Le due anime degli Arcade Fire

“We” è un album che vuole essere l’incontro tra il lato intimo e quello ritmato della band, un disco che passa da atmosfere buie e tormentate alla gioia e ai buoni sentimenti, cercando una difficile quadratura del cerchio.


Non è facile essere gli Arcade Fire oggi. Questo collettivo canadese è passato nell’arco di una carriera ormai ventennale dall’essere una band di culto naif e teatrale a una realtà pop a livello mondiale, un giocattolone che negli ultimi tempi ha rischiato di sfuggire di mano ai loro stessi creatori.

Oggi i titolari del progetto  Arcade Fire sono il cantante Win Butler e la moglie polistrumentista Régine Chassagne, accompagnati da elementi storici come Richard Reed Parry, mentre è sceso definitivamente dalla giostra Will Butler, il fratello di Win, unitosi comunque alla band un anno dopo dalla fondazione, avvenuta nel 2001.

“We” arriva a sette anni di distanza da “Everything Now”, un album dalle sonorità rock e dance che sembrava aver definitivamente allontanato il gruppo dalle proprie origini musicali, creando inevitabilmente malumori nei fan della prima ora e non portando la band a quel successo commerciale che si poteva auspicare, eccezion fatta per la canzone che dava il titolo all’intero disco.

Forse per questo il loro sesto album in carriera “We” si può considerare un viaggio dentro a loro stessi, un riassunto di quello che sono stati e che saranno, condito dalla maturità e dall’esperienza conseguita nel tempo.

Diviso in due parti e con diverse tracce che a loro volta prevedono due capitoli, “We” è ispirato a un romanzo distopico dello scrittore russo Evgenij Zamjatin ed è prodotto da nientemeno che Nigel Godrich, già al lavoro, tra gli altri, con U2, R.E.M. e Radiohead.

Nella prima parte denominata “I” si affrontano l’isolamento dei nostri tempi recenti e l’egoismo dell’uomo, nella seconda “We” le atmosfere diventano via via meno cupe e si scoprono l’amore verso gli altri, la gioia e il potere del contatto, quasi come una sorta di risurrezione e liberazione.

“We” è curato nei minimi dettagli, pieno di riferimenti letterari e musicali (compresi John Lennon e David Bowie), immerso nella decadenza di una società sempre più smarrita, le collaborazioni sono prestigiose, prime tra tutte quella con Peter Gabriel nella splendida “Unconditional II (Race and Religion)”.

Anticipato da “We” è sicuramente apprezzabile per l’importante lavoro fatto, non si può nascondere però che manchi quella freschezza, quella spontaneità che costituiva il vero punto di forza di un gruppo che è sicuramente cambiato nell’approccio ai dischi ma che rimane spettacolare ed energetico dal vivo.

Tra gli episodi più significativi del disco spicca “Unconditional I (Lookout Kid)”, una lettera d’amore al figlio di Win & Régine che appare anche in voce nel disco, così come le melodie dell’arpa eseguite dalla madre dei Butler, Liza, a dimostrare quanto da sempre gli Arcade Fire siano una comunità a sè, una famiglia allargata, una realtà sempre in viaggio, pronta anche a perdersi per poi ritrovarsi.

Qui il video:

Informazioni:

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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