Il cuore malato
Solo un paziente su tre fa riabilitazione cardiovascolare dopo un intervento chirurgico o un infarto.
Per diminuire la mortalità, per evitare un nuovo ricovero, per migliorare la qualità della vita e per risolvere problemi di dolori cronici è necessaria la riabilitazione. Il professor Massimo Massetti (direttore del dipartimento di scienze cardiovascolari Gemelli Molise) spiega: “Grazie alla riabilitazione cardiologica, finalizzata al recupero clinico, funzionale dei pazienti che hanno avuto un evento cardiologico non letale, possiamo ridurre i sintomi legati alla patologia, migliorare la capacità funzionale e ridurre il rischio di nuovi eventi cardiovascolari. E’ particolarmente indicato, perciò, per tutti quei pazienti colpiti da infarto del miocardio, scompenso cardiaco oppure con disturbi funzionali dopo intervento cardio-chirurgico”.
E’ necessario seguire il paziente a 360° dopo l’evento: la riabilitazione è un percorso multidisciplinare attraverso cui valutare a fondo le caratteristiche per impostare la giusta prevenzione secondaria e fornire un supporto psicologico. La cardiologia riabilitativa è di fatto anche un mezzo per seguire il paziente dopo un problema cardiovascolare per ridurre il rischio che si ripresenti.
Fare attività motoria regolarmente aiuta il cuore a lavorare meglio e di più e a mantenere alto lo stato di benessere dell’organismo. L’esercizio fisico deve essere eseguito in modo corretto altrimenti può determinare patologie dell’apparato muscolo scheletrico oppure del sistema cardiovascolare. Per attività fisica si intendono non solo le attività sportive ma anche i semplici movimenti come camminare, andare in bici, ballare, giocare, fare giardinaggio, lavare i piatti…
Celeste Condorelli, AD Gemelli Molise, conclude: “Dobbiamo incrementare le attività motorie: un dolore alla schiena che non ci fa dormire, un mal di testa frequente o i postumi di un infortunio. Di fronte a problemi fisici è come se l’intero mondo si bloccasse. La nostra vita che si ferma nei gesti più semplici. Se però ci si affida alle mani giuste si può rimettere in movimento la nostra vita e quella di chi circonda“.