Il lato country di Beyoncé

Il 29 marzo uscirà “Renaissance – Act II”, nuovo capitolo musicale per l’artista, dove si esploreranno le origini afro americane di un genere considerato erroneamente bianco da parte di alcuni sedicenti puristi.


Osare sempre e non fermarsi mai. Potrebbe essere questo l’ideale motto per Beyoncé, un’artista che da un lato ha avuto la fortuna di nascere in una terra piena di risorse e opportunità come gli Stati Uniti, dall’altro si è trovata ad affrontare ostacoli culturali e pregiudiziali nello sviluppo della sua carriera, per diversi motivi.

Nata artisticamente all’interno delle Destiny’s Child, una girl band pop che ha sempre cavalcato un’immagine sexy e proposto musica commerciale senza tante pretese, sorretta da indubbie qualità vocali e da produzioni di alto livello, Beyoncé, una volta messasi in proprio, ha sentito il bisogno di raccontare qualcosa di suo, di profondo, pur non rinunciando all’immagine accattivante e all’immaginario ricco e scintillante.

Qui c’è stata la prima barriera culturale da superare: come portare avanti istanze femministe e nello stesso tempo proporre senza timore un’immagine sexy? La credibilità artistica è un percorso che si costruisce passo dopo passo, rendendo anche omaggio alle donne che la storia l’hanno cambiata veramente, Beyoncé lo ha fatto alla grande interpretando sul grande schermo la regina del soul Etta James, risultando credibile.

La cantante si è trovata anche ad essere un megafono del movimento Black Lives Matter in un momento drammatico per gli Stati Uniti, nel 2016 la sua “Formation” e stata lanciata da un videoclip ambientato in una New Orleans allagata, dove campeggiava un murale con la scritta “Stop shooting us” (basta spararci addosso), a testimonianza della sua presa di posizione a favore delle lotte degli afroamericani contro la brutalità gratuita della Polizia.

Detto questo, Beyoncé è nata e cresciuta in Texas, nello stesso album “Lemonade” uscita nel 2016 era contenuto il brano “Daddy Lessons” portato poi con le Dixie Chicks ai Country Music Association Awards di Nashville, a dimostrare la sua sincera passione per il genere musicale.

Queste scelte artistiche e prese di posizione hanno creato malumori e contestazioni, sia da parte dei sostenitori delle forze dell’ordine sia dagli estimatori più intransigenti del country che hanno sostenuto che lei non fosse degna di quella cultura.

Questo ed altro è raccontato nel film biografico “Renaissance”, la dimostrazione di quanto oggi chiunque non si limiti a fare puro intrattenimento in musica ma provi a raccontare la realtà e mischiare le culture si trovi spesso in un terreno minato di contestazioni e boicottaggi.

Con l’album “Renaissance – Act II” Beyoncé omaggia le origini del country, con la benedizione di star come Dolly Parton, entusiasta del primo singolo “Texas hold’em” (con il banjo suonato da Rhiannon Giddens, nota agli appassionati) e di “16 carriages”, brani che propongono una sua interpretazione del genere rispettandone anche i canoni.

La verità è una sola: la musica country ha origini nere. Le sue melodie sono prese dagli inni eseguiti nella chiesa nera, il banjo è stato creato dagli africani ridotti in schiavitù. E’ quindi una menzogna storica quella di raccontare il country come musica bianca.

La texana Beyoncé lo sa e ha tutti gli strumenti, anche culturali, per poterlo fare, le chiacchiere stanno a zero.

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MUSICAL EXPRESS è un programma di Fabio Alberti, in onda tutti i giorni alle 10,10 – 14,05 – 21,00 su Radio Budrio

Fabio Alberti

 

 

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