Afghanistan. Di guerra in guerra
Rai Documentari propone la seconda parte del documentario sulla storia afgana: “Afghanistan. Di guerra in guerra”, una coproduzione internazionale che andrà in onda il 3 dicembre alle 21:25 su Rai Tre.
Uno sguardo preciso e documentato partendo dagli anni della guerra civile, sino all’ascesa dei talebani, l’invasione americana e la presenza militare internazionale durata vent’anni.
Mentre l’Armata Rossa si ritirava dall’Afghanistan, le tensioni esistenti tra i diversi gruppi etnici e le fazioni dei mujaheddin scatenano lo scoppio della guerra civile afgana, favorendo l’affermazione del regime dei talebani. Sotto il loro dominio, l’Afghanistan diventa uno stato violento, repressivo e soprattutto un campo di addestramento di Al Quaeda, la rete terroristica finanziata da Bin Laden.
Nel documentario si susseguono immagini e testimonianze di chi ha vissuto sulla propria pelle la sofferenza e il dolore di questi anni, tra cui Shukria Barakzai, che insegnava in una scuola clandestina per ragazze; Heela Najibullah, figlia dell’ultimo presidente comunista dell’Afghanistan; e Nadia Ghulam, la ragazza che ha dovuto fingere di essere un ragazzo per mantenere la sua famiglia durante l’era talebana.
In Afghanistan, l’11 settembre, attentato alle Torri gemelle, è iniziato due giorni prima quando il comandante Massoud viene assassinato. Questo è stato il primo passo degli attacchi che Al Qaeda ha compiuto a New York e Washington. Gli Stati Uniti hanno reagito bombardando e invadendo l’Afghanistan.
Quando le truppe della più grande coalizione militare della storia arrivarono per assicurare la stabilità e la ricostruzione, molti afgani speravano in un futuro di pace e democrazia. Ma le speranze hanno avuto vita breve, come testimoniano, tra gli altri, il generale americano Stanley McChrystal, il ministro delle finanze talebano Agha Jan Motasim e Nilufar Ibrahimi, che divenne medico e, più tardi, uno dei membri femminili del Parlamento afgano.
“Dopo aver visto questo documentario, nessuno potrà dire di non aver capito ciò che è avvenuto in Afghanistan” – afferma Duilio Giammaria, direttore Rai Documentari.