Il ''miglior quadro del 2016'' lo ha realizzato il pittore Rocco Normanno, trasformando il critico d’arte più famoso d’Italia in un soggetto neocaravaggesco.
''Noi, Vittorio Sgarbi'' è il miglior quadro del 2016. È il verdetto della giuria del Premio Eccellenti Pittori - Brazzale, giunta quest’anno alla sua terza edizione, e che ha visto prevalere l’opera del pittore pugliese Rocco Normanno, classe 1974. Normanno, che vive e opera da anni in Toscana, a Massa e Cozzile (Pistoia), è considerato dalla critica più attenta l’ultimo dei caravaggeschi. Non a caso fortemente -e ironicamente- ispirata a Caravaggio è la rappresentazione della luce nel suo dipinto (olio su tavola, 65x65). Una luce che illumina il volto del protagonista e che non arriva, come accadeva nel Seicento, dalla fiamma di una candela, ma dallo schermo acceso di uno smartphone.
Non facile la scelta dei giurati, considerata la quantità di opere di valore selezionate per il giudizio finale. Al secondo e terzo posto si sono piazzati rispettivamente il dipinto di Enrico Robusti "Ritratto di D.", e quello di Francesco De Prezzo "Null Drapp". I giurati del Premio Eccellenti Pittori – Brazzale hanno giudicato il dipinto di Normanno il miglior quadro italiano del 2016. “E' stata particolarmente apprezzata, spiega l’ideatore del Premio Camillo Langone, la drammatizzazione del trapasso dalla carta al digitale, punto dolente per ogni addetto al sapere, dal grande critico d’arte all’ultimo praticante in redazione, un tema attualissimo eppure svolto con luce caravaggesca e classico pennello. Emanuele Severino ha scritto della tecnica come nichilismo. E Normanno questo pensiero lo ha dipinto”.
Nel dipinto un Vittorio Sgarbi colto quasi di spalle osserva appeso alla parete un grande quadro che ritrae se stesso. Un se stesso però bloccato nell’atto di guardare uno smartphone sullo schermo del quale, a sua volta, si intravede lo stesso quadro che noi stiamo osservando. "Sgarbi si trova in un museo ed era proprio quello che volevo, spiega Normanno, ritrarlo davanti alle tele, mentre allestisce una mostra. Il ritratto raffigura proprio lui mentre ammira un Rembrandt, ma al posto del Rembrandt ho inserito Vittorio immortalato in un gesto quotidiano, mentre interagisce con il suo smartphone. Vittorio che guarda Vittorio, insomma. Che simboleggia, scherzosamente parlando, l'amore infinito che ha per se'. È un Vittorio che rappresenta i nostri piccoli difetti, quando passiamo ore chiusi in noi stessi a dialogare con il cellulare. E’ Vittorio Sgarbi a essere ritratto, ma siamo anche noi, assorti in un rito che ormai appartiene a tutti".
Un’opera decisamente virtuosistica che mette in scena l’atto del guardare e la dialettica (o la contrapposizione) tra la matericità del dipinto e la sua copia digitale. Nel quadro Sgarbi è spettatore e soggetto al tempo stesso, un soggetto che però è a sua volta spettatore di un’immagine digitale, che, paradossalmente, è la stessa che ammiriamo noi spettatori, da fuori. Fra i grandi premi italiani d'arte, Eccellenti Pittori-Brazzale è l'unico dedicato esclusivamente alla pittura. Il solo la cui giuria non sia formata da addetti ai lavori, bensì da illustri amanti del bello. L'unico concentrato sulla necessità di dare visibilità all'eccellente pittura italiana degli ultimi 12 mesi. Senza discriminazioni di età, stile, curriculum, senza esigere quote di iscrizione o disponibilità delle opere, e tutto ciò per avere un panorama più completo della migliore produzione pittorica odierna.
Ideato da Camillo Langone, curatore del sito e del progetto Eccellenti Pittori, con il sostegno del Gruppo caseario Brazzale, Eccellenti Pittori - Brazzale è un vero “diario della pittura italiana vivente”.
La giuria della terza edizione del Premio Eccellenti Pittori-Brazzale ha annoverato tra i suoi membri, italiani e non, protagonisti della cultura (Giuseppe Culicchia, Richard Millet, Edoardo Nesi, Aurelio Picca), del giornalismo (Camilla Baresani, Edoardo Camurri, Nicola Porro), della filosofia (Stefano Bonaga, Roger Scruton), dell'architettura (Pier Carlo Bontempi), della bellezza (Adriana Giotta, Celeste Pisenti), dell'eleganza (Tommaso Pandolfo-Fanchin), dell'enogastronomia (Giancarlo Aneri, Daniel Canzian), dell’imprenditoria (Roberto Brazzale, Umberta Gnutti Beretta e Guido Martinetti), dell'ospitalità (Tonino Cacace, Daniele Kihlgren), del mecenatismo e dell'economia (Corrado Beldì, Franco Maria Ricci).