Miti e allegorie nuziali negli affreschi ritrovati

Conclusi i restauri dei cicli pittorici nella sede dell’Università Iuav di Venezia a Palazzo Badoer.


Sono stati ultimati i restauri nelle due sale al primo piano nobile della sede Iuav a Palazzo Badoer: si tratta del restauro conservativo di due soffitti decorati con affreschi e stucchi, che fa seguito alla riqualificazione completa, all’adeguamento impiantistico e all’efficientamento energetico dei locali conclusa nel marzo 2022.

I pregevoli affreschi che decorano le sale di Palazzo Badoer erano stati oggetto di interventi che ne avevano in parte alterato le cromie originarie.

Le superfici pittoriche erano compromesse a causa dell’accumulo di patine nel tempo (nerofumo, particellato, polvere) e di infiltrazioni d’acqua; le superfici a stucco erano in parte state ricoperte da strati di scialbi (strati leggeri di malta o calce) che ne avevano modificato il colore da azzurro a verde; alcune sezioni dei decori in aggetto, dei capitelli e dei modellati si erano staccate ed erano andate perdute.

Dopo la fase diagnostica preliminare, mediante indagini termografiche ed endoscopiche, si è passati al consolidamento delle parti in fase di distacco e alla pulitura delle superfici; sono state uniformate e colmate tramite stuccatura tutte le discontinuità (fessure, fori, lacune) e infine si è realizzato l’accompagnamento cromatico delle stuccature e il ritocco pittorico delle superfici dipinte.

Ora gli affreschi del piano nobile sono finalmente leggibili in tutta la loro bellezza. Le due stanze, una detta di Diana o Giunone e l’altra detta delle Arti, sono attigue e le loro decorazioni sono state molto probabilmente realizzate durante un ammodernamento dei locali in occasione della celebrazione di un matrimonio.

La pregevole decorazione del soffitto dell’alcova nella stanza di Diana, racchiusa in una cornice ovale finemente decorata a fiori e foglie colorati in pasta in aggetto, richiama la rappresentazione della Concordia coniugale: è raffigurata una coppia di giovani, accompagnati da Imeneo che regge la fiaccola alla presenza di Cupido; arco e turcasso sono ai piedi del giovane, che regge un drappo con due cuori, mentre la fanciulla tiene tra le mani un nido di rondini.

Nella seconda sala, al centro dei quattro lati del soffitto, all’interno di cornici modanate in aggetto, sono stati realizzati monocromi a fresco che rappresentano le allegorie delle arti, della pittura, della scultura, della letteratura e della musica. Ai quattro angoli sono disposti due grifoni in stucco reggenti una ghirlanda e un’aquila con una conchiglia.

Per quanto riguarda una possibile attribuzione, “la realizzazione, sia degli stucchi che dell’affresco, potrebbe essere confrontata con i soffitti realizzati nello stesso periodo da pittori come Costantino Cedini, Fabio Canal e Giovanni Scajaro e stuccatori come V. Colomba, V. Colonna e F. Castelli, presenti in altri palazzi a Venezia: per esempio Cà Corner della Regina, Cà Contarini a S.M. Zobenigo, Cà Garzoni a Sant’Angelo, Cà Zorzi, Casa Musatti a S.M. Zobenigo e infine Cà Badoer ai S. Apostoli” (dalla relazione scientifica del restauratore Giuseppe Tonini).

Il restauro è stato realizzato a cura dell’area tecnica dell’Università Iuav di Venezia
responsabile Ciro Palermo
direttrice dei lavori Caterina Gottardi
impresa esecutrice “Costruzione & Restauro di Giuseppe Tonini”

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