Premio Wondy, atto conclusivo

La serata finale della sesta edizione per la letteratura resiliente, organizzata dall’associazione “Wondy Sono Io” in collaborazione con Banco BPM, Tendercapital, Community e il settimanale F, sarà condotta dall’attrice e performer Drusilla Foer, insieme alla giornalista Alessandra Tedesco.


Drusilla Foer è un’icona progressista, alter ego dell’attore e regista di teatro Gianluca Gori, nonchè portavoce di innumerevoli battaglie sociali sui temi del gender gap, dei diritti LGBTQ+ e dell’inclusività. Proprio a questo tema sarà dedicata la finale del Premio Wondy, in cui ci si soffermerà a riflettere sullo stato attuale dell’inclusione sociale attraverso un susseguirsi di esibizioni e letture.

L’appuntamento è quindi per lunedì 13 marzo alle ore 20.45, nella cornice del Teatro Manzoni di Milano. Sul palco si succederanno gli autori finalisti con le loro opere: Giulia Binando Melis con La bambina sputafuoco (Garzanti), Paola Cereda con La figlia del ferro (Giulio Perrone Editore), Crocifisso Dentello con Tuamore (La Nave di Teseo), Liv Ferracchiati con Sarà solo la fine del mondo (Marsilio), Beppe Sebaste con Una vita dolce (Neri Pozza) e Nadia Terranova con Trema la notte (Einaudi).

Prima della serata verrà organizzato un momento dedicato a giurati e finalisti in collaborazione con PizzaAut, il primo locale in Italia gestito da ragazzi con autismo, fondato da Nico Acampora. Il progetto nasce come laboratorio di inclusione sociale e, grazie anche all’amicizia del fondatore cresciuta negli anni col presidente dell’Associazione Wondy Sono io Alessandro Milan, porterà al Teatro Manzoni le Gourmaut, pizze realizzate sul momento e servite dai ragazzi di PizzaAut.

La serata finale del Premio Wondy di quest’anno racchiude al suo interno due tematiche importantissime: la resilienza – che è il filo conduttore del Premio – e l’inclusione. La resilienza, che ritroviamo in diverse forme nelle splendide opere giunte sino alla finale di questa edizione, è un elemento fondamentale per affrontare la vita nelle sue complessità e difficoltà. È l’insegnamento che ci ha lasciato Francesca ed è il messaggio che vogliamo trasmettere attraverso la letteratura. Il secondo tema è l’inclusione che ci ricorda come tutti, nelle nostre peculiarità e fragilità, abbiamo uguali diritti e necessità ma anche quanto sia importante lottare per abbattere le barriere che ci separano da una società più inclusiva.”, ha commentato Alessandro Milan, Presidente dell’Associazione “Wondy sono io”.

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