Il suono fra tradizione e innovazione
Incontro sul tema della musica, la più antica delle arti. Conversazione a tre voci tra il maestro campanaro Giovanni Vecchi, il Maestro Ottavio Dantone e la soprintendente Cristina Ambrosini.
In principio era il verbo. O meglio, il suono. Quello del cielo, del mare, dei vulcani, quello selvaggio della natura, quello tribale dei primi gruppi umani. Familiare o agghiacciante, fastidioso o rilassante, il suono è stato la prima forma di linguaggio e comunicazione, e la musica, sua sorella dotta, un forte elemento identitario. Più di tutte, la musica rimanda anche nel nome alle Muse, le divinità –non a caso cantanti- che rappresentano l’ideale supremo dell’Arte.
L’appuntamento che chiude il ciclo di incontri promosso dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara non poteva essere dedicato che al suono, inteso anche nelle sue forme artistiche più singolari.
Il suono antico e unico delle campane trattato dal maestro campanaro Giovanni Vecchi che illustrerà non solo la passione, lo spirito di squadra, la prestanza fisica e il talento necessari per esercitare quest’arte complessa ma anche un patrimonio culturale importantissimo per la nostra regione di cui si sa e parla pochissimo.
E il suono cristallino del clavicembalo o del fortepiano descritto dal maestro Ottavio Dantone, direttore dal 1996 dell’Accademia Bizantina, il complesso strumentale specializzato nell’esecuzione del repertorio musicale barocco del XVII e XVIII secolo.
I due maestri ne parleranno con la soprintendente Cristina Ambrosini, evidenziando come la musica non solo sia arte ma tradizione e vero patrimonio immateriale. Di come faccia parte della nostra vita, stimoli i ricordi, accomuni le emozioni.
Perché il suono non è solo la cosa più semplice e comune del mondo ma il risultato di meccanismi complessi e sorprendenti. La musica accompagna da sempre l’essere umano, lo arricchisce e consola e quando gli uomini si muovono insieme non a caso si dice all’unisono.
Il suono fra tradizione e innovazione
Bologna, mercoledì 12 dicembre 2018, ore 18,30
Salone d’Onore di Palazzo Dall’Armi Marescalchi
sede della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Bologna
via IV Novembre n. 5
Ingresso libero fino ad esaurimento posti