Longobardi in Italia

A Brescia fino al 29 maggio e a Castelseprio-Torba (Varese) fino al 31 luglio due mostre illustreranno la realtà della vita quotidiana al tempo dei Longobardi e faranno conoscere le sette località italiane che custodiscono i più rappresentativi monumenti longobardi, nel decennale del riconoscimento UNESCO. A Castelseprio – Torba l’inaugurazione mercoledì 30 marzo.


Dopo Spoleto e Campello sul Clitunno, i due comuni dell’Umbria che ospitano sul loro territorio importanti testimonianze architettoniche della presenza longobarda, tocca alla Lombardia, sotto l’egida dell’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del sito UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)” il compito di portare sotto i riflettori, attraverso l’allestimento di due mostre a Brescia e a Castelseprio-Torba (Varese), il fondamentale ruolo svolto in Italia, tra l’età tardoantica e il primo Medioevo, dalla civiltà dei Longobardi.

Nel quadro delle celebrazioni per i dieci anni dal riconoscimento UNESCO del sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, comprensivo delle sette località sparse in diverse Regioni italiane che custodiscono i segni architettonici più significativi del grado di civiltà raggiunto da questo popolo, saranno due le mostre itineranti che consentiranno ai visitatori di accostarsi alla conoscenza della vita quotidiana al tempo dei Longobardi e di entrare in contatto con i principali monumenti lasciati dal loro passaggio sul territorio: a Brescia, fino al 29 maggio, presso il Museo di Santa Giulia, un percorso multisensoriale accessibile a tutti, dal titolo “Toccar con mano i Longobardi”, permetterà di immergersi nella straordinarietà e complessità del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”, mentre a Castelseprio e Torba (Varese) l’Antiquarium e il Monastero saranno il contenitore prescelto, dal 30 marzo al 31 luglio, per accogliere la mostra sul tema “Trame Longobarde. Tra Architettura e Tessuti”, viaggio alla scoperta del vivere quotidiano attraverso tessuti, monili, abiti.

Raggruppamento polietnico proveniente dalle pianure della Pannonia, ma con origini collegate alla Scandinavia, i Longobardi, guidati da re Alboino, si stanziarono, dopo essere penetrati in Friuli nel 568 d.C., in vari territori della penisola italiana, mostrandosi in grado, nei decenni successivi, di coniugare il proprio sostrato germanico con la tradizione classica e romano-cristiana, accreditandosi, forse anche più dei Bizantini, come “i veri continuatori della civiltà romana”.

Oltre alle due esposizioni, la Lombardia conta sul territorio ben due dei sette siti che fanno parte ormai da dieci anni del sito seriale UNESCO “I Longobardi in Italia”: a Brescia, capitale dell’omonimo Ducato, sorge il complesso di San Salvatore-Santa Giulia, oggi sede del Museo della Città, uno straordinario palinsesto architettonico edificato nel suo nucleo originario nel 753 per volere di Desiderio, al tempo ancora duca di Brescia ma destinato all’ascesa al potere come re dei Longobardi, e della consorte Ansa, che ingloba il cinquecentesco monastero femminile di Santa Giulia e la basilica di San Salvatore con la sua cripta, mentre a Castelseprio-Torba, tra i comuni di Castelseprio e Gornate Olona (Varese), si possono ammirare le testimonianze del castrum, sito fortificato d’altura di età tardo-romana, riutilizzato dai Longobardi e poi distrutto dai Visconti, che comprende altresì l’importante complesso cultuale di San Giovanni Evangelista, ristrutturato dai Longobardi nel VII secolo, la chiesa di Santa Maria foris portas, che offre al visitatore un prezioso ciclo di affreschi sul tema dell’infanzia di Cristo ispirato ai Vangeli apocrifi, e, presso la località di Torba, l’antica struttura difensiva della Torre, adoperata per scopi militari da Goti, Bizantini e Longobardi e convertita in monastero benedettino femminile nel corso dell’VIII secolo.

Entrambe le esposizioni sono curate dall’Associazione Italia Langobardorum, struttura di gestione del sito UNESCO seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”, che comprende le più importanti testimonianze monumentali longobarde esistenti sul territorio italiano, che si situano dal nord al sud della Penisola, laddove si estendevano i domini dei più importanti Ducati longobardi. I beni compresi nel Sito sono, ognuno per la propria tipologia, il modello più significativo o meglio conservato tra le numerose testimonianze diffuse sul territorio nazionale e rispecchiano l’universalità della cultura longobarda nel momento del suo apice.

Italia Langobardorum, che ho l’onore e il piacere di presiedere da alcuni mesi, è una Associazione che incarna perfettamente lo spirito e l’essenza del principio di sussidiarietà nella realtà operativa e negli ampi orizzonti progettuali con significativi esiti sul piano concreto”, commenta Antonella Tartaglia Polcini, Presidente di Italia Langobardorum e assessore alla Cultura del Comune di Benevento, “la gestione di un patrimonio di eccezionale valore universale ci impone, oggi più che mai, grande attenzione verso tutte le tipologie di fruitori e questo progetto in particolare è una testimonianza tangibile e rilevante di questa profonda sensibilità verso l’inclusione e la partecipazione, che pongono i visitatori al centro della nostra cultura“.

Fanno parte del sito seriale Unesco della civiltà longobarda: l’area della Gastaldaga e il complesso episcopale a Cividale del Friuli (UD), il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo (FG), l’area monumentale con il Monastero di San Salvatore-Santa Giulia a Brescia, il castrum con la Torre di Torba e la Chiesa di Santa Maria Foris Portas a Castelseprio e Torba (VA), la Basilica di San Salvatore a Spoleto (PG), il Tempietto del Clitunno a Campello sul Clitunno (PG) e il Complesso di Santa Sofia a Benevento.

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