L’eredità di Avicii
Cosa ci ha lasciato il dj e produttore che ha collaborato con i più grandi artisti della musica pop e house contemporanea.
Avicii, come era più conosciuto il famoso dj svedese Tim Bergling, si è unito alla lunga lista di artisti scomparsi in un’età giovane superando solo di un anno la quota “maledetta” dei 27, legata ai vari Jim Morrison, Kurt Cobain ed Amy Winehouse.
Pur avendo pubblicato solo due album in carriera, “True” (2013) e “Stories”(2015), Avicii ha spostato le coordinate della dance portandola a tutti creando un effetto domino dirompente passando cosi in poco tempo dall’essere il dj più importante dell’EDM (musica dance elettronica) al diventare determinante in ambiti fino a quel momento inimmaginabili come il pop rock dei Coldplay.
Il nome Avicii è un riferimento all’Avici, che significa “senza onde” ed è, semplificando un po’, il livello più basso di quello che per il buddismo è il corrispettivo dell’inferno. Il giovane Tim firmò il suo primo contratto discografico nel 2007, a soli 18 anni, con la casa discografica Dejfitts Plays Label. La sua prima canzone che entrò nelle classifiche di diversi paesi fu “Seek Bromance”, nel 2010. In quell’anno fu anche chiamato dal noto DJ olandese Tiësto per suonare per una settimana al Privilege di Ibiza, in Spagna, come inizio già non era niente male.
Le canzoni con cui Avicii divenne davvero noto, anche oltre il suo genere musicale, furono “Levels” suonata e trasmessa in tutto il mondo, “I Could Be the One”, pubblicata insieme a Nick Romero e soprattutto la celeberrima “Wake Me Up”, sostenuta dall’inconfondibile voce del cantante americano Aloe Blacc. Dopo alcuni anni di grande successo, nel 2016 Avicii decise di smettere di esibirsi dal vivo per concentrarsi sulla composizione e produzione in studio della musica. Della sua decisione parla il documentario Avicii: True Stories, diretto da Levan Tsikurishvili, suo amico e collaboratore per quanto riguardava l’aspetto visivo delle sue esibizioni dal vivo.
Avicii ha tenuto il suo ultimo concerto dal vivo nell’agosto 2016 al Tennent’s Vital Festival di Belfast, in Irlanda del Nord. Aveva detto di volersi ritirare dalle esibizioni dal vivo per problemi di salute e per il troppo stress. In passato aveva infatti sofferto di pancreatite acuta, in parte dovuta all’abuso di alcol. Si era sottoposto a un intervento per la rimozione della cistifellea e dell’appendice nel 2014, e aveva dovuto cancellare i successivi concerti per recuperare. Non è un caso se il suo ritiro dalle scene ha segnato uno strappo anche nella musica: la sua EDM è sparita dalla circolazione facendo spazio a ritmiche Trap e Reggaeton, per ciò che riguarda le piste da ballo.
Ma l’invasione dell’elettronica nel pop e soprattutto nel rock è rimasta, tanti suoi blasonati e talvolta più attempati colleghi gli rendono giornalmente omaggio perché Avicii un segno forte lo ha lasciato è spesso ha salvato le serate al sottoscritto e a tanti piccoli dj che andavano e andranno sempre sul sicuro selezionando una delle sue potenti hit.
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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 15,10 – 21,00 su Radio Budrio