Roberto Vecchioni ci racconta l’essenza della vita

“L’infinito” è il nuovo concept album del cantautore, uscito solo in cd e vinile. Tra gli ospiti Morgan e a sorpresa Francesco Guccini che duetta con lui in “Ti insegnerò a volare”.


Quando Roberto Vecchioni, professore, scrittore, cantautore, letterato, intrattenitore ed affabulatore, esce con un disco nuovo anche la sua presentazione può trasformarsi in un piccolo evento, in un momento di verità e riflessione.

Questo è successo nella sua Milano, al Teatro San Girolamo, dove Vecchioni ha raccontato se stesso in un monologo, una semiseria “lectio magistralis” dove si è messo faccia a faccia con la musica d’autore italiana, con il suo linguaggio.

 

“Quella che chiamate canzone d’autore è una cosa difficile perché si ha paura sempre di dire cose scontate – ha detto -. Ho fatto magari canzoni brutte ma ho sempre cercato di prendere un punto di vista particolare.

La canzone d’autore è frammentaria, non arriva mai al punto centrale, che è la vita. La vita come cose vissute, non come fatto astratto. Le cose, oggetti, persone. La vita come straordinaria bellezza. Nel dolore e nella gioia”. Ed è da questa consapevolezza che è nato “L’infinito”, nelle storie vissute di altri Vecchioni ci rivela la crudeltà e la bellezza della vita, senza più nascondersi in uno scrivere alto, complicato o autocompiacente, arrivando al suo nocciolo, alla sua essenza.

 

Ecco quindi in “Giulio” la storia di Giulio Regeni rivissuta nell’illusione della madre che non può crederlo morto e lo racconta con salti nel tempo; la passione di Ayse, in “Cappuccio Rosso”, che va a morire contro l’Isis è ripercorsa da lei stessa in un’immaginaria lettera dal fronte al suo amore. Più personali sono invece “Formidabili quegli anni” dedicata al suo ’68,  “Come è lunga la notte” insieme a Morgan.

C’è anche Papa Francesco ne “La canzone del perdono”, c’è Giacomo Leopardi nella intensa title track e c’è nientemeno che la “Parola” italiana che secondo lui sta morendo e si merita per questo una paradassale canzone d’addio.

 

L’album è prodotto da Lucio Fabbri, suonato da Massimo Germini alle chitarre, Roberto Gualdi alla batteria e Marco Mangelli al basso, scomparso purtroppo lo scorso agosto. “L’infinito” è uscito in cd, in una speciale versione deluxe e in vinile, non sarà invece disponibile in digitale e in streaming.

 

“È un disco che si compra nei negozi, non va nell’aria. Non possiamo continuare a spezzettare le vite delle persone, una canzone alla volta. C’è un filo rosso che lega queste dodici canzoni. Anzi, è una sola, lunghissima canzone divisa in dodici momenti”.

 

A presentare l’intero progetto è “Ti insegnerò a volare”, cantata a sorpresa insieme a Francesco Guccini e raccontata dal punto di vista del pilota Alex Zanardi che ha perso entrambe le gambe in un terribile incidente in pista nel 2001. “Parla dell’uomo e della forza che ha dentro di battere il destino. È la sconfessione assoluta di ‘Samarcanda’. Dice: destino, sei una merda, ti batto quando voglio. Chi se ne fotte se non posso correre o camminare: imparerò a volare”.

 

Qui il lyric video di “Ti insegnerò a volare”: https://www.youtube.com/watch?v=aAZwSKr4u9w

 

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 15,10 – 21,00 su Radio Budrio

 

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