Detto Fatto, cronaca di una morte annunciata

Ormai il programma che per primo ha sdoganato in Tv il mondo dei tutorial, prima relegato al web, è diventato un vero e proprio caso, forse lo è da qualche anno a dire il vero, ma solo oggi sembra essere esplosa la bomba definitiva.


Va fatta una doverosa premessa prima di affrontare la tematica, quanto andato in onda il 24 novembre, per giunta a ridosso di una giornata così importante per tutte le donne, si poteva e si doveva evitare. Prendiamo atto delle scuse della conduttrice Bianca Guaccero, ma non servono a mettere una toppa alla questione.

Il polverone che ha suscitato lo sketch è assolutamente giustificato, il problema però è un altro: Detto fatto da un bel po’ non se la passa bene, tant’è vero che molti si sono stupiti della riconferma per questa nuova stagione partita però a fine ottobre, quando ormai tutte le altre macchine Rai e Mediaset avevano scaldato i motori.

Ma non è questo il punto, almeno non il più importante. I toni del programma li conosciamo bene, non è la prima volta che vengono propinati al pubblico tutorial di dubbio gusto. E allora la domanda è, dov’erano tutti i (giustamente) indignati di oggi in questi nove anni? Dov’erano quando altre “insegnanti”, senza fare nomi, ci spiegavano come essere ammiccanti a casa, come preparare da buona mogliettina la cena perfetta al proprio compagno o come comportarsi con l’arrivo la suocera?

E ancora, questa mattina, ovviamente con una scelta fuori luogo, è stata mandata in onda la consueta replica alle 6 del mattino e guarda caso abbiamo assistito all’ennesima sfilata in lingerie sulle note di Nove settimane e mezzo con tanto di “consulenza tecnica” sulle coppe del reggiseno. Insomma, questi sono solo alcuni esempi del trend di Detto Fatto.

Questa volta si è superato il limite e la cosa ancora più grave è che nessuno abbia anche solo minimamente pensato che la scenetta patetica al supermercato non sarebbe passata inosservata. E chi corre a sostegno del programma puntando il dito su altre trasmissioni trash che meriterebbero la chiusura perde di vista un punto essenziale: la Rai è un servizio pubblico e come tale ci si aspetta da lei un contenuto di livello un po’ più alto rispetto a ciò che va in onda su altre reti private. Qui sta la grande differenza.

Detto fatto da un bel po’ sta raschiando il fondo del barile. Certo dal cambio di conduzione ha dovuto affrontare mille peripezie e diciamola tutta nessuno ha davvero voluto aiutare questo programma. Freccero aveva dato da subito l’estrema unzione a Detto Fatto, poi non è riuscito nel suo intento, ma dopo questo è stato un lento ed inesorabile scivolare verso il baratro. Programmazione ballerina, poco rispetto per il lavoro delle tante maestranze, stagioni partite quando quasi è il momento della pausa natalizia, attacchi da chi se ne è andato sbattendo la porta e si è risentito vedendo che tutto sommano si stava andando avanti lo stesso.

Certo di cose belle in questi nove anni ce ne sono state, ma purtroppo uno sbaglio, e bello grosso, lo si ricorderà sempre di più che mille cose fatte bene e Detto Fatto di errori nel tempo ne ha commessi un po’ troppi, solo che ci si è svegliati in ritardo nell’indignarsi.

Insomma, la parola fine era già scolpita sulla pietra, come hanno scritto penne più autorevoli della mia. Questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la “scusa” per prendere la decisione di finirla qui. Ovviamente nulla è ancora certo, ma è ragionevole credere che ormai sia questione di tempo, gli ascolti poi non saranno certo un deterrente nel prendere questa decisione. Una cosa è ovvia, adesso o a giugno non ci sarà peggior modo di calare il sipario e la colpa è un po’ di tutti.

Enrica Leone

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