Gli Animals di Steve McCurry

La mostra visitabile dall’8 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023 Palazzo Belloni, Bologna.


La fotografia di Steve McCurry, da sempre rivolta al racconto dell’Umanità, rappresentata con empatia e maestria nell’uso del colore, rivolge il suo sguardo all’universo animale ed alla sua contiguità nel rapporto con l’uomo. Questo il tema della mostra “ANIMALS”. La mostra Animals arriva per la prima volta in Emilia Romagna nelle sale di Palazzo Belloni, nel cuore di Bologna, come terza grande mostra targata Next Exhibition dopo “Frida Kahlo – Ojos que no ven corazón que no siente” e “Ritorno al Futuro – The Exhibition by Back to the Future Museum”.

Il progetto ANIMALS origina nel 1992 quando Steve McCurry svolge una missione nei territori di guerra nell’area del Golfo per documentare il disastroso impatto ambientale e faunistico nei luoghi del conflitto. Tornerà dal Golfo con alcune delle sue più celebri immagini icone, come i cammelli che attraversano i pozzi di petrolio in fiamme e gli uccelli migratori interamente cosparsi di petrolio.

Con questo reportage vincerà due premi: il prestigioso Word Press Photo e il riconoscimento assegnato da una giuria molto speciale, la Children Jury, composta da bambini di tutte le nazioni. Da sempre, nei suoi progetti, McCurry pone al centro dell’obiettivo le storie legate alle categorie più fragili, esplorando, con una particolare attenzione ai bambini, la condizione dei civili nelle aree di conflitto e documentando le etnie in via di estinzione e le conseguenze dei cataclismi naturali. A partire da quel servizio del 1992, McCurry ha volto il suo sguardo empatico anche al mondo degli animali.

In mostra gli animali saranno protagonisti di sessanta scatti iconici, che racconteranno al visitatore le storie di una vita quotidiana dove uomo e animale sono legati indissolubilmente. Un affresco corale dell’interazione e della condivisione, che tocca i temi del lavoro e del sostentamento che l’animale fornisce all’uomo, delle conseguenze dell’agire dell’uomo sulla fauna locale e globale, dell’affetto che l’essere umano riversa sul suo pet, qualunque esso sia.

Animali da lavoro, usati come via alla sopravvivenza, animali talvolta sfruttati come unica risorsa a una condizione di miseria, altre volte amati e riconosciuti come compagni di vita per alleviare la tristezza o, semplicemente, per una forma di simbiotico affetto.

Per creare ANIMALS autore e curatrice hanno lavorato all’unisono addentrandosi nell’immenso archivio del fotografo per selezionare una collezione di immagini che raccontassero in un unico affresco le diverse condizioni degli animali. La curatrice della mostra Biba Giacchetti spiega “Steve McCurry ci offre un viaggio nella contiguità del pianeta animale; ci parla di sofferenza e dignità, di relazioni e di conseguenze, invitandoci a riflettere che non siamo soli al mondo e che tra gli esseri viventi c’è una profonda condivisione di quel mistero che è la vita.”

ECO-SUSTAINABILITY and EARTH PROTECTION

Durante il percorso il pubblico viene sensibilizzato sull’ecosostenibilità e sulle tematiche della salvaguardia del nostro pianeta e degli animali, soprattutto dopo aver toccato con mano i cambiamenti climatici della presente estate. In particolare nella sala didattica verranno realizzati seminari e workshop, con il coinvolgimento di diverse fasce d’età e con particolare attenzione alle attività di edutainment per le scuole. In collaborazione con i partners della mostra, tra cui Stabilo per l’area disegno kids e WWF con la proiezione dello spot firmato da Gabriele Muccino e con la voce di Stefano Accorsi per l’Earth Hour.

McCURRY e il suo sguardo dentro l’anima

Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. McCurry nasce nei sobborghi di Philadelphia, dove studia cinema e storia alla Pennsylvania State University prima di andare a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, si apre la strada nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.

Dopo molti mesi di viaggio, si ritrova a passare il confine con il Pakistan, dove incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro Paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Riemergendo con i vestiti tradizionali e una folta barba, McCurry trascorre settimane tra i Mujahedeen, così da mostrare al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale.

Da allora McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e di culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l’elemento umano.

E’ stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.

McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment, (2009), The Iconic Photographs (2011), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), On Reading (2016), Afghanistan (2017), A Life in Pictures (2018), Animals (2019), In Search of Elsewhere (2020) ed infine Stories and Dreams-Portraits of Childhood (2021).

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