Il pop colto di Max Gazzè

“Alchemaya” è un progetto ambizioso che mischia musica sinfonica e sintetizzatori, lanciato da “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”, il pezzo che a Sanremo si è aggiudicato il Premio Bigazzi per la migliore musica.


La libertà espressiva è un traguardo agognato da molti artisti, uno status che pochi in realtà si possono permettere. Soprattutto quando va ad intaccare la notorietà di un cantautore pop  legato ad un repertorio coerente e ad una cifra stilistica riconoscibile. C’è chi invece, come Franco Battiato e pochi altri in Italia, ha abituato fin dall’inizio il proprio pubblico ad una apertura mentale, ad una curiosità e ad un gusto per l’imprevidibilità. Ciò va di pari passi con carriera e personaggio. Così Max Gazzè è arrivato ad “Alchemaya”. Evoluzione discografica degli spettacoli che il cantautore ha portato in scena in alcuni teatri italiani la scorsa primavera.

Si tratta di un progetto ambizioso e complesso a cui Gazzé ha lavorato insieme a suo fratello Francesco (autore dei testi). Ma anche con il maestro Clemente Ferrari (ha orchestrato l’opera), ai 60 musicisti della Bohemian Symphony Orchestra. Ovviamente anche con la sua band (Salvatore Mufale al piano, Roberto Procaccini alle tastiere e sintetizzatori, Arnaldo Vacca alle percussioni). Gazzé lo definisce un disco “sintonico” proprio perchè mischia orchestra e sintetizzatori. Vuole avvicinare il grande pubblico ad argomenti più complessi usando lo stratagemma dell’album doppio che ha la fisionomia del “best of”.

Il primo disco è una vera e propria opera sinfonica originale in undici tracce. Un racconto misterioso e intrigante sull’origine e sull’evoluzione del mondo e dell’uomo.

I testi sono “liberamente tratti” da manoscritti come le Tavole Smeraldine (testi sapienziali. Scritti ritrovati in Egitto prima dell’era cristiana e tradotti dall’arabo al latino nel XIII secolo), la Bibbia, i manoscritti di Qumran (i rotoli ritrovati nel Mar Morto). Ricerche sul gruppo ebraico degli Esseni, ma anche saggi esoterici come “Il libro perduto del Dio Enki” di Zecharia Sitchin. Il secondo disco invece raccoglie i più grandi successi di Max Gazzè in versione, come prima ricordato, “sintonica”.  Si parte proprio dal brano sanremese premiato come migliore composizione musicale.

La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” è una storia d’amore che va oltre la morte, il tempo ed è parte della tradizione popolare pugliese.

Protagonista è infatti l’amore impossibile tra il giovane pescatore Pizzomunno e la sua amata Cristalda, leggenda infatti narra che il ragazzo venne pietrificato dal dolore quando le sirene portarono in fondo al mare la sua innamorata e si trasformò così nel monolite presente ancora oggi sulla spiaggia di Vieste. L’esibizione sanremese ha subito creato curiosità sulla leggenda e spinto il Sindaco di Vieste a conferire a Max la cittadinanza onoraria di Vieste per ringraziarlo di questo dono inaspettato e del tutto disinteressato.

Informazioni:

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 15,10 – 21,00 su Radio Budrio

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