Pupo di zucchero. La festa dei morti
Liberamente ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, lo spettacolo dal 12 al 15 gennaio al Teatro Bonci di Cesena. Testo e regia Emma Dante.
Dopo la personale dedicata alle sue creazioni di teatro ragazzi nella scorsa stagione, dal 12 al 15 gennaio (giovedì, venerdì e sabato alle ore 21.00 e domenica alle ore 16.00) torna al Teatro Bonci di Cesena una delle registe italiane più amate in Europa, Emma Dante, con il suo ultimo spettacolo per il pubblico adulto, Pupo di zucchero: con una cifra visionaria che rievoca attraverso lo sguardo contemporaneo le tradizioni arcaiche della sua terra d’origine, la Sicilia, la regista parte da uno dei testi più antichi della tradizione fiabesca italiana, Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, per restituire con toccante sincerità un ritratto grottesco della famiglia di oggi, in un cupo e ironico affresco del nostro tempo.
Il 2 novembre è il giorno dei morti: in alcuni luoghi del Meridione c’è l’usanza di organizzare banchetti di dolci e biscotti da offrire ai defunti in cambio dei regali che portano per i bambini.
Un vecchio, rimasto solo in una casa vuota, prepara l’esca pe li pesci de lo cielo e invita a cena, nella loro antica casa, i suoi parenti. Con acqua, farina e zucchero impasta il pupo di zucchero, una statuetta antropomorfa dipinta con colori vivaci e, in attesa che l’impasto lieviti, richiama alla memoria la sua famiglia di morti.
La casa si riempie di ricordi e di vita: mammina, una vecchia dal core tremmolante, il giovane padre disperso in mare, le sorelle Rosa, Primula e Viola tre ciuri c’addorano ‘e primmavera, Pedro dalla Spagna che si strugge d’amore per Viola, zio Antonio e zia Rita che s’abboffavano ‘e mazzate, Pasqualino tuttofare, e il cane Orazio…
Un omaggio poetico alla memoria e all’assenza, ispirato anche dai corpi imbalsamati conservati in quel luogo straordinario che sono le Catacombe dei Cappuccini a Palermo, a cui rimandano i pupazzi a grandezza naturale dello scultore palermitano Cesare Inzerillo.
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