Come un alitare di vento

In corso a Catania, presso la Villa Ardizzone, la mostra della pittrice Rosalba Carlino, professoressa al Lice Artistico Emilio Greco.


L’esposizione, dal titolo come un alitare di vento è curata da Marilisa Spironello, e si articola in una grande sala centrale e in altre tre sale più piccole, si tratta di una mostra antologica che ripercorre un’pò l’evoluzione stilistica dell’artista, inoltre, nel giorno dell’inaugurazione un maestro di musica ha eseguito un’ opera al piano.

Nella sala principale, troviamo opere caratterizzate dal colore blu che contraddistingue questi vortici nuvolosi che sono un tutt’uno con il mare, nelle sale di destra invece, troviamo una prevalenza di colori caldi di vario tipo nella raffigurazione di uccelli e di elementi astratti.

Nella sala di sinistra, troviamo altri elementi astratti caratterizzati dal movimento. Proprio il movimento, è il tema principale rappresentato in varie forme, sono opere caratterizzate dalla vivacità e dalla varietà dei colori, dal grande dinamismo, che avvolge lo spettatore facendogli rivivere sensazioni primordiali dell’anima attraverso gli elementi naturali quali il cielo, il mare le nuvole etc.

Lo spettatore, osservando l’arte della Carlino, percorre un viaggio introspettivo che lo porta in una dimensione parallela, sensazioni che ti prendono e fanno vedere la vera essenza della persona. Le opere sono realizzate con tecniche miste su tela, ed eseguite principalmente attraverso un utilizzo del pennello come una specie di scalpello, e la tela come un blocco scultoreo su cui far emergere le varie parti dell’opera, nel cammino stilistico di Rasalba Carlino, possiamo notare un evoluzione pittorica che va da rappresentazioni con colori accesi e luminosi e geometricamente compatte, a forme sempre più sfumate e in movimento.

In queste opere si nota inoltre che non ci si vuole completamente staccare dalla realtà, anche se essa è rappresentata in maniera un pò trasfigurata. Vedendo queste rappresentazioni fai un grande viaggio interiore, riscoprendo te stesso in rapporto con il mondo circostante, trovi delle emozioni diverse, istintive che difficilmente puoi trovare nella quotidianità, le opere sono di varia dimensione e inserite all’interno di sale con tetti affrescati, e il tutto è perfettamente intersecato, va anche detto che vi sono diversi cataloghi di questo evento, ognuno con un particolare diverso delle opere dell’arista.

Parlandone un pò Rosalba Carlino ha dietro di se una grande esperienza di mostre nazionali e internazionali, per esempio quella del 1985 presso la galleria La Racla di Catania, curata da Francesco Gallo, o ancora le edizioni dall’84 all’87 della Fiera Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Bari, sempre nel 1987 la I Biennale d’arte Sacra nella Chiesa dei Cavalieri di Malta Siracusa, Il Sacro nel Contemporaneo, Chiesetta antica di Sant’Anna a Caltagirone nel 2006, Nomadie a cura di Giuseppina Radice alle Ciminiere di Catania nel 2012, Le forme reciproche allo Spazio Vitale nel 2013, oppure la giornata del Contemporaneo PAROLA MIA presso un’associazione culturale a Catania nel 2016, rassegna d’arte Contemporanea Arte Padova ancora nel 2016, Sintonie e Dissonanze Atto secondo nel Centro Contemporaneo Teatro Macchiavelli di Catania, anno 2017.

Altra mostra a cui la Carlino ha partecipato è quella alla Satura Art Gallery di Genova dal titolo “Arte Genova” nel 2018, sempre in questa città inoltre La Carlino ha fatto anche altre mostre, poi vi abbiamo anche il premio Internazionale Barocco presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri di Ragusa nel 2019. Come detto insegna discipline pittoriche dal 1988 e nel corso della sua carriera ha realizzato anche opere per delle pubblicità, per esempio Bulgari, e opere d’arte serigrafiche.

Molto suggestivo è il luogo in cui si trova l’esposizione, ovvero Villa Adriano, poiché si tratta di un palazzo storico di Catania in stile Liberty progettato dall’architetto Carmelo Malerba Gurrieri. Venne commissionata da Tommaso Ardizzone barone di Stella Annunziata, e dalla moglie Giulia Gualtieri di San Giorgio, la costruzione dell’edificio durò 4 anni, dal 1910 al 1914.

Nel corso del tempo, il complesso non cambiò il suo aspetto in maniera considerevole, tranne che per un’importante riduzione del giardino circostante, che ha portato all’eliminazione della fontana e in seguito, anche la corte interna è stata coperta. Negli anni 80, Villa Ardizzone è stata investita della dichiarazione di interesse storico-artistico dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici di Catania.

Come detto, il palazzo è in stile liberty, precisamente eclettismo liberty, ossia l’unione tra l’Art Nouveau (liberty italiano) e il gusto barocco. Questo lo possiamo notare, nelle decorazioni arboree, floreali e dal vero che sono presenti nella facciata e in tutto l’edificio tramite l’intonaco imitativo, anche tutte le altre parti del complesso in ferro, vale a dire il cancello d’ingresso, le ringhiere interne, le grate alle finestre e la pensilina posta a protezione del portone sono caratterizzati dalle stesse decorazioni.

Inoltre, le decorazioni delle stanze interne che abbiamo citato pocanzi sono attribuite a Maria Malerba, importante pittrice catanese d’inizio novecento. Questo edificio, nel XXI secolo era un grande salotto culturale dove si parlava di musica ma si eseguiva anche poichè, venivano fatti anche piccoli concerti. L’edificio ha diverse stanze, che un tempo erano adibite per molteplici funzioni: Sala da pranzo, sala della musica e sala da te.

Oltre ai soffitti riccamente decorati, vi abbiamo anche dei mobili pregiati che ci indicano il gusto tipico del novecento, e la volontà, ancora attualmente presente di dare alle persone che vengono accolte nella villa quel senso si ospitalità e di raffinatezza. Tutto questo, è reso possibile oggi dalle mostre che vi vengono fatte all’interno, tra cui quella della Carlino, nella speranza che tutto ciò possa continuare nel tempo, ci si augura che queste attività culturali che verranno fatte all’interno di Villa Ardizzone possano essere soprattutto, un occasione per una rinascita intellettuale della città, e un punto di riferimento importante per i giovani.

Crediti fotografici a cura di Dario Salanitro

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