Malta e la tradizione cristiana
Con l’occasione della prossima visita pastorale di Papa Francesco a Malta, approfondiamo la conoscenza di alcuni dei luoghi di culto dell’arcipelago che durano da 2000 anni.
Le tradizioni cristiane dell’arcipelago sono antiche quanto quelle di Roma stessa. È documentato infatti che Malta fu una delle prime colonie romane a convertirsi, grazie all’arrivo nel 60 d.C di San Paolo sull’isola. Lo testimonia il libro degli Atti, nel passo comunemente indicato come il Naufragio di Paolo, santo patrono di Malta: “Una volta al sicuro sulla riva, scoprimmo che l’isola si chiamava Malta. Gli isolani mostrarono un’insolita gentilezza”.
“Mostrarono un’insolita gentilezza”, è anche la frase scelta da Papa Francesco come slogan per la sua visita pastorale, prevista a Malta nel 2020, poi cancellata a causa della pandemia, ma oggi finalmente confermata (e addirittura prolungata) per il 2 e il 3 aprile 2022. Tra i temi di questo viaggio ci sarà anche il contributo del cristianesimo alla storia, alla cultura e alla vita del popolo maltese, un contributo enorme, oggi testimoniato dalla grandissima quantità di luoghi dedicati al culto cristiano e alla spiritualità in genere.
Anche se il programma ufficiale del viaggio papale non è ancora stato reso pubblico, è verosimile che queste saranno alcune delle tappe che Sua Santità affronterà nel soggiorno.
A Mdina, antica capitale maltese posta su un altipiano al centro dell’isola principale dell’arcipelago, si trova la Cattedrale Metropolitana di San Paolo. Venne fondata nel XII secolo, tuttavia, la storia dell’edificio e del sito in cui si trova, è molto più antica. Infatti, fonti ecclesiastiche ufficiali indicano che Mdina aveva una cattedrale già nel VI secolo. Inoltre, la tradizione vuole che la cattedrale sia costruita nello stesso luogo in cui il governatore Publio incontrò San Paolo subito dopo il suo naufragio.
Immediatamente fuori le mura dell’antica città di Mdina, sorge il villaggio di Rabat. Qui si possono visitare le Catacombe di San Paolo, le più importanti catacombe cristiane fuori Roma. Oggi, questo intricato ed esteso complesso di cunicoli, sono la più grande testimonianza archeologica del primo cristianesimo a Malta. Costruite tra il terzo e l’ottavo secolo, le Catacombe di San Paolo da sole si estendono su un’area di quasi 7000 metri quadrati.
Anche il culto mariano è fortemente radicato a Malta e lo dimostra, tra i tanti luoghi di devozione alla Vergine Maria, la grande Basilica di Ta’ Pinu sull’isola di Gozo, e santuario mariano nazionale. Prima di prendere questo nome, la chiesa, oggi maestosa nelle sue dimensioni e posta su un colle nella campagna gozitana, era una piccola cappella conosciuta come Tal– Ġentili, dedicata all’Assunta ed esistente già prima del 1545 d.C.
Nel 1575 Pietro Duzina, delegato di papa Gregorio XIII, la trovò in pessime condizioni, e ne ordinò la demolizione, ma quando i lavori di abbattimento iniziarono, sferrando il primo colpo, un operaio si ruppe un braccio: questo fu preso come presagio e fu così deciso che la cappella sarebbe stata preservata per le generazioni future.
L’odierno nome Ta’ Pinu è dovuto a Pinu Gauci procuratore della Chiesa che nel 1598 ne pagò il restauro. L’attuale edificio neoromanico fu costruito davanti all’antica cappella, rimasta intatta dietro l’altare, e conserva ancora il dipinto miracoloso dell’Assunzione della Madonna. Da non dimenticare Valletta che, seppur estesa poco meno di un chilometro quadrato, offre testimonianze preziose della storia della cristianità a Malta.
Nel cuore della capitale, nei pressi del Palazzo del Gran Maestro dell’Ordine di Malta, sorge la chiesetta in stile bizantino di Nostra Signora di Damasco. Si tratta di un luogo ricco di storia e di opere d’arte sacra, soprattutto icone. Tra i tesori religiosi qui rinvenuti, vi sono due antiche icone mariane: l’icona della “Madonna di Damasco” (Damaskini) dell’inizio del XII secolo e l’icona della “Madonna della Misericordia” (Eleimonitria) dell’inizio del XIV secolo.
Una tappa imprescindibile a Valletta potrebbe essere la Concattedrale di San Giovanni, non solo luogo di culto, ma anche capolavoro barocco dove ammirare splendide opere di artisti come Mattia Preti e Caravaggio.