caparbietà e all’etica che i genitori gli hanno trasmesso.

Il brano, scritto insieme a Bungaro, racconta di suo papà Savino e della mamma, innamoratisi durante la seconda guerra mondiale, per uno dei suoi momenti artistici più toccanti di sempre.

“Più di quanto ti ho amato” e “Abitante di un corpo celeste” sono suoi tipici classici contemporanei mentre “Diventerò me stesso” analizza la solitudine vedendola da un lato inaspettatamente originale e positivo.

“Un’astronave nel cielo” e “La stessa persona” sono le due facce della medaglia amorosa, mentre “Melodramma pop” tratteggia la storia di Ron quando da ragazzo si è affacciato al mondo musicale, accompagnato da un ritmo scanzonato e da un testo autoironico, cucito su misura per lui da Guido Morra.

Il rapporto e il confonto con i giovani lo ritroviamo in due brani per motivi diversi: in “Questo vento” Ron e Leo Gassman sono il padre e il figlio che sanno di poter contare l’uno sull’altro, “Quel fuoco” è una cover “Break my heart again” appartenente a Finneas (il fratello di Billie Eilish), una delle passioni musicali di Ron, a dimostrare quanto la musica possa proprio unire le generazioni.

Chiude il disco un brano, scelto tra l’altro per il lancio dell’album, che conoscevamo già nella versione originale del cantautore toscano Giulio Wilson, qui rivisto e reinterpretato da Ron con la collaborazione di Walter Sacripanti.

“I gatti” è un brano poetico e malinconico dove il mistero rappresentato dai felini viene descritto in parallelo con l’amore e con la natura, entità splendide che hanno il potere e la magia di farci innamorare e soffrire.

“Sono un figlio” è il disco che ti aspetti da Ron, ma di cui oggi forse si sente ancora di più la necessità, per ritrovare un tipo di artigianato musicale che resiste alle mode e si apre con intelligenza anche alle nuove generazioni.

Informazioni:

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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