Beni Culturali: valorizzazione, restauro e conservazione

Curiosità e origine della collezione del Museo Regionale di Scienze Naturali. Incontro aperto al pubblico – 5 marzo ore 14,30 spazio conferenze.


Approfondire il ruolo storico, scientifico e culturale che ebbero l’Accademia delle Scienze e l’Università di Torino nella nascita e nello sviluppo delle collezioni naturalistiche del Museo Regionale di Scienze Naturali.

È l’obiettivo di “Il Museo di Scienze Naturali di Torino: dall’Accademia alle collezioni universitarie” pomeriggio di confronto e studio che si terrà il 5 marzo dalle 14,30 nello spazio conferenze del Museo – ingresso da via Accademia Albertina 15, nell’ambito del ciclo “I Beni culturali tra valorizzazione, restauro e conservazione”.

L’incontro, aperto al pubblico, si articola come un confronto tra studiosi, museologi e amministratori e si propone di raccontare e celebrare le radici storiche e scientifiche del Museo Regionale di Scienze Naturali e di tratteggiarne la recente evoluzione, anche grazie ai contributi delle storiche curatrici Elena Giacobino e Annalaura Pistarino, che a fine giornata tireranno le fila degli interventi, focalizzandosi sugli attuali allestimenti.

In apertura dopo i saluti istituzionali di Massimo Mori, presidente dell’Accademia delle Scienze di Torino, di Stefano Geuna, rettore dell’Università degli Studi di Torino e di Vittoria Poggio, assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Piemonte, racconteranno le origini del Museo i rappresentanti dell’Accademia delle Scienze.

Daniele Castelli, direttore della Classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali, Chiara Mancinelli, cancelliera dell’Accademia ed Elena Borgi, responsabile della Biblioteca e dell’archivio storico, ricostruiranno le origini del Museo delle Scienze, all’interno dell’Accademia. Seguiranno poi gli interventi dedicati alle collezioni naturalistiche universitarie, con i professori Pietro Passerin D’Entreves, Claudia Palestrini, Giovanni Ferraris e Giulio Pavia.

Oltre ad avere riaperto al pubblico con grande successo, il Museo spalanca le sue porte e ricomincia la sinergia con molte delle realtà che lo circondano riconquistando anche, come ad esempio con questo appuntamento, il suo posto nel mondo scientifico“, afferma Vittoria Poggio, assessore alla cultura della Regione Piemonte.

Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Torino e l’Università degli Studi di Torino è la dimostrazione della volontà del Museo Regionale di Scienze Naturali di voler tornare a fare sistemadichiara Marco Fino, direttore del Museo -. Questa prima collaborazione divulgativa può valorizzare al meglio le peculiarità delle istituzioni coinvolte e permettere di riportare al centro dell’attenzione un argomento importante quale la scienza e le straordinarie collezioni che sono conservate a Torino”.

L’Accademia delle Scienze di Torinosottolinea il suo presidente, il professor Massimo Moriha da sempre rivolto un’attenzione particolare alla tutela del patrimonio e alla diffusione della conoscenza. Per questo l’iniziativa, che nasce dalla collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali e l’Università di Torino, rappresenta un importante momento di sinergia tra soggetti che condividono finalità specifiche e visione generale.  L’Accademia intende rafforzare la sua politica di apertura al Territorio, intensificando la rete culturale e scientifica che la lega alle altre Istituzioni, con le quali intende stabilire rapporti di cooperazione sempre più articolati. L’obiettivo – secondo lo Statuto stesso dell’Accademia – è promuovere la cultura non solo attraverso il progresso della conoscenza scientifica, ma anche mediante la divulgazione del sapere ai non addetti ai lavori.”

L’Università di Torino sostiene con convinzione questa iniziativa dedicata alla storia e all’evoluzione delle collezioni naturalistiche del Museo Regionale di Scienze Naturali – dichiara Stefano Geuna, rettore dell’Università degli Studi di Torino –. Lo fa sia testimoniando il ruolo storico-scientifico avuto sia ribadendo l’importanza di fare rete tra istituzioni nel territorio.  L’Accademia delle Scienze e la nostra Università hanno, infatti, avuto un peso significativo nello sviluppo di tali collezioni, riuscendo così a valorizzare un patrimonio scientifico utile a tutta la nostra comunità. La collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali e con l’Accademia delle Scienze contribuisce, inoltre, a rendere ancora più ricco e significativo il dialogo tra le istituzioni accademiche e culturali della nostra città e della nostra regione“.

Nata nel 1783, l’Accademia delle Scienze nel suo primo secolo di vita ha accolto nelle sue sale collezioni diverse, in gran parte donate da soci. Molte di esse confluirono in seguito in specifici allestimenti museali. In particolare, nel 1805, le raccolte della Reale Accademia delle Scienze e quelle universitarie vennero fuse e assegnate definitivamente all’Università, pur restando fisicamente separate.

Tra il 1876 e il 1878, alcune delle collezioni ancora depositate in Accademia vennero trasferite nell’adiacente Palazzo Carignano, che divenne sede di un nucleo di Musei e collezioni universitarie (Antropologia e Etnologia, Geologia e Paleontologia, Mineralogia, Zoologia e Anatomia Comparata).

Con la definitiva collocazione a Palazzo Carignano del Museo del Risorgimento, queste collezioni (con l’eccezione delle collezioni di Geologia e Paleontologia) furono trasferite negli Istituti Universitari allora collocati nel settore occidentale dell’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista, attualmente sede del Museo Regionale di Scienze Naturali, istituito dalla Regione Piemonte nel 1978.

Nel 1980 viene sottoscritta una convenzione, tuttora vigente, tra la Regione Piemonte e l’Università degli Studi di Torino, per la consegna in uso al Museo di parte delle collezioni naturalistiche dei Musei Universitari. Negli anni, il Museo Regionale di Scienze Naturali si è occupato della loro conservazione e valorizzazione con esposizioni e attività didattiche, proseguite anche dopo l’agosto 2013, quando il Museo è stato chiuso al pubblico per interventi di restauro e ripristino degli impianti.

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