Scuole di liuteria
Il commercio di strumenti musicali ad arco in Italia.
Quando si parla di liuteria viene spontaneo pensare subito a Stradivari e ai grandi della liuteria classica da Andrea e Nicola Amati a Guarneri del Gesù, a Bergonzi, ai Ruggeri, ai vari membri della famiglia Guarneri ecc. ecc e a Cremona anche se nell’ottocento proprio Cremona in particolare non aveva più alcun ruolo importante ed anche la liuteria italiana aveva “ lasciato il passo “ ad altre nazioni. Si deve solo a Giuseppe Fiorini e a Simone Fernando Sacconi se il metodo classico stradivariano è tornato ad affermarsi di nuovo e la liuteria italiana ha potuto tornare a primeggiare nel mondo. Ma veniamo ai giorni nostri.
I dati della Disma parlano per il 2017 stimano una vendita di circa 60 mila strumenti ad arco. Un dato che evidenzia la scarsa propensione degli italiani alla musica e la scarsa attenzione statale e governativa A mio avviso però sono sicuramente un po’ di più ( mi riferisco ovviamente al sommerso ) e se si considera che già più di 10 anni fa uno studio della CCIAA di Cremona stimava solo nella città di Cremona una produzione di circa 1500 opere tra violini viole e violoncelli ( e parliamo di opere di qualità ).
Per quanto riguarda le chitarre sempre Disma per il 2017 segnala la vendita di 58 mila chitarre acustiche e 16 mila chitarre elettriche. È ovvio che in questi dati sono compresi per gli strumenti ad archi tutti i tipi di prodotti, quindi anche i violini cinesi venduti a 50/100 euro compresi arco e custodia.
Se parliamo di strumenti di “qualità “ ( lo scrivo con le virgolette perché non evito di sottolineare il fenomeno dei violini in bianco che arrivano dall’Europa dell’est – Romania e Bulgaria – e dalla Cina che sono poi rielaborati e verniciati – fenomeno che pare possa coinvolgere anche alcuni liutai di una certa importanza ) la produzione a Cremona già anni fa’ veniva stimata in più di 1000 violini anno ( 250 violoncelli e altrettante viole e circa 500 violini cui vanno aggiungi contrabbassi, gli archetti e alcuni strumenti particolari come liuti, viole d’amore, viole da gamba ecc ecc prodotti nelle circa 180 botteghe in più che vantavano circa 200 addetti.
Solo quello studio evidenziava anche la presenza di 21 liutai che professavano il mestiere e lo pubblicizzavano su internet, senza essere professionisti ed essere iscritti alla CCIAA e aggiungeva una stima da 50 a 100 ( ma io penso più di 100 ) allievi diplomati o iscritti alla scuola di liuteria che costruivano strumenti ad arco.
In città esistevano sempre secondo quello studio, ed ora sono poco di più, circa 180 botteghe aperte per il 76 per cento da diplomati della Scuola di Liuteria di Cremona, per il 16 per cento da diplomati da altre scuole italiane o straniere o che avevano frequentato corsi regionali e per l’8 per cento da autodidatta o da liutai formatisi in bottega.
Voglio sottolineare che il 65 per cento dei 1100 diplomati ( e più ) della Scuola sono stranieri e provenienti da oltre 50 nazioni di tutti i continenti, che un buon numero di titolari di botteghe aperte a Cremona non sono italiani, anzi un buon numero anche “extra comunitari” e che pur tuttavia godono di agevolazioni comunali, regionali, distrettuali, consortili in considerazione del fatto che Cremona considera la liuteria ( che è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’Unesco ) fondamentale per il suo sviluppo turistico e commerciale.
LE SCUOLE DI LIUTERIA IN ITALIA
In Italia le scuole di liuteria sono numerose ma hanno caratteristiche e organizzazione molto diverse. La prima scuola di liuteria in Italia in tutti i sensi : prima a nascere prima a primeggiare è la Scuola Internazionale di liuteria di Cremona, ora anche liceo artistico e liceo Musicale, istituto di Istruzione Superiore Antonio Stradivari. La scuola internazionale di liuteria – ora una sezione della Scuola – è nata ottant’anni fa e voluta da Farinacci il ras di Cremona.
Il 17 ottobre 1928 fu inaugurata ( era stata istituita con Regio decreto un mese prima il 24 settembre ) una scuola che tanti cremonesi e non cremonesi avevano cercato di realizzare in particolare l’industriale di pianoforti Pietro Anelli, il liutaio Aristide Cavalli e suo figlio Lelio fisico acustico, il direttore della biblioteca governativa della città Illemo Camelli e il cav maestro Giuseppe Fiorini che nel 1930, quindi otto anni prima che fosse istituita, aveva regalato alla città i cimeli stradivariani.
Farinacci aveva voluto ritardare la nascita della scuola per cercare di risalire la china, essendo stato relegato dal Duce nella sua città, proprio per legarla alle grandiose manifestazioni che portarono a Cremona il re, Mussolini, tutti i gerarchi e migliaia di visitatori da tutto il mondo oltre a 137 strumenti classici ( Stradivari, Amati, Guarneri ).
Comunque la scuola non fu realizzata come Giuseppe Fiorini e Simone Fernando Sacconi avrebbero voluto e cioè una scuola per liutai non ingabbiata in ferree regole scolastiche. Ci furono per tanti anni molti problemi in particolare all’inizio per la guerra ma anche successivamente per carenze di insegnamento e poi, sino agli anni 60 /70, per la mancanza di sviluppi commerciali.
Grazie poi ad una nuova politica scolastica e alla presenza di docenti della scuola milanese Ornati, Garimberti, Bisiach, all’acquisto di strumentazioni moderne , e da parte degli enti pubblici ( EPT e Comune) all’acquisto di strumenti dei classici di grande valore come “il Cremonese 1715” e, senza falsa modestia, grazie anche al mio libro sui quarant’anni della scuola che ebbe un grande successo in tutto il mondo, si registrò un notevole sviluppo di iscrizioni costringendo addirittura anche al numero chiuso. Ai giorni nostri abbiamo migliaia di diplomati di tutti i continenti e la presenza a Cremona di oltre 200 botteghe con maestri di una ventina di paesi.
Non insisto sulla assurdità di un corso in pratica triennale ( perché molti degli iscritti vengono ammessi al terzo anno) e che si conclude con un esame di maturità professionale quando gli allievi specie stranieri sono quasi tutti laureati nei loro paesi e sul numero di ore settimanali dedicate alla liuteria ( Costruzione. Restauro. Disegno. Fisica. Chimica delle vernici Verniciatura) molto ridotto:
Grazie a iniziative varie, al clima che si vive nella città, alla possibilità di scambi di esperienze, al museo del violino, alle mostre, ai concorsi della triennale degli Strumenti ad arco , ai concerti, ecc ecc molti studenti e giovani liutai diplomati nella Scuola hanno notevoli possibilità di formazione e poi di affermazione anche grazie ai consorzi, agli aiuti comunali, regionali ecc:
Cremona quindi è un mondo a parte e rappresenta la concentrazione della liuteria patrimonio Unesco e di attività liutarie anche se manca clamorosamente in molti casi un controllo sulla produzione a scapito di tutti. In città c’è anche una scuola privata che ha il riconoscimento regionale l’Accademia Cremonensis in cui si insegna anche la costruzione degli archetti.
A Cremona è possibile trovare strumenti ad arco e anche a corda di ogni quotazione Dai grandissimi strumenti per validità e costo come quelli di Morassi e Bissolotti scomparsi di recentei ai “grandi” attuali Conia, Scolari, Pistoni, Lazzari, Villa Morassi Simeone, Ive ( viole d’amore), Nolli ( contrabbassi) , solo per citarne alcuni perché dovrei dilungarmi troppo, quindi strumenti in vendita al Consorzio oltre che in tutte le botteghe.
Alcuni liutai hanno prenotazioni per anni in quanto costruendo i violini artigianalmente hanno una produzione limitata di 5/8 strumenti l’anno come dovrebbe essere correttamente. Ci sono anche negozi commerciali che vendono strumenti di fabbrica con una buona messa a punto e nel contempo anche strumenti artigianali Sii possono trovare anche archetti, attrezzi, accessori, componenti delle vernici, legname, libri possono essere fatte fotografie eseguite expertise, radiografie si possono acquistare strumenti particolari quali liuti, viole da gamba, viole d’amore.
Per restare in Lombardia famosa la Scuola Civica di Milano, nata 40 anni fa, indirizzata su basi di studio approfondito con ottimi risultati anche nel restauro e nella conservazione degli strumenti anche se ultimamente è stata costretta a modifiche di organici causa una vertenza sindacale. Da sottolineare che vi hanno insegnato liutai importanti come Scrollavezza, Primon Cavallazzi ecc.
EMILIA
Parma o meglio Noceto in Emilia è un altro centro di formazione con tradizioni notevoli grazie a Renato Scrollavezza, a sua figlia Elisa e al maestro Zanré che forma ogni anno un certo numero di allievi specie stranieri che per lo più, almeno sino ad ora, rientrano poi nei loro paesi E’ comunque una scuola che ha 43 anni e quindi la più longeva dopo Cremona.
A Parma città c’è anche la “bottega di Parma” scuola privata cui si rivolgono un certo numero di allievi. Corsi che potremmo definire amatoriali e di scarsa rilevanza quelli che si tengono invece a Pieve di Cento anche se di antica tradizione Anche questa scuola ha 40 anni ed è legata a Luigi Mozzani, che era definito lo Stradivari della chitarra che conta in particolare di un museo a lui dedicato.
PIEMONTE VENETO TRENTINO
In Piemonte vi è una scuola a Torino l’Accademia di Liuteria Piemontese Sanfilippo con corsi biennali. Esistono dei corsi di restauro importanti a Biella organizzati presso l’Accademia Perosi che hanno ottenuto grande notorietà grazie al m° Carlos Arcieri.
In Trentino con il maestro Luca Primon recentemente scomparso ed ora sostituito dalla moglie e a Rovereto grazie al prof Tiella vi sono presenze liutarie di una certa importanza così come a Padova il m° Lanaro ha tenuto dei corsi liutari per vari anni.
TOSCANA
Di recente ha preso uno spazio interessante la liuteria Toscana legata alla scuola Ferroni diretta dal m° Fabio Chiari e dal m° Francesco Algeri a Sesto Fiorentino che specie dal punto di vista commerciale registra grande interesse.
LAZIO
Roma con la sua scuola del Conservatorio di Santa Cecilia con il m° Mauro Fabretti e con l’Accademia romana di liuteria del m° Pier Luigi Panfili cercano un suo spazio sempre maggiore.
Sempre nel Lazio hanno vita altre due scuole : una di buona rilevanza a Sermoneta ( Latina) in cui insegna Pietro Melia e ove ci si dedica anche alla costruzione di liuti e arciliuti l’altra a Latina organizzata da una associazione di promozione sociale “I Giovani Filarmonici Pontini” in cui si svolge una formazione liutaria triennale.
Creata nel 1978 dal m° Guerriero Spataffi e quindi anch’essa ha quarant’anni la scuola di Gubbio in Umbria ha una tradizione negli strumenti ad arco ma anche nella chitarra e negli archi.
CAMPANIA CALABRIA
Simile a questo il corso organizzato nella Casa delle arti e dei mestieri via della Misericordia a Napoli. Da ultimo stiamo assistendo ad una possibilità dopo il fallimento di Bisignano per la incapacità a Rende pare che la regione Calabria intenda organizzare un centro di alta specializzazione. Come Anlai collaboreremo con la massima serietà ma anche con grande attenzione e spirito critico.
Dopo questa panoramica generale voglio sottolineare con alcuni nomi come la liuteria dal punto di vista commerciale spesso si sviluppa grazie a personaggi che si sono creati la loro fama nel tempo e con le loro opere Cito ad esempio i maestri Guicciardi a Spilamberto e Regazzi a Bologna per fare due nomi così come in ogni regione ci sono botteghe e liutai conosciuti con una loro clientela affezionata e con musicisti che avendo sentito parlare di loro o visto loro strumenti attratti dalla bellezza, forza, personalità acustica o in alcuni casi dalla convenienza economica li vanno a trovare per provare i loro strumenti e con la volontà di acquistarli.