Il Cinema Ucraino

Dedicata un’attenzione particolare all’interno della manifestazione salentina del 23esimo Festival Cinema Europeo.


L’incontro ha visto la presenza dei registi Andriy Kokura, Solomiya Tomaschuk, Maryan Bushan e l’attrice Anastasia Karpenko, oltre al ringraziamento principale del direttore del Molodist International Film Festival di Kyiv, Andriy Khalpakhchi, andato ai difensori del popolo ucraino in questa fase delicata della storia.

Sono loro che permettono la loro presenza in un evento come quello del Cinema Europeo, ma soprattutto di poter condurre una vita normale. La creazione di un omaggio particolare alla cinematografia ucraina è stata nei piani del direttore artistico Alberto La Monica per quest’edizione: Between us di Solomiya Tomashchuck; Luxembourg, Luxembourg di Antonio Luckich; Pokut’ di Andrii Kokura; Rhino di Oleh Sentsov; Sniper: The White Raven di Marian Bushan.

E’ molto importante il contributo che può dare il cinema europeo per promuovere giusti valori di pace e solidarietà tra le nazioni per il processo di integrazione europea per una rinnovata cultura dei diritti umani. E’ dalla fine degli anni 80’ che la cinematografia ucraina cerca di avere una dimensione internazionale, raccogliendo un certo fermento per questa libera tradizione.

La percezione è una derivazione dalle zone geografiche dell’Ex Unione Sovietica. Il genere d’animazione si è fuso con quello documentaristico, mentre gli anni 90’ c’è stata una lunga fase di crisi fino agli ultimi 15 anni dove sono arrivati i primi fondi governativi dove le cose hanno iniziato a muoversi, nonostante i russi continuassero a portare avanti il loro cinema di propaganda.

Ma la guerra ha cambiato tutto, e non ci sono più fondi né per le nuove produzioni, né per quelle esistenti. Molti addetti ai lavori ripetono: “Per cosa combattiamo se non ci sono i fondi?”. I rischi legati all’emergenza sono onnipresenti, e ci si chiede se istituzioni italiane in qualche modo possano dare il loro contributo in termini economici. Nella selezione è rientrato uno spaccato dei generi più diversi del cinema ucraino, tutti film indipendenti, molto diversi.

I cittadini ucraini all’estero ringraziano l’esercito al fronte (dove è presente anche il regista Oleh Sentsov), e il problema fondamentale è trovare il denaro, perché la difficoltà non sta tanto nella fase di scrittura, ma in quella di produzione. Gli ultimi tre anni sono stati più felici nel reperimento dei fondi per la nuova generazione di cineasti ucraini, anche se adesso si è tutto fermato.

Dopo una fase di coproduzioni con la chiusura di contratti internazionali, si cerca di capire quali aiuti possono essere richiesti. Il ringraziamento va al supporto di tutti i film fund europei oltre ai colleghi che ci permettono di imparare reciprocamente. Sul conflitto, c’è un’idea propagandistica che va avanti con grande veemenza, e siamo di fronte ad una separazione della realtà. La guerra ha cambiato tutto, ma proprio per questo sappiamo che il cinema parla di quello che c’è dentro di noi, e di riflesso va ad influenzare tutto il processo filmico.

Francesco Maggiore

 

 

Print Friendly, PDF & Email
Sei un imprenditore, un professionista, un’azienda, un privato, etc. alla ricerca di spazi pubblicitari a costi contenuti? Acquista il tuo spazio pubblicitario ad 1€ al giorno. Senza vincoli temporali, il vostro logo ed un link personalizzato, saranno visibili su tutte le nostre pagine e articoli.
Periodico iscritto nel registro della Stampa al Tribunale di La Spezia n. 3 del 07/06/2010. Contenuti soggetti a copyright e riprodotti previa autorizzazione o citando la fonte www.iltitolo.it