Raphael Gualazzi, il brillante sperimentatore

“Ho un piano” è il quinto album del cantautore e polistrumentista, tra orecchiabilità, allegria e sorprese inaspettate. Il 26 aprile da Senigallia (AN) parte il suo tour.


Chi è veramente Raphael Gualazzi? Un jazzista, un cultore della musica dei pionieri del secolo scorso? Un affascinato del Sudamerica e della world music? Un crooner amante dei classici?

Un esponente dello swing italiano? Un appassionato della taranta salentina? Un fabbricatore di tormentoni estivi?

Raphael è tutte queste cose messe assieme o forse nessuna di queste cose, è semplicemente un curioso, un musicista che, partendo dalla sua passione principale, quella del pianoforte. gioca con la musica creando mondi sonori che si adattano più o meno ai vari mercati musicali che affronta.

La sua folle ed incosciente sfida lo porta ad avere inevitabilmente una carriera commercialmente discontinua in Italia, ma gli permette di essere, ad esempio, un jazzista apprezzato in Francia e Giappone, un turnista e performer in lati inaspettati del mondo, un cantautore pop in Italia.

Raphael non nasconde a nessuno il fatto che nel nostro paese manchi attenzione mediatica per il jazz e la musica “suonata”, la rivoluzione digitale che ha ulteriormente appiattito i suoni che si ascoltano tra le radio e le varie piattaforme è diventata per lui una sfida per creare qualcosa di furbo, orecchiabile e nello stesso tempo ricercato.

“Ho un piano” è esattamente questo, un giocattolone che ci regala allegria, brillantezza ma che ha dentro tanta ricerca e se vogliamo anche un po’ di coraggio visti i tempi che corrono.

Udite udite! Non c’è nessun featuring di un trapper, i riferimenti al rap e all’elettronica seguono il solco di progetti che già aveva affrontato in tempi non sospetti, tipo “Liberi o no”, la sua collaborazione del 2014 col dj e produttore Bloody Beetroots.

Si parte con la semiparlata “Nah nah”, si continua col trascinante r’n b di “Immobile aurora” e “Questa volta no”, e col ritmo e della penultima traccia “Per noi”, che è anche un invito ad impegnarci per l’ambiente. Un po’ Gaber in “Libertà”, una riflessione appassionata e ironica sul suo significato, e un po’ Max Gazzè in “Italià”, una sorta di stornello sulle bizzarie del nostro Paese, l’apice della sperimentazione arriva in “La parodie”, per ritrovare un Raphael a noi più familiare in “Vai via” e “Broken bones”.

Chiude la splendida versione di “E se domani”, già portata con successo a Sanremo 2020 nella serata cover, grazie anche alla splendida voce di Simona Molinari.

Naturalmente a lanciare il progetto c’è il ritmo cubano/brasileiro della sanremese “Carioca” portata sul palco dell’Ariston con un pizzico di follia, con il volume del suo pianoforte in voluta distorsione, per farvi capire ancora quanto Raphael sia giocherellone.

Qui il video della sua sanremese “Carioca”:

Raphael Gualazzi porterà “Ho un piano” in tour.

Queste le prime date:

26/04  Senigallia (AN) – Teatro la Fenice

27/04  Bologna – Teatro Duse

05/05  Roma – Teatro Brancaccio

07/05  Torino – Teatro Colosseo

14/05  Milano – Teatro degli Arcimboldi

Informazioni:

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,30 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

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