Caterina Caselli: una vita nella musica

Il racconto della sua carriera artistica e professionale prende vita sul palco del Teatro Duse di Bologna.


Inizia da Sassuolo la cantante, presentatrice e produttrice. Si è raccontata al teatro Duse di Bologna per la rassegna “Non erano solo canzonette” con ospiti: Jill Vergottini, erede del negozio di parrucchieri che creò il famoso “casco d’oro”, Giacomo Frigerio, fondatore e direttore dell’agenzia di comunicazione “Blossom”, Giovanni de Luna, coautore della mostra NOI. NON ERANO SOLO CANZONETTE e l’economista Oscar Giannino. A condurre la serata è stato il giornalista Massimo Bernardini.

Fra video musicali, fotografie dei grandi successi, Caterina Caselli ricorda i suoi esordi. Iniziò a muovere i primi passi alla scuola musicale “Caligari” imparando a suonare il basso e educando la voce, ritenuta grezza ma piena. Si esibisce in locali di provincia finché a metà degli anni ’60, viene invitata a Roma al famoso locale Piper. La nota Ladislao Sugar e la ingaggia per la sua casa discografica CGD.

Nel 1966 Adriano Celentano stava incidendo “Il ragazzo della via Gluck” e scartò l’oggi celebre brano “Nessuno mi può giudicare”. Lo proposero allora a Caterina Caselli come un tango: non era il suo genere e lei rifiutò di cantarla. Una sera, però, allo Junior Club di Bologna, la provò con un diverso arrangiamento rock:  fu subito un grande successo.

Decise allora di presentarla, in coppia con Gene Pitney, alla XVI edizione del festival della canzone italiana. Arrivò sul palco con un’acconciatura a caschetto, opera degli stilisti Vergottini: in quegli anni era rompere gli schemi, e da allora lei divenne “casco d’oro”.

Sanremo era allora il centro della musica mondiale dove spesso artisti noti provenienti da diversi Paesi venivano ad esibirsi e la canzone italiana era presa come spunto e seguita. Dichiara Caterina Caselli: “il festival è molto importante perché dà la possibilità agli artisti di raggiungere un pubblico assai vasto. Oggi è più che altro uno spettacolo televisivo mentre una volta era un festival dove al centro di tutto stavano le canzoni”.

Era l’Italia del “boom economico”, ricostruisce Oscar Giannino: “viveva un periodo di grande sviluppo, il marchio Olivetti aveva lanciato i nuovi prodotti che rivoluzioneranno nel tempo la tecnologia portando allo sviluppo dell’odierno computer fino al declino dovuto al mancato investimento delle maggiori aziende (Fiat e Pirelli) nel settore dell’elettronica. Eravamo fra i maggiori produttori di frigoriferi e di lavastoviglie (Candy)”.

Negli anni ’70 la cantante dirada la sua attività, sposa Piero Sugar, figlio di Ladislao, debutta da conduttrice nel 1975 del suo programma “Una grande emozione” dove si fa notare un giovane Francesco Guccini. Intraprende quindi la carriera di talent scout e produttore discografico. Negli anni a venire lancerà Andrea Bocelli, gli Avion travel ed Elisa.

Con la voce che si ritrovava poteva arrivare ovunque, come alcuni hanno sostenuto? “Non si creda, non é stato affatto facile” replica Caterina Caselli: “a un certo punto della carriera bisogna saper incanalare tutto ciò che si è appreso nel tempo. Imboccare nuove direzioni in ciò che si fa.”

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